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L'ossigeno favorisce un sonno profondo e ristoratore

sleeping girl

L'esposizione ad alti livelli di ossigeno incoraggia il cervello a rimanere in un sonno profondo e ristoratore, secondo un nuovo studio dei neuroscienziati dell'Università di Alberta.


I ricercatori hanno somministrato alti livelli di ossigeno a modelli animali anestetizzati e addormentati naturalmente e hanno esaminato l'attività risultante nel loro cervello.


"Abbiamo scoperto che quando forniamo ossigeno, il cervello dei nostri soggetti si disattiva dal sonno attivo e rimane in uno stato di disattivazione a onde lente per tutto il tempo", ha spiegato Brandon Hauer, studente di dottorato nel programma di neuroscienze gestito dall'istituto inter-facoltà di Neuroscienze e Salute Mentale. "È interessante notare che quando abbiamo rimosso l'ossigeno, il cervello ha ricominciato di nuovo il ciclo di sonno attivo o di movimento rapido degli occhi".


Il sonno disattivato o ad onde lente è lo stadio più profondo del sonno, durante il quale il cervello oscilla ad un ritmo molto lento, una volta al secondo.


"Questo sembra essere il punto in cui i metaboliti vengono espulsi dal cervello, i muscoli crescono e le proteine ​​si riformano", ha detto Hauer, che ha condotto la ricerca sotto la supervisione del Professor Clay Dickson nel Dipartimento di Psicologia. "Il sonno ad onde lente sembra essere particolarmente adatto al recupero sia per il cervello che per il corpo".


Il sonno ad onde lente ha un ruolo anche nel consolidamento della memoria.


I ricercatori hanno anche dimostrato che, se esposto a livelli di ossigeno inferiori al normale, il cervello rimane nel sonno attivo o nel movimento rapido dell'occhio (REM da Rapid-Eye-Movement). "È interessante notare che, dopo che il cervello è rimasto nel sonno REM, abbiamo visto un effetto di rimbalzo in cui il cervello è tornato al sonno ad onde lente per una durata maggiore, come se avesse perso il sonno ad onde lente durante lo stadio attivo", ha aggiunto Hauer.


La ricerca evidenzia il potenziale dell'ossigenoterapia per gli esseri umani in ambito clinico: "Si potrebbe usare l'ossigenoterapia per migliorare gli stati di onde lente durante il sonno, per garantire che le persone con sonno interrotto ricevano abbastanza sonno ristoratore, a onde lente", ha affermato Dickson. "Certo, dobbiamo ri-testarlo prima che possa diventare una realtà terapeutica".

 

 

 


Fonte: Katie Willis in University of Alberta (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Brandon E. Hauer, Biruk Negash, Kingsley Chan, Wesley Vuong, Frederick Colbourne, Silvia Pagliardini, Clayton T. Dickson. Hyperoxia enhances slow-wave forebrain states in urethane-anesthetized and naturally sleeping rats. Journal of Neurophysiology, 2018; 120 (4): 1505 DOI: 10.1152/jn.00373.2018

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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