Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Black-out nel cervello: una nuova prospettiva sulla complessità dell'Alzheimer

L'Alzheimer punta incessantemente le grandi reti del cervello che supportano la formazione di nuovi ricordi.


E' tuttavia ancora misterioso il motivo per cui la malattia colpisce selettivamente le reti del cervello relative alla memoria e come questo problema si lega alle proteine mal ripiegate viste dai patologi all'autopsia.


Nel tentativo di colmare il divario tra i sistemi colpiti della memoria / le proteine mal ripiegate e le cellule sottostanti che muoiono, dei ricercatori della Mayo Clinic si sono rivolti al settore dei sistemi complessi, un settore emergente della scienza, che studia come parti di sistemi danno luogo a comportamenti collettivi e come il sistema interagisce con l'ambiente.


In uno studio che sarà pubblicato in febbraio sulla rivista Brain, con 128 partecipanti alla Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative, il team di ricercatori, guidato da David Jones MD, neurologo della Mayo Clinic, ha proposto un modello di malattia che coinvolge una interazione patologica all'interno di un complesso sistema composto da grandi reti cerebrali e da molecole di piccole dimensioni.


Essi hanno esaminato l'attività della «rete in modalità predefinita» (DMN-Default Mode Network), un sistema cerebrale che si attiva quando si eseguono operazioni che coinvolgono la memoria o quando si richiamano costruzioni mentali, e hanno cercato di collegare questa attività alle misurazioni delle proteine ​​di Alzheimer.


Basandosi sul proprio lavoro precedente sull'attività DMN, il team ha scoperto che il fallimento che inizia in questo sistema ricade in tutto il cervello attraverso degli aumenti dell'attività, che finora erano stati considerati un processo di compensazione; tuttavia, questo nuovo studio suggerisce che anch'essi propagano il processo della malattia in tutti i sistemi cerebrali, proprio come il reinstradamento di sbalzi di tensione può causare il black-out in una rete elettrica.


"Abbiamo scoperto che questo processo di scambio del carico, da solo, può essere un colpevole importante dello sviluppo dell'Alzheimer", afferma Dr Jones, primo ricercatore e autore dello studio. "Non è diverso dal fallimento a cascata di una rete elettrica. Quando si spegne un centro nevralgico, le altre aree della rete sono costrette a compensare. Se lo spostamento del carico è troppo elevato, si fondono i circuiti, e non c'è più energia. Questo tipo di guasto nelle nostre grandi reti del cervello può essere responsabile dello sviluppo dell'Alzheimer".


Questi risultati, secondo il dottor Jones, supportano un modello di sistema che potrebbe aprire nuove vie per interventi terapeutici preventivi mirati all'attività cerebrale su larga scala, nei prossimi anni o decenni, prima dell'apparizione dei sintomi. "E' come se un cardiologo riuscisse ad abbassare la pressione del sangue decenni prima che si sviluppino le placche nelle arterie del cuore", dice il dottor Jones.

 

*****
I co-autori sono David S. Knopman MD, Jeffrey L. Gunter PhD, Jonathan Graff-Radford, Vemuri Prashanthi PhD, Bradley Boeve MD, Ronald C. Petersen MD/PhD e Clifford R. Jack Jr. MD della Mayo Clinic e Michael Weiner MD della Università della California di San Francisco.

 

 

 


Fonte: Mayo Clinic via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: David T. Jones, David S. Knopman, Jeffrey L. Gunter, Jonathan Graff-Radford, Prashanthi Vemuri, Bradley F. Boeve, Ronald C. Petersen, Michael W. Weiner, Clifford R. Jack Jr. Cascading network failure across the Alzheimer’s disease spectrum. Brain, First published online: 19 November 2015. DOI: http://dx.doi.org/10.1093/brain/awv338

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.