Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il miele, con i suoi polifenoli, può impedire le malattie neurologiche

Quanto è intuitiva la frase "il miele potenzia la funzione del cervello"? Non molto, visto che ti è stato detto spesso che troppo zucchero offusca il cervello.


In realtà, il miele è stato spesso lodato come il carburante ottimale per il cervello, per prevenire lo stress metabolico e per ottenere un sonno riposante, il che a sua volta è fondamentale per il nostro miglioramento della cognizione e della memoria.


Sulla base di questa constatazione, siamo motivati a esaminare ulteriormente ciò che letteratura e studi scientifici hanno da dire sul collegamento diretto tra assunzione di miele e capacità di pensare e ricordare meglio. E siamo entusiasti di trovare studi molto interessanti che hanno esaminato gli effetti neurologici del miele.


Sì, le credenze tradizionali antiche che il miele ha la capacità di aumentare la memoria, l'intelletto e la concentrazione sono ora sostenute da un crescente numero di prove scientifiche.

  • In primo luogo, una ricerca di cinque anni è stata condotta dal 2003 al 2008 dall'Università di Babylon in Iraq, scoprendo i benefici del miele per prevenire il declino cognitivo e la demenza. Un totale di 2.893 soggetti, tutti over 65, sono stati selezionati in modo casuale e studiati: 2.290 soggetti sani e 603 soggetti con un certo declino cognitivo mite, non ancora demenza. Nello studio, circa la metà dei soggetti ha assunto una dose giornaliera di miele, mentre l'altra metà ha ricevuto solo placebo. I risultati di fine 2008 sono stati sorprendenti. Complessivamente 489 soggetti hanno sviluppato la demenza; e di questi, 394 facevano parte del gruppo che ha preso placebo, solo 95 erano del gruppo che aveva mangiato il miele. La differenza di risultato nei due gruppi era statisticamente significativa (valore P <0,05). I ricercatori di questo studio hanno concluso che coloro che mangiano ogni giorno del miele hanno meno probabilità di sviluppare la demenza. Credono che il miele possieda proprietà antiossidanti naturali e terapeutiche che sono in grado di prevenire il declino cognitivo e la demenza e migliorare il sistema colinergico e la circolazione del cervello.
  • In seguito, si è dimostrato che le proprietà polifenoliche del miele possono contrastare lo stress ossidativo, ripristinare il nostro sistema antiossidante cellulare e quindi è utile per migliorare i deficit di memoria. (Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, Volume 2014).
  • Uno studio argentino sulla composizione chimica del miele ha scoperto che il miele aiuta a costruire e sviluppare il sistema nervoso centrale dei bambini e potrebbe ridurre l'ansia, potenziare la memoria e l'apprendimento, e migliorare la loro performance intellettuale più tardi (Journal of the Argentine Chemical Society, Vol. 96, n. 2, 2008).
  • Quando le femmine invecchiano, diventano vulnerabili al declino degli estrogeni nel loro corpo, che ha un impatto cognitivo negativo sull'apprendimento verbale e sulla memoria. Nel 2011, un esperimento di 16 settimane condotto alla Universiti Sains Malesia ha scoperto che le donne in post-menopausa che hanno mangiato miele hanno evidenziato miglioramenti nella loro concentrazione e nel potere di memoria immediata. (Menopause: The Journal of The North American Menopause Society, Vol. 18, 2011).


Oggi, purtroppo, la parola 'zucchero' è diventata negativa a causa del crescente consumo di zuccheri raffinati come lo sciroppo di mais ad alto fruttosio, una delle peggiori forme di zucchero trasformato, legato all'obesità, al diabete e alle malattie cardiache.


Il miele spesso è associato direttamente allo zucchero e poiché lo zucchero è percepito come cattivo, anche il miele è visto come cattivo. Tuttavia, se capissimo veramente che lo zucchero è la fonte principale di energia per il nostro corpo e una fonte cruciale di carburante per il nostro cervello, ci penseremmo sicuramente due volte a scegliere quale tipo di zucchero può nutrire il nostro corpo e il nostro cervello.

 

 

 


Fonte: Benefits-of-honey.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.