Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lasciare che i pazienti di demenza vivano nel passato è assistere bene?

Le famiglie delle persone con demenza spesso affrontano una lotta dolorosa per ricordare al loro caro che non è più giovane, al lavoro e sano.


Ma è partito un trattamento che consente al paziente di credere che i suoi ricordi siano reali, nelle case di cura di tutto il paese [GB].


I pazienti affetti da demenza sono incoraggiati attivamente a vivere i loro ricordi in questo approccio radicale progettato da un ex assistente sociale.


Invece di cercare di ricordare loro fatti del presente, il personale della casa di cura e le famiglie si uniscono ai malati nel rievocare gli eventi della vita che ricordano.


Il dottor David Sheard, che ha promosso per 20 anni il modello di cura della Butterfly Household, sostiene che è il modo migliore per ridurre il disagio dei pazienti e delle loro famiglie: "Se sei un famigliare, hai due scelte. O passi tutto il tempo a cercare di costringerli a ricordare gli eventi, o accetti la persona così come è, accetti che non puoi risolvere il problema a causa dei danni cerebrali, e impari ad amarli nella loro nuova realtà".


Quindi i pazienti sono incoraggiati a rivivere i lavori e le attività che hanno fatto nel passato, incluso il matrimonio e la vita in famiglia. "Ci sono zone con bambole e carrozzine, c'è l'angolo dell'abito da sposa, e in alcuni casi c'è proprio il vestito da sposa originale della persona, portato dalla famiglia", spiega Sheard. "Le attività corrispondono ai lavori del loro passato; quindi se hanno lavorato in ufficio, li mettiamo in un ufficio con un responsabile, che dà loro carta e penne".


Il Dr Sheard ammette che il metodo va contro la formazione tradizionale data agli operatori professionisti di assistenza e agli operatori sociali, che sottolinea l'importanza di mantenere una distanza emotiva dai pazienti.
E il suo metodo non è privo di problemi; il Dr Sheard dice che è successo che i pazienti pensassero erroneamente che i visitatori più giovani fossero i loro partner e hanno respinto i loro mariti o mogli reali, causando traumi alle famiglie.


Ma il suo valore, dice, è confermato da un notevole miglioramento del benessere e dall'aumento dell'aspettativa di vita dei pazienti. "Vivono quasi il doppio del tempo con questo tipo di cura. Con la cura tradizionale della demenza, le persone vanno in letargo, si spengono. Diventano non-persone, non c'è uno scopo, non fanno nulla della giornata", dice.


"Si può misurare il benessere delle persone, e l'aumento del loro benessere. Lo si può vedere nel linguaggio del corpo. Si vedono le persone che prendono vita".

 

 

 


Fonte: Olivia Rudgard in The Telegraph (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.