Mi piace l'esercizio fisico, ma non mi piace la palestra. Ho anche corso in una tormenta per evitare di sgobbare sul tapis roulant.
Suppongo che la ragione per cui mi sento così è che le palestre mi sembrano artificiali: l'aria condizionata, la musica assordante, il loro modo di incoraggiare i movimenti che hanno poco rapporto con il mondo reale. Considera ad esempio il numero di volte che hai fatto estensioni dei tricipiti o hai flesso un singolo bicipite al di fuori della palestra. Probabilmente mai.
Penso anche che l'ambiente tradizionale della palestra può incoraggiare la passività cognitiva. Piuttosto che essere mentalmente impegnati quando andiamo in una palestra, spesso accendiamo il nostro iPod per spegnere il cervello, e ci immergiamo in una nebbia di vocalizzazioni e movimenti automatici.
Per estendere la gamba o fare un piegamento alla panca non è necessario pensare, e questo è spesso volutamente progettato in questo modo: gli utenti della palestra sembrano non voler pensare a quello che stanno facendo. Le evidenze disponibili supportano questa nozione, dimostrando che, qualsiasi siano i benefici fisici dell'esercizio anaerobico tradizionale, c'è poca evidenza di benefici cognitivi, in particolare per la memoria di lavoro.
La memoria di lavoro, l'elaborazione attiva delle informazioni, è legata ai risultati in un'ampia varietà di contesti, dalla classe di scuola allo sport. La ricerca di Tracy [Tracy Packiam Alloway, compagna dell'autore, professoressa di psicologia alla University of North Florida ed esperta di memoria di lavoro] ha dimostrato che migliore è la memoria di lavoro, migliori saranno i risultati in contesti dove si devono elaborare le informazioni.
Se tu fossi il testimone dello sposo a un matrimonio, per esempio, e scoprissi di aver lasciato le note del discorso sul tavolo della cucina a casa, sarebbe la tua memoria di lavoro a consentirti di gestire lo stress di parlare in pubblico, e, allo stesso tempo, di mettere insieme le informazioni che conosci sugli sposi in modo arguto e commovente.
La cosa grandiosa della memoria di lavoro non è solo che ci aiuta in tanti modi diversi, ma la ricerca di Tracy suggerisce che può essere rafforzata proprio come un muscolo. E, a differenza degli esercizi anaerobici convenzionali, certi esercizi fisici possono migliorare la memoria di lavoro.
Gli studi indicano, ad esempio, che la corsa migliora la memoria di lavoro, e le scansioni del cervello mostrano che il luogo della memoria di lavoro nel cervello, la corteccia prefrontale, «spara» [i neuroni emettono segnali] durante la corsa. Questo forse perché, per correre senza cadere sulla faccia, è necessario usare la memoria di lavoro per elaborare le informazioni visive nell'ambiente prossimo e come il corpo si muove in esso. Questa consapevolezza della posizione del corpo e l'orientamento è chiamata «propriocezione» (ne riparleremo più avanti).
Quando io e Tracy abbiamo scoperto i benefici cognitivi della corsa, anni fa, abbiamo subito iniziato a farla, quasi esclusivamente. Ma dopo più o meno un mese, mi sono annoiato a battere il terreno. Sentivo che mancava qualcosa nel mio esercizio, come se il mio corpo fosse in grado di fare molto di più che mettere un piede davanti all'altro.
Poi abbiamo trovato questo video su YouTube:
Questo contraddiceva la maggior parte delle cose che avevo visto in palestra, e mi ha fatto capire quant'era lontana la cultura dell'esercizio moderna dal mondo che gli esseri umani erano adusi ad abitare. Nel mondo naturale, una estensione della gamba o la flessione di un bicipite, è utile all'incirca come un telefono cellulare senza segnale.
Quando l'ho guardato, ho visto salti, arrampicate e sprint, ma anche un impegno adattivo in un ambiente complesso. Ho visto competenze propriocettive, elaborazione di informazioni visive, pianificazione e decisioni rapide. Sapendo che tali movimenti hanno bisogno della memoria di lavoro, ci siamo chiesti se potrebbero anche migliorare la memoria di lavoro.
Ma c'era un grosso problema: per verificare questa ipotesi dovevamo avere dei partecipanti, e pochissime persone sono in grado di eseguire i movimenti da Tarzan, apparentemente pericolosi, del video. Per fortuna ho scoperto che la Movnat, la società che ha prodotto il video, insegna anche una versione molto più tranquilla dei movimenti, che non mettono in pericolo mortale la vita dei partecipanti.
Scopri cosa è successo dopo, quando discuteremo l'esperimento e i risultati imprevisti nella 2a parte ...
Fonte: Ross Alloway PhD in Huffington Post (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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