Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Per gli anziani con demenza, le 'transizioni' dell'assistenza aumentano il rischio di problemi gravi

Una transizione è lo spostamento da un luogo ad un altro con un soggiorno di almeno una notte. Per gli anziani, in particolare per quelli con demenza, alcune transizioni possono essere inevitabili e necessarie.


Tuttavia le transizioni inutili possono generare problemi come errori di medicinali, ritorno in ospedale e rischio più alto di morte. Ancora di più, la buona cura della demenza enfatizza la necessità di avere intorno persone familiari e ambienti familiari, e questo può essere più difficile quando avvengono troppe transizioni.


Una assistenza coordinata e un piano assistenziale di lungo termine, che considera le esigenze della persona con demenza, possono ridurre le transizioni inutili, secondo gli autori di uno studio pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society.


In questo studio, i ricercatori del Centre for Health Services and Policy Research della University of British Columbia di Vancouver (Canada), hanno seguito 6.876 persone over-65 che tra il 2001 e il 2002 avevano una diagnosi di demenza, e ne hanno analizzato i dati sanitari dal 2000 al 2011, anno di conclusione dello studio. Oltre alla demenza, il 23 per cento del gruppo non aveva altre malattie croniche all'inizio dello studio, mentre il 44 per cento del gruppo aveva due o più malattie croniche.


I ricercatori hanno trovato un picco nel numero di transizioni durante il primo anno della diagnosi di demenza. Il 65% dei partecipanti allo studio ha sperimentato almeno una transizione durante l'anno della diagnosi; il 17 per cento ha sperimentato tre o più transizioni, la maggior parte delle quali erano ricoveri. Più del 60 per cento delle persone è stato ricoverato in ospedale nell'anno della diagnosi, e questi ricoveri in genere duravano almeno un mese.


Oltre ai dati relativi all'anno della diagnosi, i ricercatori hanno scoperto anche che le persone hanno sperimentato un maggior numero di transizioni l'anno prima e l'anno della loro morte. Un maggior numero di transizioni è stato collegato anche alla prescrizione di un farmaco antipsicotico o alle benzodiazepine, come pure alla residenza in una zona rurale.


I ricercatori hanno capito che l'assistenza continua di un medico di base conosciuto, e un'assistenza coerente con le linee guida della demenza, sono collegate a un minor numero di transizioni. A seconda delle esigenze di ogni persona, le raccomandazioni delle linee guida includono:

  • Eseguire i test di laboratorio raccomandati
  • Farsi esaminare da uno specialista di demenza
  • Sottoporsi a un esame fisico
  • Accettare la consulenza.


I ricercatori hanno concluso che, per le persone con demenza e per i loro caregiver, l'anno di diagnosi è spesso oltremodo stressante. Però ci sono delle misure che riducono le transizioni e migliorano l'assistenza, e possono essere:

  • Tenersi in contatto in continuo con chi fornisce cure primarie (es.: medico di famiglia)
  • Pianificare un'assistenza avanzata precoce, coerente con i propri desideri
  • Avere una persona dedicata al paziente che può aiutare a coordinare l'assistenza
  • Aumentare la consapevolezza del caregiver e del fornitore dei sistemi comunitari di supporto

 

 

 


Fonte: American Geriatrics Society (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Saskia N. Sivananthan, Kimberlyn M. McGrail. Diagnosis and Disruption: Population-Level Analysis Identifying Points of Care at Which Transitions Are Highest for People with Dementia and Factors That Contribute to Them. Journal of the American Geriatrics Society, 2016; 64 (3): 569 DOI: 10.1111/jgs.14033

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)