Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La pressione alta aumenta il rischio di declino cognitivo e demenza

Il rischio di deterioramento cognitivo e di demenza in età avanzata è maggiore per le persone con pressione sanguigna alta, soprattutto se in mezza età. Questa è la conclusione di una dichiarazione scientifica dell'American Heart Association, pubblicato sulla rivista Hypertension.


Alcune complicazioni ben assodate dell'alta pressione sanguigna includono ictus, infarto e insufficienza cardiaca. Inoltre la ricerca scopre sempre più evidenze di un legame tra l'ipertensione e il declino cognitivo. In particolare, gli studi hanno suggerito che l'ipertensione è un fattore di rischio del deterioramento cognitivo vascolare (o demenza vascolare), definito come un calo della funzionalità del cervello a causa del flusso ridotto di sangue. Secondo l'Alzheimer's Association, la demenza vascolare è la seconda causa di demenza (dopo l'Alzheimer), rappresentando circa il 10 per cento di tutti i casi.


Il Dr. Costantino Iadecola, co-autore della dichiarazione e presidente del comitato della American Heart Association che l'ha scritta, osserva che è noto che il trattamento dell'ipertensione può ridurre il rischio di complicanze cardiache associate, ma è meno chiaro se tale trattamento può ridurre il rischio di declino cognitivo da ipertensione.


Per capire meglio il legame tra ipertensione e deficit cognitivo, il Dr. Iadecola e i co-autori hanno condotto una revisione degli studi eseguiti fino ad oggi, che avevano esaminato l'influenza della pressione alta su una serie di malattie del cervello, tra cui ictus, demenza vascolare e Alzheimer.

 

Forte evidenza di ipertensione in mezza età collegata al declino cognitivo in vecchiaia

Dall'analisi il team conclude che la pressione alta interferisce con la struttura e la funzione dei vasi sanguigni nel cervello. Questo provoca danni alla materia bianca nel cervello, che è fondamentale per il funzionamento cognitivo, aumentando così il rischio di demenza.


In particolare, i ricercatori hanno trovato una forte evidenza che suggerisce che l'alta pressione sanguigna in mezza età è associata al declino cognitivo in vecchiaia, anche se il legame tra ipertensione in anzianità e deficit cognitivo è poco chiaro.


Nel valutare gli esperimenti che hanno esaminato gli effetti dei farmaci antipertensivi sulla funzione cognitiva, gli autori non hanno trovato prove certe di un qualche beneficio. Il Dr Iadecola scrive:

"Molti studi osservazionali suggeriscono che il trattamento dell'ipertensione può ridurre l'impatto sulla cognizione dell'alta pressione sanguigna, in particolare sul deterioramento cognitivo vascolare, ma gli studi osservazionali non sono progettati per dimostrare causa ed effetto.

"[...] Abbiamo bisogno di studi randomizzati e controllati (che provano causa ed effetto) per determinare se il trattamento dell'ipertensione, soprattutto nella mezza età, può diminuire anche il rischio di deterioramento cognitivo più tardi nella vita".


Per questo gli autori dicono che NON sono in grado di dare raccomandazioni basate su evidenze sul modo in cui i sanitari dovrebbero trattare l'alta pressione sanguigna nei pazienti con demenza.


Il Dr. Iadecola spera che maggiori orientamenti in futuro possano derivare dallo SPRINT-MIND, uno studio finanziato dal National Institutes of Health, che ha lo scopo di determinare come il trattamento dell'ipertensione influisce sul funzionamento cognitivo.


Nel frattempo, gli autori dicono che gli individui con pressione sanguigna alta dovrebbero continuare con il loro trattamento standard: "[...] appare giustificato trattare l'ipertensione in modo giudizioso, tenendo conto degli obiettivi di cura e delle caratteristiche individuali (ad esempio, età e comorbidità), per salvaguardare la salute vascolare e, di conseguenza, la salute del cervello".

 

 

 


Fonte: American Heart Association via Medical News Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Costantino Iadecola, Kristine Yaffe, José Biller, Lisa C. Bratzke, Frank M. Faraci, Philip B. Gorelick, Martha Gulati, Hooman Kamel, David S. Knopman, Lenore J. Launer, Jane S. Saczynski, Sudha Seshadri, Adina Zeki Al Hazzouri. Impact of Hypertension on Cognitive Function: A Scientific Statement From the American Heart Association. Hypertension, Published Ahead of Print: 10/10/2016, http://dx.doi.org/10.1161/HYP.0000000000000053

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.