Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le diete solo raccomandate sono poco seguite, con benefici limitati



Seguire le attuali raccomandazioni dietetiche può portare solo a piccoli miglioramenti nella salute generale del cuore per gli individui in sovrappeso, secondo uno studio pubblicato oggi sul Journal of American College of Cardiology.


Le raccomandazioni più recenti del comitato US Dietary Guidelines Advisory supportano 3 modelli dietologici per prevenire le malattie croniche (la dieta americana sana, quella mediterranea e una dieta vegetariana) e tutti e tre consigliano alle persone di mangiare più frutta, verdura e cereali integrali, e molti più alimenti "funzionali" che abbassano il colesterolo (come avena, orzo, noci) e alimenti proteici vegetali come la soia.


I ricercatori hanno messo in modo casuale 919 adulti di Toronto, che avevano un indice di massa corporea superiore a 25 kg/m2, in uno dei tre trattamenti o in un gruppo di controllo. I partecipanti che facevano parte della stessa famiglia sono stati tutti assegnati allo stesso trattamento. Tutti hanno ricevuto una copia della guida dei cibi di Health Canada (Ministero della Sanità canadese). Nessun ulteriore consiglio è stato dato al gruppo di controllo.


Il primo gruppo di trattamento ha ricevuto ulteriori consigli dietetici ogni settimana per il primo mese e mensilmente per i successivi cinque mesi, attraverso interviste telefoniche di 20/30'. Gli individui sono stati informati dei benefici, delle strategie/barriere al cambiamento e sono stati incoraggiati ad aumentare l'assunzione di frutta, verdura, cereali integrali e alimenti funzionali di abbassamento del colesterolo, e a ridurre l'assunzione di carne e dolci.


Il secondo gruppo ha ricevuto settimanalmente per sei mesi un cesto di cibo che rifletteva i consigli dati al primo gruppo, ma non ha ricevuto consigli dietetici. Il terzo gruppo di trattamento ha ricevuto il cesto alimentare settimanale e consigli dietetici.


Dopo sei mesi, in tutti i gruppi sono stati osservati solo piccoli aumenti nel consumo di frutta, verdura, cereali integrali e degli alimenti che abbassano il colesterolo, e gli unici incrementi consistenti sono stati osservati nel gruppo che ha ricevuto sia le forniture alimentari che i consigli. Dopo 18 mesi, sono rimasti piccoli aumenti di assunzione di cibi sani, ma questi aumenti sono risultati significativamente ridotti dai già modesti aumenti dei 6 mesi.


Sono state osservate piccole riduzioni in peso corporeo, circonferenza vita e pressione sanguigna nei gruppi di controllo e in quelli di trattamento a sei mesi. Le riduzioni di peso corporeo e di circonferenza vita sono stati mantenuti ai 18 mesi di follow-up, mentre la pressione sanguigna si è ridotta significativamente durante questo tempo. I livelli di colesterolo HDL (lipoproteine ​​ad alta densità) sono aumentati tra i 6 e i 18 mesi.


"Questi dati dimostrano la difficoltà di promuovere efficacemente frutta, verdura e cereali integrali nella popolazione generale con raccomandazioni che, se seguite, riducono i fattori di rischio per le malattie croniche", ha detto David J.A. Jenkins MD/PhD/DSC, professore e docente di Nutrizione e Metabolismo all'Università di Toronto e primo autore dello studio. "Essi indicano il bisogno urgente di approcci innovativi per supportare l'attuazione degli attuali consigli dietetici".


Secondo i ricercatori, il successo dei consigli dietetici può essere influenzato dalla percezione di un beneficio immediato dall'intervento. E' richiesta maggiore enfasi sui benefici per la salute a lungo termine di una dieta sana, per le persone altrimenti sane. Gli individui sono soggetti anche a abitudini resistenti al cambiamento, il che rende importante sviluppare ambienti alimentari di supporto, sottolineare il superamento delle barriere relative ai metodi di preparazione dei cibi e illustrare le situazioni in cui i cibi desiderati possono essere consumati, come pasti e spuntini.

Può essere rilevante perché:

Seguire una dieta sana, come quella, Mediterranea, è considerato uno dei modi più efficaci per evitare o posticipare l'insorgenza di una demenza.

Vedi le pagine del sito sull'alimentazione.


In un editoriale di accompagnamento, Ramon Estruch MD/PhD, del Dipartimento di Medicina Interna della Clinica Ospedaliera di Barcellona, ​​scrive che questi risultati possono essere visti come un "bicchiere mezzo pieno":

"La questione chiave è come invogliare la popolazione generale ad aderire a modelli alimentari sani. Ogni paese e società scientifica deve dare priorità alle strategie che meglio si adattano alle abitudini e alle normative locali.

"Tuttavia, sembra che dare semplicemente una copia delle linee guida alimentari sane provochi piccoli cambiamenti nella giusta direzione.

"Forse dovremmo iniziare con questa procedura estremamente semplice e non costosa nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle cliniche o nei centri sportivi, mentre le altre strategie vengono lentamente sviluppate e implementate".

 

******
Jenkins riferisce di aver ricevuto sovvenzioni da diverse aziende alimentari, di bevande e nutrizionali. Estruch riferisce di aver ricevuto il sostegno di aziende nutrizionali, di bevande e farmaceutiche. Dettagli nel documento di ricerca.

 

 

 


Fonte: American College of Cardiology via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: David J.A. Jenkins, Beatrice A. Boucher, Fredrick D. Ashbury, Margaret Sloan, Patrick Brown, Ahmed El-Sohemy, Anthony J. Hanley, Walter Willett, Melanie Paquette, Russell J. de Souza. Effect of Current Dietary Recommendations on Weight Loss and Cardiovascular Risk Factors. Journal of the American College of Cardiology, Volume 69, Issue 9, Pages 1103-1112. DOI: 10.1016/j.jacc.2016.10.089

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)