Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: metà delle donne soffrirà di demenza, Parkinson o ictus durante la vita

Zumba Ladies

Quasi la metà delle donne svilupperà demenza, sarà diagnosticata con morbo di Parkinson o subirà un ictus nel corso della vita, secondo una nuova ricerca.


Lo studio di 30 anni su oltre 12.000 persone ha scoperto che le donne sono colpite in modo sproporzionato dalle condizioni rispetto agli uomini, e circa un terzo di loro rischia di caderne vittima ad un certo punto.


Ma i ricercatori del Centro medico della Erasmus University di Rotterdam, nei Paesi Bassi, hanno affermato che misure preventive potrebbero ridurre 'sostanzialmente' il peso delle malattie.


I partecipanti avevano tutti meno di 45 anni quando lo studio ha avuto inizio nel 1990. Ognuno di loro ha avuto un controllo sanitario completo ogni quattro anni fino al 2016 o fino alla morte. Durante questo periodo, 1.489 sono stati diagnosticati con demenza, 263 con Parkinson e 1.285 hanno avuto un ictus.


Il rischio complessivo di un 45enne di sviluppare in seguito una delle tre condizioni era del 48% per le donne e del 36% per gli uomini, hanno detto i ricercatori: "La differenza di genere è stata in gran parte determinata dal fatto che le donne hanno un rischio di sviluppare la demenza più alto degli uomini", ha detto l'autore dello studio Arfan Ikram, docente del centro di epidemiologia.


Circa il 61% delle persone con demenza nel Regno Unito sono donne, in parte a causa della loro maggiore aspettativa di vita, come hanno dimostrato studi precedenti. Il dott. Ikram ha aggiunto:

"Ma c'erano altre differenze di genere nel rischio. Mentre i 45-enni di entrambi i sessi avevano un rischio simile di ictus nel corso della vita, gli uomini avevano un rischio sostanzialmente maggiore di avere un ictus in giovane età rispetto alle donne. E le donne avevano il doppio delle probabilità degli uomini di essere diagnosticate sia con demenza che con ictus durante la loro vita".


Coloro che sono stati diagnosticati con una delle tre condizioni hanno dimostrato di avere una maggiore prevalenza di ipertensione, ritmo cardiaco anomalo, colesterolo alto e diabete di tipo 2 all'inizio del periodo di monitoraggio. I ricercatori hanno affermato:

"Questi risultati rafforzano l'invito a dare la priorità all'impegno su interventi preventivi a livello di popolazione che potrebbero ridurre sostanzialmente l'onere delle malattie neurologiche comuni nell'invecchiamento della popolazione".


Essi hanno stimato che se l'insorgenza di demenza, Parkinson e ictus fosse ritardata da 1 a 3 anni, il rischio rimanente di sviluppare le condizioni potrebbe essere ridotto del 20% tra i 45enni e più della metà negli over-85.


Carol Routledge, direttrice della ricerca di Alzheimer's Research UK, ha detto che i risultati hanno dimostrato che è 'cruciale' aumentare gli sforzi per trovare un farmaco che possa ritardare l'insorgenza della demenza. Gli esperti hanno aggiunto che i risultati illustrano l'importanza di uno stile di vita sano.


La dott.ssa Routledge ha dichiarato:

"Questo ampio studio sottolinea l'enorme impatto che le malattie neurologiche hanno sulla società e come le donne sono colpite in modo sproporzionato, in particolare quando si tratta di demenza.

"Per la maggior parte di noi, il rischio individuale di malattie come la demenza non è scolpito nella pietra e ci sono cose che tutti possiamo fare per aiutare a mantenere un cervello sano.

"Le migliori evidenze attuali suggeriscono che seguire una dieta equilibrata, controllare il peso, rimanere fisicamente attivi, non fumare, bere solo entro i limiti raccomandati e tenere sotto controllo la pressione sanguigna e il colesterolo sono tutte azioni associate a una migliore salute del cervello nella vecchiaia".


James Pickett, responsabile della ricerca per  l'Alzheimer's Society, ha dichiarato:

"Questo studio evidenzia ulteriormente il fatto ben noto che le donne hanno un rischio più alto di demenza rispetto agli uomini, ma mostra che le misure proattive di stile di vita sano possano ridurre in modo rilevante il rischio di demenza, indipendentemente dall'età.

"Poiché i ricercatori hanno scoperto che le persone con demenza avevano più probabilità di avere la pressione alta o il diabete di tipo 2, possiamo dedurre che le scelte sane di vita, come seguire una dieta di tipo mediterraneo, fare regolarmente esercizio fisico e non fumare, possono avere un impatto reale sulla riduzione del rischio di demenza, e che non è mai troppo tardi per iniziare".

 

 

 


Fonte: Chris Baynes in Independent (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Silvan Licher, Sirwan K L Darweesh, Frank J Wolters, Lana Fani, Alis Heshmatollah, Unal Mutlu, Peter J Koudstaal, Jan Heeringa, Maarten J G Leening, M Kamran Ikram, M Arfan Ikram. Lifetime risk of common neurological diseases in the elderly population. J Neurol Neurosurg Psychiatry, 2 Oct 2018, DOI: 10.1136/jnnp-2018-318650

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.