Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo strumento non invasivo aiuterà a rilevare l'Alzheimer all'inizio

ALTEA alzheimer's early diagnosisEsempi di scansione MRI su tre diversi soggetti: CN = cognizione normale, eMCI = lieve deterioramento cognitivo iniziale e AD = Alzheimer. Si osserva un'atrofia progressiva nella regione dell'ippocampo nei diversi stati. (Fonte: López-Gómez et al.)

Il metodo per diagnosticare il morbo di Alzheimer (MA) continua ad essere prevalentemente clinico, il che significa che la malattia non può essere rilevata fino alla comparsa dei primi sintomi, o anche più tardi, quando il danno neuropatologico è già grave. E' quindi necessario cercare nuovi biomarcatori che consentano una diagnosi precoce della malattia in modo non invasivo.


La sfida è raccolta da ALTEA (ALzheimer TExture Analyzer), un nuovo strumento creato dai ricercatori dell'Università Politecnica di Valencia (UPV), appartenenti al Centro di Biomateriali e Ingegneria dei Tessuti (CBIT), in collaborazione con il Dr. Enrique Mollá, radiologo dell'Ospedale de La Ribera.


Lo strumento, che è attualmente in una fase beta per la ricerca, contribuirebbe a rilevare il MA nelle fasi più incipienti. ALTEA consente di visualizzare e segmentare le immagini di risonanza magnetica e, sulla base di queste immagini, di estrarre e analizzare diversi parametri legati al tessuto cerebrale, trasformati in biomarcatori per il MA (i biomarcatori sono indicatori biologici misurabili e la cui presenza e intensità può essere collegata allo sviluppo di una malattia).


"Alla luce dei risultati preliminari ottenuti, possiamo dire che sia l'analisi delle trame 2D che quelle 3D sono strumenti molto potenti che potrebbero integrare e in gran parte migliorare la diagnosi del MA. ALTEA potrebbe aiutare con la diagnosi precoce e per differenziare tra le varie fasi della malattia", sottolinea David Moratal, ricercatore del Centro di Biomateriali e Ingegneria dei Tessuti dell'UPV.

 

Come funziona ALTEA?

Ciò che fa il software sviluppato dai ricercatori UPV è un trattamento matematico delle immagini, dal quale estrae parametri che consentono di quantificare l'omogeneità o l'eterogeneità della regione ippocampale.


"Con questi parametri possiamo caratterizzare e rilevare in quale fase è la malattia, e possiamo aiutare a rivelare alterazioni che sono invisibili a occhio nudo di specialisti clinici", aggiunge Rafael Ortíz, dottorando dell'UPV e uno degli sviluppatori del software insieme a Carlos López e Carolina Giménez, laureandi in Ingegneria Biomedica dell'UPV.

 

Validazione

Per convalidare il nuovo software, i ricercatori hanno analizzato le immagini di risonanza magnetica appartenenti a tre gruppi di persone: pazienti con MA, pazienti con lieve deterioramento cognitivo precoce e individui di un gruppo di controllo. Le analisi sono state condotte sull'area dell'ippocampo (una delle più colpite dall'atrofia cerebrale nei primi stadi della malattia) usando regioni di interesse circolari e sferiche.


"Dopo aver sviluppato ALTEA, abbiamo condotto uno studio trasversale con un'estesa analisi statistica al fine di verificare la capacità predittiva dei potenziali biomarcatori che sono stati ottenuti, con risultati molto positivi", spiega David Moratal.


Per la sua applicazione nella pratica clinica, i ricercatori dicono che "devono ancora essere inseriti più parametri di struttura e deve essere creato il modulo che consente di analizzare combinazioni di parametri con tecniche di apprendimento automatico, al fine di creare modelli di classificatori validati".

 

 

 


Fonte: R&I World (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Carlos López-Gómez, Rafael Ortiz-Ramón, Enrique Mollá-Olmos, David Moratal and For the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. ALTEA: A Software Tool for the Evaluation of New Biomarkers for Alzheimer’s Disease by Means of Textures Analysis on Magnetic Resonance Images. Diagnostics, 19 Jul 2018, DOI: 10.3390/diagnostics8030047

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.