Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il dolore è il compagno della demenza in età precoce

Il dolore e la perdita sono concetti di solito associati alla morte, ma sono emozioni che sono ugualmente presenti quando le persone sviluppano malattie che cambiano la vita, come la demenza.


Questo è stato uno dei temi toccati questa settimana durante l'annuale International Death, Grief and Bereavement Conference (Conferenza internazionale su morte, dolore e lutto) all'Università del Wisconsin di La Crosse.


Erica Srinivasan, direttrice del Center for Grief and Death (Centro per il Dolore e la Morte) dell'università, che ha ospitato la conferenza, ha tenuto una presentazione incentrata sulla demenza giovanile e sulle esperienze delle persone che la sviluppano.


Proprio come ci si aspetterebbe di affrontare il dolore che circonda una morte, la Srinivasan ha detto che le persone colpite da questi eventi che cambiano la vita, sia che si tratti di un divorzio o di una malattia a lungo termine come la demenza in giovane età, devono riconoscere la necessità di soffrire.


"Navigano tra le proprie perdite per tutto il periodo della malattia e anticipano la loro morte imminente e anche il caregiver sta affrontando le proprie perdite"
, ha detto la Srinivasan "Sia la persona con demenza che il suo caregiver sono anche in lutto l'uno per l'altro e per le perdite che stanno vivendo".


La demenza a esordio giovanile colpisce persone di età inferiore ai 65 anni. L'Alzheimer's Association stima che, dei 5,7 milioni di persone negli Stati Uniti che convivono con la demenza, 200 mila hanno la forma a esordio giovanile.


La Srinivasan ha guidato gruppi di discussione con pazienti affetti da demenza giovanile dell'area di La Crosse ed è rimasta colpita da quanto li abbia colpiti lo stigma associato alla malattia: "Hanno parlato delle reazioni di persone che dicevano: 'Beh, sembri così in salute' o, 'Ma tu sei giovane, quella è una malattia di una persona anziana, non puoi assolutamente averla'. Questo ha quasi minimizzato i loro sentimenti, e li ha resi meno disposti a esprimere il loro dolore. Ciò ha davvero un impatto sul dolore, per lo stigma o la mancanza di consapevolezza su ciò che comporta la malattia".


La Srinivasan ha detto che le persone hanno anche espresso la difficoltà a comunicare la diagnosi alle persone con cui lavorano, a dover pianificare un pensionamento anticipato e a lottare nei rapporti con il coniuge e i figli.


Il suo studio ha anche scoperto che "per le persone con demenza giovanile, le risorse per far fronte alla condizione sono marginali, nel migliore dei casi, o del tutto mancanti".

 

 

 


Fonte: John Davis in Wisconsin Public Radio (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.