Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Placche simili a quelle di Alzheimer presenti anche in persone sane

Un nuovo studio suggerisce che una placca che si forma nel cervello, legata all'Alzheimer, può causare il declino cognitivo anche in persone sane, ponendo potenzialmente le basi per lo sviluppo della malattia devastante nel seguito nella vita.

I risultati non indicano alcun nuovo trattamento per l'Alzheimer, che è incurabile, e il calo rilevato nella funzione del cervello è talmente piccolo che le persone colpite probabilmente non notano nulla nella loro vita quotidiana.


Eppure la co-autrice Denise Park, neuroscienziato cognitivo al Center for Vital Longevity dell'Università del Texas a Dallas, ha detto: "Penso che [queste persone] hanno certamente un rischio più alto di Alzheimer". Ha aggiunto che il test che ha evidenziato i segni della placca nel cervello potrebbe aiutare in definitiva i medici a capire se qualcuno ha un rischio della malattia, molto prima di raggiungere la vecchiaia. "Solo perché ora non abbiamo una cura per l'Alzheimer non significa che non ne avremo mai una. Che cosa succede se siamo in grado di sviluppare questo settore abbastanza da essere in grado di capire [queste] cose sul cervello di persone di 40 anni e dire loro: 'Ecco la pillola per rallentare il deterioramento cognitivo ed evitare per sempre l'Alzheimer?' ", ha detto.


Le placche in questione sono chiamate amiloide beta. E' un tipo di proteina che si raccoglie nel cervello di persone affette da Alzheimer con "grovigli" filamentosi che appaiono nei neuroni. La ricerca suggerisce che placche e grovigli uccidono le cellule cerebrali, con conseguente declino della funzione mentale.


I ricercatori volevano studiare i livelli di beta amiloide nelle persone senza Alzheimer. Hanno eseguito scansioni PET su 137 persone dai 30 agli 89 anni, e somministrato diversi test cognitivi che misuravano la memoria e la velocità del loro cervello. Quelli con livelli più elevati della materia appiccicosa nel cervello hanno ottenuto risultati peggiori nei test cognitivi di misura della velocità di elaborazione del cervello, di memoria di lavoro e di ragionamento. Tuttavia, le differenze nella funzione del cervello possono non significare molto per gli individui. "Nella vita di tutti i giorni, non credo che si noti", ha detto la Park.


Lo studio compare nel numero del 1 febbraio di Neurology on line. Che cosa suggerisce lo studio sulle placche del cervello? "Una idea è che si tratta di un primo passo in una catena di eventi che alla fine porta all'Alzheimer", ha detto la Park. "Un'altra possibilità è che, sebbene l'amiloide sia presente, forse non aumenterà o danneggierà l'individuo per 20 o più anni, che non progredisce così rapidamente come molti pensano".


Il Dr. Brad Dickerson, professore associato di neurologia alla Harvard Medical School, ha detto che lo studio è importante perché si aggiunge a studi precedenti che collegano gli alti livelli di beta amiloide ai problemi cognitivi. "Sarà interessante seguire questi individui nel corso del tempo per vedere se queste differenze tra le persone hanno implicazioni per il rischio di declino cognitivo futuro", ha detto. "Sarebbe anche interessante indagare altri tipi di misure della struttura e della funzione cerebrale in questi individui".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Pubblicato da Randy Dotinga (redattore ) in YahooNews il 2 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)