Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disturbi del sonno REM sono segnali di neurodegenerazioni future

Quanti milioni di persone soffrono di disturbi del sonno?


Un disturbo del sonno in particolare, chiamato «disturbo del comportamento REM», potrebbe essere un segno di malattia neurodegenerativa imminente, compresi il Parkinson e la demenza, dicono gli scienziati autori di una ricerca presentata all'Annual Meeting 2014 della Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging.


I ricercatori non sanno perché una perturbazione spontanea e inspiegabile nel sonno REM dovrebbe portare a una malattia neurodegenerativa, come il Parkinson, ma i nuovi dati di scansione longitudinali mostrano una chiara correlazione tra i disturbi del comportamento REM idiopatici e una disfunzione del sistema trasportatore della dopamina coinvolto in una vasta gamma di funzioni vitali del cervello, compresa la memoria e il controllo motorio. (La disfunzione associata alla dopamina nel cervello segna i primi accenni del Parkinson).


Per valutare la relazione tra disturbi del sonno REM e neurodegenerazione, gli scienziati hanno lavorato con il neuroimaging molecolare, usando una tecnica chiamata «tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone» (SPECT), che consente ai medici di valutare le funzioni corporee invece di concentrarsi sulla struttura, il punto forte della radiologia convenzionale.


"Il nostro studio SPECT ha dimostrato una tendenza verso la diminuzione della densità del trasportatore della dopamina nel cervello e verso il parkinsonismo nei dati di follow-up di pazienti con disturbi del sonno REM, che non avevano evidenze precedenti di malattie neurodegenerative", ha detto Hongyoon Choi, MD, dottorando PhD e ricercatore nel dipartimento di medicina molecolare e scienze biofarmaceutiche del Bundang Hospital della Seoul National University di Sungnam in Corea del Sud. "Per quanto ne sappiamo, non è mai stato condotto prima uno studio che esamina un collegamento a lungo termine tra i due".


Ventuno pazienti consecutivi in totale, senza parkinsonismo conosciuto o declino cognitivo, sono stati arruolati nello studio a lungo termine tra il 2004 e il 2006 e sono stati seguiti per circa 8 anni. Essi hanno avuto una scansione SPECT al basale della funzione del trasportatore della dopamina, con il radiofarmaco I-123 FP-CIT come agente di scansione. E' stata eseguita una scansione di follow-up, per valutare la progressione della malattia neurodegenerativa.


I risultati dimostrano che dopo il follow-up, le scansioni SPECT dei pazienti hanno evidenziato una sostanziale diminuzione della legatura del radiotracciatore con il sistema di trasporto della dopamina nelle regioni nigrostriatali del cervello. Una mancanza di vincolo del tracciante in queste regioni del cervello è strettamente legata alla degenerazione neuronale e allo sviluppo di disturbi di demenza e del movimento.


Un totale di 10 pazienti sui 21 originali, con sonno REM disturbato, sono stati trovati con un calo del legame del tracciante striatale all'inizio dello studio. Di questi, sette avevano sviluppato malattie neurodegenerative dopo alcuni anni dall'inizo dello studio, tra cui quattro pazienti che hanno sviluppato il Parkinson e di due pazienti che hanno sviluppato la demenza a corpi di Lewy, una malattia neurodegenerativa definita dall'accumulo di proteine, chiamate corpi di Lewy, in regioni del cervello associate al controllo dei muscoli da parte della memoria.


"In futuro, le scansioni del trasportatore della dopamina potrebbero potenzialmente predire lo sviluppo del Parkinson e di altre malattie neurodegenerative nei pazienti che hanno fattori di rischio conosciuti, tra cui i disturbi idiopatici del comportamento REM", ha detto Choi.


La demenza a corpi di Lewy è la seconda forma più comune di demenza, seconda solo all'Alzheimer. Il Parkinson è stato la causa ufficiale della morte di 22.032 americani nel 2010, secondo i dati pubblicati lo scorso anno dai Centers for Disease Control and Prevention. E' tra le prime 20 cause di morte negli Stati Uniti.

 

 

 

 

 


FonteSociety of Nuclear Medicine  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.