Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


*** Siamo in settembre, uno dei 12 mesi dell'anno del tutto uguali per i malati di Alzheimer, i familiari e i caregiver.

Trovare nuovi modi per individuare e trattare l'Alzheimer

Da molto tempo l'Alzheimer è marcato da progressi, ma non dal tipo di progressi che cerca la comunità medica.


E' la forma più comune di demenza negli anziani americani, e il suo rischio aumenta con l'aumentare dell'età. Per coloro che vivono con la malattia le devastazioni peggiorano nel tempo, e con l'incedere del 21° secolo peserà sempre di più sulla società. Il numero di americani che vivono con l'Alzheimer è raddoppiato dal 1980 e si prevede che triplicherà entro il 2050.


Purtroppo, l'Alzheimer è progredito meno proprio dove avremmo voluto vedere la maggiore evoluzione: nella capacità di combatterlo. Non c'è ancora un modo per prevenire, invertire o diagnosticare in via definitiva il morbo di Alzheimer, usando marcatori o immagini molecolari.


Molti gruppi di ricerca stanno lavorando per cambiare la situazione, e alla 58° Conferenza Annuale della «Biophysical Society», svolta a San Francisco dal 15 al 19 febbraio, Giuseppe Melacini della McMaster University dell'Ontario in Canada, ha descritto i progressi che il suo gruppo sta facendo nello svelare il mistero del peptide amiloide-beta («Abeta»), una molecola aggrovigliata presente nelle placche cerebrali associate alla malattia.


"Focalizzandoci su uno dei principali componenti che compromette il corretto funzionamento del cervello, chiamato peptide Abeta, stiamo cercando di capire quali proprietà dell'Abeta portano agli aggregati tossici implicati nel danno cerebrale", ha spiegato Giuseppe Melacini. Questo lavoro è significativo, ha aggiunto, perché senza una comprensione molecolare della malattia, sarà difficile se non impossibile cominciare a trovare una cura.


Melacini e il suo team stanno usando un metodo unico, sviluppato originariamente per studiare la comunicazione a lungo raggio delle proteine ​​ripiegate. Questo è un nuovo approccio, mai usato prima, per i peptidi non piegati, come la molecola Abeta, e potrebbe rivelare stati transitori elusivi dell'Abeta che sono finora sfuggiti al rilevamento, ma che potrebbero essere implicati nella formazione degli aggregati tossici.


Il team di ricerca ha fronteggiato le sfide specifiche della molecola Abeta; è difficile lavorare con questo sistema perché è molto incline all'aggregazione e molto sensibile anche alle più piccole differenze nei protocolli di preparazione del campione, dice Melacini. "La molecola Abeta è anche altamente dinamica ed è quindi difficile individuare quali strutture, all'interno di questo insieme complesso, sono funzionalmente rilevanti".


Anche se questa ricerca è ancora alle fasi iniziali, il gruppo sta facendo i passi successivi per identificare le strutture Abeta che si formano o che inibiscono la formazione di aggregati tossici, che a loro volta possono causare la compromissione cerebrale. Una volta fatto ciò, l'obiettivo sarà bloccare queste strutture e usarle per lo screening. "Se potessimo identificare le strutture del peptide Abeta che portano agli aggregati tossici, potremmo iniziare lo sviluppo di inibitori per sopprimere questo processo ed avere la possibilità di trovare trattamenti per l'Alzheimer", conclude Melacini.

 

 

 

 

 


FonteBiophysical Society  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.