Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio: razione alta di colesterolo e 1 uovo al giorno non aumentano il rischio di disturbi della memoria



Un nuovo studio dell'Università della Finlandia Orientale dimostra che un apporto relativamente elevato di colesterolo nella dieta, o un uovo al giorno, NON influenzano il rischio di demenza o di Alzheimer.


Inoltre, non è stata trovata alcuna associazione nei portatori della variante genetica APOE4 che colpisce il metabolismo del colesterolo e aumenta il rischio di disturbi della memoria. L'APOE4 è comune in Finlandia. I risultati sono stati pubblicati sull'American Journal of Clinical Nutrition.


Livelli alti di colesterolo nel siero sono stati collegati [da precedenti ricerche] non solo ad un maggiore rischio di malattie cardiovascolari, ma anche a un rischio più alto di disturbi della memoria. Nella maggior parte della popolazione, il colesterolo della dieta influenza solo leggermente i livelli sierici di colesterolo, e molte raccomandazioni nutrizionali nel mondo non stabiliscono più limitazioni all'assunzione di colesterolo dietetico.


Nei portatori di APOE4, tuttavia, l'effetto del colesterolo dietetico sui livelli di colesterolo serico è più visibile. In Finlandia, la prevalenza di APOE4, che è una variante ereditaria, è eccezionalmente alta e circa un terzo della popolazione ne è portatore. L'APOE4 è un fattore di rischio sia delle malattie cardiovascolari che dei disturbi della memoria. Tuttavia, finora non erano disponibili dati di ricerca sull'associazione tra un elevato apporto di colesterolo alimentare e il rischio di disturbi della memoria in questo gruppo di popolazione.


Lo studio ha valutato le abitudini alimentari di 2.497 uomini da 42 a 60 anni di età, senza diagnosi iniziale di un disturbo di memoria, all'inizio dello studio Kuopio Ischaemic Heart Disease Risk Factor Study (1984-1989) e per i successivi 22 anni. In questo periodo, 337 uomini hanno avuto la diagnosi di un disturbo di memoria, per 266 dei quali era Alzheimer. Il 32,5 per cento dei partecipanti allo studio era portatore di APOE4.


Dallo studio è emerso che un elevato apporto di colesterolo alimentare non è associato al rischio di demenza o di Alzheimer, né nell'insieme della popolazione studiata né nei portatori di APOE4. Inoltre, il consumo di uova, che sono una fonte significativa di colesterolo alimentare, non è stato associato con il rischio di demenza o di Alzheimer. Al contrario, il consumo di uova è stato associato a risultati migliori in alcuni test che misurano le prestazioni cognitive.


I risultati suggeriscono che una dieta ricca di colesterolo o il consumo frequente di uova non aumentano il rischio di disturbi della memoria, anche in chi è geneticamente predisposto ad un maggiore effetto del colesterolo alimentare sui livelli sierici di colesterolo.


Nel gruppo di controllo con consumo più elevato, i partecipanti allo studio hanno avuto un apporto giornaliero medio di colesterolo nella dieta di 520 mg e hanno consumato in media un uovo al giorno, e quindi i risultati non possono essere generalizzati al di là di questi livelli.

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Maija PT Ylilauri, Sari Voutilainen, Eija Lönnroos, Jaakko Mursu, Heli EK Virtanen, Timo T Koskinen, Jukka T Salonen, Tomi-Pekka Tuomainen, Jyrki K Virtanen. Association of dietary cholesterol and egg intakes with the risk of incident dementia or Alzheimer disease: the Kuopio Ischaemic Heart Disease Risk Factor Study. The American Journal of Clinical Nutrition, 2017; ajcn146753 DOI: 10.3945/ajcn.116.146753

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)