Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Che cosa fa durare i ricordi?

I prioni sono notoriamente distruttivi, stimolano le proteine ​​a piegarsi male («misfolding») e ad interferire con la funzione cellulare quando si diffondono senza controllo.


Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista ad accesso libero PLoS Biology ieri 11 Febbraio, da scienziati dello «Stowers Institute for Medical Research», rivela che alcune proteine ​​di tipo prionico, tuttavia, possono essere controllate con precisione in modo che siano generate solo in momento e luogo specifici.


Queste proteine tipo-​​prioni non sono coinvolte nei processi di malattia, anzi, sono essenziali per creare e mantenere i ricordi a lungo termine. "Questa proteina non è tossica, è importante per la persistenza della memoria", dice il ricercatore Kausik Si, Ph.D., che ha condotto lo studio.


Per garantire che siano creati ricordi duraturi solo negli appositi circuiti neurali, spiega Si, la proteina deve essere strettamente regolata in modo che adotti la sua forma tipo-prione solo in risposta a stimoli specifici. Lui ed i suoi colleghi riferiscono sui cambiamenti biochimici che rendono possibile tale precisione.


Il laboratorio di Si è concentrato sulla ricerca di alterazioni molecolari che codificano un ricordo in specifici neuroni per farlo durare giorni, mesi o anni, anche quando le proteine delle cellule sono degradate e rinnovate. Sempre più spesso, la loro ricerca è rivolta verso le proteine di tipo prionico, come regolatori cruciali della memoria a lungo termine.


Nel 2012, il gruppo di Si ha dimostrato che la formazione di prioni nelle cellule nervose è essenziale per la persistenza della memoria a lungo termine nel moscerino della frutta. I prioni sono un candidato ideale per questo lavoro perché la loro conversione è autosufficiente: una volta che una proteina che forma prioni si è trasformata nella sua forma prionica, altre proteine ​continueranno a convertirsi senza alcun ulteriore stimolo.


La squadra di Si ha scoperto che, nel moscerino della frutta, è necessaria la proteina Orb2 (che forma prioni) per la persistenza dei ricordi. I moscherini che producono una versione mutata dell'Orb2, non in grado di formare i prioni, apprendono nuovi comportamenti, ma i loro ricordi sono di breve durata. "I ricordi diventano instabili oltre il giorno. Al terzo giorno la memoria è completamente scomparsa", spiega Si.


Nel nuovo studio, Si voleva scoprire come questo processo possa essere controllato in modo che i ricordi si formino al momento giusto. "Sappiamo che tutte le esperienze non formano ricordi a lungo termine; il sistema nervoso deve avere un modo per discriminare. Quindi, se la formazione prionica è la base biochimica della memoria, deve essere regolata", dice Si. "Ma la formazione del prione sembra essere casuale in tutti i casi che conosciamo finora".


Si ed i suoi colleghi sapevano che l'Orb2 esisteva in due forme: Orb2A e Orb2B. L'Orb2B è diffusa in tutto il sistema nervoso del moscerino della frutta, ma l'Orb2A appare solo in pochi neuroni, a concentrazioni estremamente basse. Inoltre, una volta che è prodotta, l'Orb2A si separa rapidamente, la proteina ha una emivita di circa un'ora.


"Quando l'Orb2A si lega alla forma più abbondante, innesca la conversione allo stato prionico, agisce da seme per la conversione. Una volta avviata la conversione, è un processo autosufficiente; ulteriori Orb2 continuano a convertirsi allo stato prionico, con o senza Orb2A. Modificando l'abbondanza del seme Orb2A", dice Si, "le cellule potrebbero regolare dove, quando, e come è impegnato il processo di conversione".


Ma come fanno le cellule nervose a controllare l'abbondanza del seme Orb2A? I loro esperimenti rivelano che, quando una proteina chiamata TOB si associa all'Orb2A, diventa molto più stabile, con una nuova emivita di 24 ore. Questo passo aumenta la prevalenza dello stato tipo-prionico e spiega come la conversione di Orb2 allo stato prionico può essere confinata nel tempo e nello spazio.


I risultati sollevano una serie di nuove domande per Si, che ora vuole capire cosa succede quando l'Orb2 entra nel suo stato di tipo prionico, e pure dove avviene il processo nel cervello. Anche se svelare questi meccanismi sarà probabilmente più accessibile nel moscerino della frutta che negli organismi più complessi, Si fa notare che le proteine legate all'Orb2 e a TOB sono state trovate nel cervello di topi e nell'uomo. Egli ha già dimostrato che nella lumaca di mare Aplysia, la conversione in uno stato di tipo prionico facilita il cambiamento a lungo termine della forza sinaptica. "Questo meccanismo di base sembra essere conservato tra le specie", osserva.


I ricercatori che hanno contribuito al lavoro includono Liying Li e Repon Mahammad Khan del Dipartimento di Fisiologia Molecolare e Integrativa del Medical Center alla University of Kansas, e Erica White-Grindley, Fengzhen Ren, Anita Saraf e Laurence Florens dello Stowers Institute for Medical Research, che ha finanziato la ricerca.

 

 

 

 

 


Fonte:   Stowers Institute for Medical Research.

Riferimenti: Erica White-Grindley, Liying Li, Repon Mohammad Khan, Fengzhen Ren, Anita Saraf, Laurence Florens, Kausik Si. Contribution of Orb2A Stability in Regulated Amyloid-Like Oligomerization of Drosophila Orb2. PLoS Biology, 2014; 12 (2): e1001786 DOI: 10.1371/journal.pbio.1001786

Pubblicato in newswise.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.