Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli anziani hanno il cervello «mattiniero» ... che funziona in modo diverso nella giornata

Gli anziani sottoposti a test nel loro tempo ottimale del giorno (al mattino), non solo hanno prestazioni migliori su compiti cognitivi impegnativi, ma attivano anche le stesse reti del cervello responsabili dell'attenzione e della soppressione delle distrazioni dei giovani adulti, secondo dei ricercatori canadesi.


Lo studio, pubblicato online il 7 luglio nella rivista Psychology and Aging, ha prodotto alcune delle prove più forti ottenute finora che ci sono differenze notevoli nella funzione del cervello nel corso del giorno per gli anziani.


"L'ora del giorno ha molta importanza quando si testano gli anziani. Questa fascia di età è più focalizzata e più capace di ignorare le distrazioni al mattino che al pomeriggio", ha detto l'autore principale John Anderson, dottorando del Rotman Research Institute del Baycrest Health Sciencese e del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Toronto. "Le loro migliori prestazioni cognitive al mattino sono correlate ad una maggiore attivazione delle aree di controllo dell'attenzione del cervello (cortecce prefrontale rostrale e parietale superiore) in modo simile a quello degli adulti più giovani".


Alla domanda sull'utilità dei risultati della suo team per gli anziani nelle loro attività quotidiane, Anderson ha raccomandato che gli anziani cerchino di pianificare nella mattina le loro attività mentalmente più impegnative. Tali compiti potrebbero includere la dichiarazione delle tasse, gli esami (ad esempio il rinnovo della patente di guida), vedere un medico per una nuova condizione, o cucinare una ricetta sconosciuta.


Nello studio, 16 adulti più giovani (19 - 30 anni) e 16 anziani (60-82) hanno partecipato a una serie di test di memoria nel pomeriggio dalle 13 alle 17. I test comprendevano la visione e il richiamo di una serie di combinazioni immagine-parola che lampeggiavano sullo schermo del computer. Sullo schermo apparivano anche parole irrilevanti legate a certe immagini e foto irrilevanti legate a certe parole, per distrarli.


Durante il test, il cervello dei partecipanti è stato sottoposto a scansione con fMRI che permette ai ricercatori di rilevare con grande precisione quali aree si attivano nel cervello. Gli anziani avevano il 10 per cento di probabilità in più di prestare attenzione alle informazioni distraenti, rispetto ai più giovani, che sono in grado di concentrarsi con successo e di bloccare queste informazioni. I dati fMRI hanno confermato che gli anziani mostrano un lavorio sostanzialmente minore nelle aree di controllo dell'attenzione del cervello, rispetto agli adulti più giovani.


In effetti gli anziani testati nel pomeriggio erano "in sospensione", cioè mostravano l'attivazione della modalità predefinita (un insieme di aree che si attivano per prime quando una persona è a riposo o non pensa a niente in particolare), indicando che forse stavano sperimentando una grande difficoltà di concentrazione. Quando una persona è pienamente impegnata con la messa a fuoco, viene soppressa l'attivazione dello stato di riposo.


Quando i 18 anziani sono stati testati di mattina (8,30-10,30) hanno avuto risultati notevolmente migliori, in base a due distinte misure comportamentali del controllo inibitorio. Hanno prestato attenzione ad un minor numero di elementi distraenti rispetto ai loro coetanei testati in orari non di punta della giornata, chiudendo il gap di prestazioni con gli adulti più giovani. È importante sottolineare che gli anziani analizzati al mattino attivano le stesse aree cerebrali dei giovani ignorando correttamente le informazioni distraenti. Questo suggerisce che è importante il momento in cui gli anziani sono testati, sia per le loro prestazioni, che per il tipo di attività cerebrale che ci si dovrebbe aspettare.


"La nostra ricerca è coerente con le relazioni scientifiche precedenti che avevano dimostrato che nel momento della giornata che corrisponde a schemi di eccitazione circadiani, gli anziani sono in grado di resistere alla distrazione", ha detto il dottor Lynn Hasher, autore senior dello studio e una delle principali autorità sul funzionamento dell'attenzione e dell'inibizione degli adulti giovani e meno giovani.


I risultati del Baycrest offrono una bandiera di avvertimento a coloro che studiano la funzione cognitiva degli anziani. "Dal momento che gli anziani tendono ad essere tipi mattinieri, ignorare l'ora del giorno quando si testano per alcuni compiti può creare un'immagine inesatta delle differenze di età nella funzione del cervello", ha detto il dottor Hasher, scienziato senior del Rotman Research Institute del Baycrest e Professore di Psicologia all'Università di Toronto.


Lo studio del Baycrest è stato finanziato dal Canadian Institutes for Health Research, e dal Natural Sciences and Engineering Research Council.

 

 

 

 

 


FonteBaycrest Centre for Geriatric Care  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  John A. E. Anderson, Karen L. Campbell, Tarek Amer, Cheryl L. Grady, Lynn Hasher. Timing Is Everything: Age Differences in the Cognitive Control Network Are Modulated by Time of Day.. Psychology and Aging, 2014; DOI: 10.1037/a0037243

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)