Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Si può migliorare la memoria con i magneti

Migliorare la memoria con i magnetiI partecipanti allo studio, mentre erano sottoposti a registrazione MEG e EEG, dovevano riconoscere un modello di toni quando veniva invertito. (Fonte: Philippe Albouy)La capacità di ricordare i suoni e di manipolarli nella nostra mente è incredibilmente importante per la nostra vita quotidiana, senza di essa non saremmo in grado di capire una frase, o fare semplici calcoli aritmetici. Una nuova ricerca chiarisce come funziona la memoria dei suoni nel cervello, e mostra anche un mezzo per migliorarla.


Gli scienziati sapevano già che una rete neurale del cervello chiamata «corrente dorsale» è responsabile di aspetti della memoria uditiva. All'interno della corrente dorsale ci sono impulsi elettrici ritmici chiamati «onde theta», ma il ruolo di queste onde nella memoria uditiva era un completo mistero fino a poco tempo fa.


Per conoscere con precisione la relazione tra le onde theta e la memoria uditiva, e per vedere come la memoria può essere potenziata, i ricercatori del Montreal Neurological Institute della McGill University hanno chiesto a 17 individui di eseguire dei compiti di memoria uditiva che richiedevano di riconoscere un modello di toni quando era invertito.


Gli ascoltatori hanno eseguito questa operazione mentre veniva registrata l'attività cerebrale con una combinazione di magnetoencefalografia (MEG) ed elettroencefalografia (EEG). Le rilevazioni MEG / EEG hanno rivelato le firme di ampiezza e frequenza delle onde theta nella corrente dorsale mentre i soggetti eseguivano i compiti di memoria. E ha anche rivelato da dove venivano le onde theta nel cervello.


Utilizzando questi dati, i ricercatori hanno poi applicato ai soggetti la «stimolazione magnetica transcranica» (TMS) alla stessa frequenza theta, mentre eseguivano gli stessi compiti, per migliorare le onde theta e misurare l'effetto sulle prestazioni della memoria dei soggetti.


Essi hanno scoperto che i soggetti andavano meglio nei compiti di memoria uditiva quando avevano la TMS applicata. Questo però era valido solo quando la TMS ha eguagliato il ritmo delle onde theta naturali nel cervello. Quando la TMS era aritmica, non c'era alcun effetto sulle prestazioni, suggerendo che ad alterare le prestazioni è la manipolazione delle onde theta, non semplicemente l'applicazione della TMS.


"Per troppo tempo è rimasto poco chiaro il ruolo delle onde theta“, dice Sylvain Baillet, uno dei co-autori senior dello studio. “Ora sappiamo molto di più sulla natura dei meccanismi coinvolti e il loro ruolo causale nelle funzioni cerebrali. Per questo studio, ci siamo basati sui nostri punti di forza del The Neuro, usando MEG, EEG e TMS come tecniche complementari”.


L'aspetto più interessante di questo studio è che i risultati sono molto specifici e hanno una vasta gamma di applicazioni, secondo Philippe Albouy, primo autore dello studio: “Ora sappiamo che il comportamento umano può essere potenziato specificamente mediante la stimolazione che corrisponde alle oscillazioni continue e auto-generate del cervello. Ancora più interessante è che, mentre questo studio ha esaminato la memoria uditiva, lo stesso approccio può essere usato per molteplici processi cognitivi come la visione, la percezione e l'apprendimento".


La dimostrazione riuscita che si può usare la TMS per migliorare le prestazioni del cervello ha anche implicazioni cliniche. Un giorno questa stimolazione potrebbe compensare la perdita di memoria causata da malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


“I risultati sono molto promettenti, e offrono un percorso per trattamenti futuri”, dice Robert Zatorre, uno dei co-autori senior dello studio. “Abbiamo in programma di fare ulteriori ricerche per vedere se riusciamo a rendere più duraturo il miglioramento delle prestazioni, e se funziona per altri tipi di stimoli e attività. Questo aiuterà i ricercatori a sviluppare applicazioni cliniche”.

 

 

 


Fonte: McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Philippe Albouy, Aurélien Weiss, Sylvain Baillet, Robert J. Zatorre. Selective Entrainment of Theta Oscillations in the Dorsal Stream Causally Enhances Auditory Working Memory Performance. Neuron, 23/03/2017, DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.neuron.2017.03.015

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.