Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un farmaco di Alzheimer potrà un giorno salvare vite inducendo uno stato di 'animazione sospesa'

Una nuova ricerca su girini rivela che il donepezil mette gli animali in uno stato reversibile di tipo torpore.

Tadpoles for alzheimer researchI girini delle rane Xenopus Laevis sono buoni modelli per la neurologia umana, perché sono facili da far crescere in gran numero e i cambiamenti nel loro comportamento sono facili da vedere e registrare. (Fonte: Unravel Biosciences)

I ricercatori del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering dell'Università di Harvard hanno riferito di essere riusciti a mettere dei girini di rane Xenopus Laevis in uno stato di torpore simile all'ibernazione usando il donepezil (DNP), un farmaco approvato dalla FDA per curare il morbo di Alzheimer (MA).


Il team aveva usato in precedenza un altro farmaco, SNC80, per ottenere risultati simili nei girini e migliorare la sopravvivenza di cuori interi di mammiferi per i trapianti, ma l'SNC80 non è approvato per l'uso clinico nell'uomo perché può causare convulsioni. Al contrario, il DNP viene già usato in clinica, il che significa che potenzialmente potrebbe essere rapidamente riproposto per l'uso in situazioni di emergenza, per prevenire lesioni irreversibili degli organi mentre una persona viene trasportata in ospedale.


"Il raffreddamento del corpo di un paziente per rallentare i suoi processi metabolici è usato da tempo nei contesti medici per ridurre le lesioni e i problemi a lungo termine di condizioni gravi, ma può essere fatto solo in un ospedale ben fornito di risorse", ha affermato il coautore Michael Super PhD, direttore degli immuno-materiali al Wyss Institute. "Raggiungere uno stato simile alla 'biostasi' con un farmaco facilmente somministrabile come il DNP potrebbe potenzialmente salvare milioni di vite ogni anno".


Questa ricerca, pubblicata su ACS Nano, è stata supportata nell'ambito del programma di biostasi DARPA, che finanzia progetti che mirano a prolungare il tempo per il salvataggio di cure mediche, a seguito di lesioni traumatiche o infezioni acute. Il Wyss Institute partecipa al programma di biostasi dal 2018 e negli ultimi anni ha raggiunto diverse importanti pietre miliari.


Usando una combinazione di algoritmi predittivi di apprendimento automatico e modelli animali, il team di biostasi del Wyss aveva già identificato e testato i composti farmacologici esistenti che avevano il potenziale per mettere i tessuti vivi in uno stato di animazione sospesa. Il primo candidato di successo, SNC80, ha ridotto significativamente il consumo di ossigeno (che rappresenta il metabolismo) sia in un cuore di maiale che batte, che nei chip di organi umani, ma ha un effetto collaterale noto di causare convulsioni quando iniettato sistematicamente.


Nel nuovo studio, si sono nuovamente rivolti al loro algoritmo, NeMoCad, per identificare altri composti le cui strutture sono simili all'SNC80. Il miglior candidato era il DNP, che è approvato dal 1996 per trattare l'Alzheimer.


"È interessante notare che le overdosi cliniche di DNP nei pazienti affetti da MA sono state associate a sonnolenza e a frequenza cardiaca ridotta, sintomi simili al torpore. Tuttavia, questo è il primo studio, a nostra conoscenza, che si concentra sulla sfruttamento di tali effetti come principale risposta clinica e non come effetti collaterali", ha affermato la prima autrice dello studio María Plaza Oliver PhD, postdottorato al Wyss Institute quando è stato eseguito il lavoro.


Il team ha usato i girini di X. Laevis per valutare gli effetti del DNP su un intero organismo vivente e ha scoperto che ha indotto uno stato simile al torpore che si è invertito alla rimozione del farmaco. Il farmaco, tuttavia, sembrava causare un po' di tossicità e si è accumulato in tutti i tessuti degli animali. Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno incapsulato DNP all'interno di nano-trasportatori lipidici e hanno scoperto che ciò ha ridotto la tossicità e ha causato l'accumulo del farmaco nel tessuto cerebrale degli animali.


Questo è un risultato promettente, poiché è noto che il sistema nervoso centrale media anche il letargo e il torpore in altri animali. Sebbene il DNP abbia dimostrato di proteggere i neuroni dallo stress metabolico nei modelli di MA, il team avverte che è necessario più lavoro per capire esattamente come provoca torpore, nonché incrementare la produzione del DNP incapsulato per l'uso in animali più grandi e, potenzialmente, umani.


“Il donepezil è usato nei pazienti di tutto il mondo da decenni, quindi le sue proprietà e i metodi di produzione sono ben consolidati. Anche nano-trasportatori lipidici simili a quelli che abbiamo usato sono ora approvati per l'uso clinico in altre applicazioni. Questo studio dimostra che una versione incapsulata del farmaco potrebbe potenzialmente essere usata in futuro per dare tempo cruciale ai pazienti per sopravvivere a lesioni e malattie devastanti, e potrebbe essere facilmente formulata e prodotta su larga scala in un tempo più breve rispetto a un nuovo farmaco", ha detto l'autore senior Donald Ingber MD/PhD, direttore fondatore del Wyss Institute, professore di biologia vascolare e di ingegneria bioispirata alla Harvard University.

 

 

 


Fonte: Lindsay Brownell in Wyss Institute / Harvard University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MP Oliver, [+17], DE Ingber. Donepezil Nanoemulsion Induces a Torpor-like State with Reduced Toxicity in Nonhibernating Xenopus laevis Tadpoles. ACS Nano, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)