In uno studio pubblicato sul Journal of American Geriatrics Society, sia l'ansia cronica che quella nuova erano associate ad un aumento del rischio di demenza. Tuttavia, quando l'ansia si era risolta, non c'era alcuna associazione con il rischio di demenza.
Lo studio ha incluso 2.132 persone con un'età media di 76 anni che stavano partecipando all'Hunter Community Study in Australia e che sono stati seguiti per una media di 10 anni. La presenza di ansia cronica e di nuova insorgenza era associata a un rischio più elevato di 2,8 e 3,2 volte, rispettivamente, di avere la demenza.
Rischi ancora più alti sono stati osservati negli adulti con ansia prima dei 70 anni. Le persone la cui ansia si è risolta non avevano un rischio di demenza più elevato rispetto alle persone senza ansia attuale o passata.
La prima autrice Kay Khaing MMed, dell'Università di Newcastle, città a nord di Sydney/Australia, ha affermato:
"Sebbene questo tipo di domanda non possa essere soggetto a uno studio randomizzato controllato, questo studio di coorte prospettico ha utilizzato metodi di inferenza causale per esplorare il ruolo dell'ansia nel promuovere lo sviluppo della demenza.
"I risultati suggeriscono che l'ansia può essere un nuovo fattore di rischio da puntare nella prevenzione della demenza e indica anche che il trattamento dell'ansia può ridurre questo rischio".
Fonte: Wiley (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: K Khaing, [+3],
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.