Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diagnosi di Alzheimer: si potrà fare attraverso la 'palpazione' del cervello?

Diagnosi di Alzheimer: si potrà fare attraverso la 'palpazione' del cervello?Foto: © Inserm / Stéfan CathelineSe c'è una tecnica usata dal medico per esplorare il corpo umano durante una visita, per fare la diagnosi o prescrivere ulteriori test, è la palpazione.


Per sua natura, tuttavia, il cervello non può essere 'palpato' senza usare una procedura altamente invasiva (craniotomia, cioè apertura del cranio), che è limitata a casi rari.


Attingendo dalla sismologia, i ricercatori guidati da Stéfan Catheline dell'Inserm in Francia hanno appena messo a punto un metodo di scansione cerebrale non invasiva con risonanza magnetica, che fornisce le stesse informazioni della palpazione fisica.


Potrebbe essere usata infine per la diagnosi precoce dei tumori cerebrali o dell'Alzheimer. Questo lavoro è pubblicato su PNAS.


Molte malattie comportano cambiamenti strutturali nei tessuti, che si riflettono in un cambio delle loro caratteristiche meccaniche, come l'elasticità.


Usando la sensibilità delle mani, e la loro conoscenza dettagliata del corpo, i medici possono valutare attraverso la 'palpazione' le dimensioni e la rigidità di un tumore, la presenza di linfonodi infiammati, o la dimensione e la posizione del feto di una donna incinta, per citare alcuni esempi.


Questa palpazione è stato integrata o sostituita da tecniche moderne che danno al medico un'indicazione dell'elasticità di un tessuto biologico. Esse si basano sulla generazione e la rilevazione di onde che si propagano attraverso il corpo a velocità variabile, a seconda della rigidità degli organi (più è rigido il tessuto, più lenta è la propagazione dell'onda, e viceversa).


Tuttavia, questo metodo non può essere applicato al cervello che, doppiamente protetto dal cranio e dal liquido cerebrospinale, è difficile da accedere per le onde inviate dall'esterno. Il cervello è quindi impossibile da 'palpare' direttamente o indirettamente, cosa che complica notevolmente il lavoro dei neurochirurghi. Dall'altra parte, il cervello è la sede di vibrazioni naturali create dal sangue che pulsa nelle arterie e dal liquido cerebrospinale circolante.


Quindi restava una sfida significativa senza precedenti: come catturare questo complesso campo di onde naturali, e rappresentarlo sullo schermo del computer.


In questo studio i ricercatori dell'Inserm sono riusciti con la risonanza magnetica a rilevare le onde naturali di taglio del cervello usando tecniche computazionali prese in prestito dai sismologi e note come 'correlazione del rumore'. Sono riusciti quindi a costruire le immagini dell'elasticità del cervello.


Stefan Catheline, direttore di ricerca dell'Inserm e autore principale di questo lavoro afferma:

"Se questo metodo fosse sviluppato per uso clinico, darebbe un vantaggio sia al paziente che al medico, poiché fare vibrare il cervello è molto doloroso attualmente. E' naturale che questo metodo sarà complementare a quelli già esistenti, il futuro è in una diagnosi medica multimodale.

"Alzheimer, epilessia, sclerosi multipla e idrocefalo comportano cambiamenti nella rigidità dei tessuti cerebrali. Questa nuova tecnica permette il loro rilevamento, e potrebbe essere usata per evitare biopsie cerebrali".


Questo metodo per la 'palpazione' del cervello potrebbe avere altre aree di applicazione, come l'analisi dello sviluppo dei processi neurodegenerativi, l'impatto di una lesione per un trauma o tumore, la risposta al trattamento, ecc.

 

 

 


Fonte: INSERM-Institut National de Santé et Recherche Médicale (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ali Zorgani, Rémi Souchon, Au-Hoang Dinh, Jean-Yves Chapelon, Jean-Michel Ménager, Samir Lounis, Olivier Rouvière, Stefan Catheline. Brain palpation from physiological vibrations using MRI. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2015; 201509895 DOI: 10.1073/pnas.1509895112

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.