Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


"Tutte le strade portano a Roma": perchè l'attività fisica dia frutti al cervello basta muoversi!

Tutti sanno che l'esercizio fisico fa sentire mentalmente più freschi a qualsiasi età.


Ma è necessario seguire un programma di allenamento specifico per migliorare la funzione cognitiva?


La scienza ha dimostrato che la cosa importante è muoversi semplicemente ... proprio così facile.


In effetti questo è il risultato di uno studio condotto all'Institut Universitaire de Gériatrie de Montréal (IUGM), un ente affiliato alla Université de Montréal, dal Dr. Nicolas Berryman, PhD, fisiologo di esercizio, sotto la supervisione del Dr. Louis Bherer, PhD, e del dottor Laurent Bosquet, PhD, che è stato pubblicato sulla rivista AGE dell'American Aging Association di ottobre.


Lo studio ha confrontato gli effetti di tre diversi metodi di allenamento sulle funzioni cognitive delle persone da 62 a 84 anni di età. Ad un gruppo è stato assegnato un programma aerobico ad alta intensità, ad un secondo un programma di potenziamento muscolare, mentre il terzo gruppo ha eseguito le attività che influenzavano le attività motorie grezze (coordinazione, equilibrio, giochi con la palla, attività locomotorie e flessibilità).


Mentre l'aerobica e l'allenamento di forza sono stati gli unici esercizi che hanno portato al miglioramento della forma fisica dopo 10 settimane (in termini di composizione corporea, VO2 max, e massima resistenza), tutti e tre i gruppi hanno mostrato un miglioramento equivalente della prestazione cognitiva.


I soggetti del terzo gruppo hanno svolto attività che possono essere fatte facilmente a casa, che è un'ottima notizia per le persone sedentarie che non possono improvvisamente andare in palestra ad allenarsi. Per migliorare la salute cognitiva si può iniziare a fare semplicemente una qualsiasi attività che piace. "Il nostro studio ha puntato le funzioni esecutive, quelle che ci permettono di continuare a reagire in modo efficace a un ambiente che cambia. Usiamo queste funzioni per pianificare, organizzare, sviluppare strategie, prestare attenzione e ricordare i dettagli, e gestire il tempo e lo spazio", ha spiegato il dottor Louis Bherer, PhD.


"Per molto tempo si è creduto che solo l'esercizio aerobico possa migliorare le funzioni esecutive. Più di recente, la scienza ha dimostrato che anche l'allenamento di forza porta a risultati positivi. I nostri nuovi risultati suggeriscono che anche le attività strutturate, che mirano a migliorare le abilità motorie, possono migliorare le funzioni esecutive in declino con l'età. Vorrei ricordare che gli anziani hanno il potere di migliorare la loro salute fisica e cognitiva a qualsiasi età e che hanno molte strade per raggiungere questo obiettivo", ha concluso il dottor Nicolas Berryman, PhD.

 

*****
Questo studio è stato in parte finanziato dal Canadian Institutes of Health Research.

 

 

 

 

 


FonteUniversité de Montréal  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Nicolas Berryman, Louis Bherer, Sylvie Nadeau, Séléna Lauzière, Lora Lehr, Florian Bobeuf, Maxime Lussier, Marie Jeanne Kergoat, Thien Tuong Minh Vu, Laurent Bosquet. Multiple roads lead to Rome: combined high-intensity aerobic and strength training vs. gross motor activities leads to equivalent improvement in executive functions in a cohort of healthy older adults. AGE, 2014; 36 (5) DOI: 10.1007/s11357-014-9710-8

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.