Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Placche di Alzheimer 'eliminate rapidamente' nei topi

 Le placche distruttive presenti nel cervello dei malati di Alzheimer sono state eliminate rapidamente dai ricercatori sui topi, sperimentando un farmaco contro il cancro.

Lo studio USA, pubblicato sulla rivista Science, ha riferito che le placche sono stati spezzate a una velocità "senza precedenti". I test hanno mostrato un miglioramento anche in qualche funzione cerebrale. Gli specialisti hanno detto che i risultati sono promettenti, ma avvertono che i farmaci di successo nei topi spesso non riuscono a funzionare nelle persone.


Sezioni di tessuto cerebrale di Alzheimer (a sinistra),
e sano (a destra) che mostra il restringimento del
cervello
nella malattia


L'esatta causa dell'Alzheimer rimane sconosciuta, ma una delle teorie principali riguarda la formazione di grumi di una proteina chiamata beta-amiloide. Queste cellule cerebrali danneggiate e uccise, alla fine comportano problemi di memoria e incapacità di pensare con chiarezza.


L'eliminazione delle placche di proteine è un obiettivo importante della ricerca di Alzheimer e dei farmaci sono già stati testati in studi clinici sull'uomo. Nel corpo, il ruolo di rimozione della beta-amiloide ricade sull'apolipoproteina E - o ApoE. Tuttavia, le persone hanno diverse versioni della proteina. Avere la variante genetica ApoE4 è uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo della malattia.

Una mano amica

Gli scienziati della Case Western Reserve University in Ohio stavano indagando sui modi di incrementare i livelli di ApoE, che in teoria dovrebbe ridurre i livelli di beta-amiloide. Hanno testato il bexarotene (approvato per l'uso nel trattamento di tumori della pelle) sui topi con malattia simile all'Alzheimer.


Dopo una dose su topi giovani, i livelli di beta-amiloide nel cervello sono stati "abbassati rapidamente" entro sei ore e una riduzione del 25% si è mantenuta per 70 ore. Nei topi più vecchi con placche amiloidi, sette giorni di trattamento hanno dimezzato il numero di placche nel cervello.


Le placche, in marrone, si formano intorno alle
cellule cerebrali, in blu, uccidendo parti del cervello

Lo studio ha detto che ci sono stati miglioramenti nelle funzioni cerebrali dopo il trattamento, in termini di prestazioni nel nidificare, nelle prestazioni nel labirinto e nel ricordare le scosse elettriche. I ricercatori Paige Cramer hanno detto: "Questa è una scoperta senza precedenti, il miglior trattamento esistente per l'Alzheimer nei topi ha richiesto diversi mesi per ridurre la placca nel cervello".

Nelle persone?

La ricerca è a uno stadio molto precoce, e i farmaci spesso non fanno il salto dalla sperimentazione animale a un trattamento umano. Il docente ricercatore Prof Gary Landreth ha detto che lo studio è "particolarmente emozionante e gratificante" e ha il "potenziale di diventare una terapia per l'Alzheimer".  Tuttavia, sottolinea che il farmaco è stato testato solo in tre "modelli di topo", che simulano le fasi iniziali della malattia e non sono il morbo di Alzheimer.

L'Alzheimer
  • La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza
  • I sintomi includono perdita di memoria, cambiamenti di umore e problemi con la comunicazione e il ragionamento
  • Nessuno singolo fattore è stato identificato come causa; sono implicati un insieme di fattori, tra cui età, geni, ambiente, stile di vita e salute generale.
Fonte: Alzheimer's Society


Ha avvertito le persone a non "provare questo in casa", in quanto il farmaco non è provato che funzioni in pazienti con Alzheimer e non c'è alcuna indicazione di dosaggio. "Dobbiamo essere chiari, il farmaco funziona abbastanza bene in modelli di topo della malattia.


Il nostro prossimo obiettivo è quello di verificare se agisce in modo simile negli esseri umani"
, ha detto. Il suo team si prepara a iniziare la sperimentazione in un piccolo gruppo di persone per vedere se c'è un effetto simile negli esseri umani.


La malattia è destinata a diventare più comune con l'allungamento della vita. L'Alzheimer Society prevede che il numero di persone affette da demenza raggiungerà un milione entro il 2021 nel solo Regno Unito. Its research manager, Dr Anne Corbett, said: "This exciting study could be the beginning of a journey towards a potential new way to treat Alzheimer's disease.


Il direttore della ricerca, Dr Anne Corbett, ha dichiarato: "Questo studio eccitante potrebbe essere l'inizio di un viaggio verso un modo potenzialmente nuovo di trattare la malattia. Tuttavia, questo è molto prematuro. Le persone con Alzheimer non dovrebbero correre ad acquistare questo farmaco, poichè abbiamo bisogno di molte più ricerche per stabilire se ha benefici per gli esseri umani".

”C'è un certo numero di farmaci in sviluppo che mirano a cancellare l'amiloide dal cervello, ed la giuria sta ancora lavorando per decidere se questo approccio avrà successo come trattamento per l'Alzheimer"
Dr Simon Ridley,
Alzheimer Research UK


Il dottor Simon Ridley, direttore della ricerca di Alzheimer's Research UK, ha detto che i risultati sono "promettenti", ma qualsiasi effetto deve ancora essere provato nelle persone. "C'è un certo numero di farmaci in sviluppo che mirano a cancellare l'amiloide dal cervello, e la giuria sta ancora lavorando per decidere se questo approccio avrà successo come trattamento per l'Alzheimer".


David Allsop, professore di neuroscienze all'Università di Lancaster, ha detto: "Direi che i risultati dovrebbero essere trattati con un cauto ottimismo. "Sembrano promettenti nel modello murino ma, negli ultimi anni, questi tipi di esperimenti sui topi non si sono tradotti bene negli esseri umani".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato da James Gallagher in BBC News il 9 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.