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Gli anziani sono più vulnerabili alle truffe? Psicologi hanno imparato chi è più sensibile e quando.

Circa 1 americano su 6 ha 65 anni o più e tale percentuale dovrebbe crescere. Gli anziani hanno spesso posizioni di potere, hanno risparmi per la pensione accumulati nel corso della vita e prendono importanti decisioni finanziarie e sanitarie, il che li rende obiettivi interessanti per lo sfruttamento finanziario.


Nel 2021, ci sono stati più di 90.000 anziani vittime di frodi, secondo l'FBI. Questi casi hanno comportato perdite per $ 1,7 miliardi di dollari, in aumento del 74% rispetto al 2020. Anche così, questa potrebbe essere una sottostima significativa, poiché l'imbarazzo o la mancanza di consapevolezza impediscono ad alcune vittime di denunciare.


Lo sfruttamento finanziario rappresenta una delle forme più comuni di abuso sugli anziani. Gli autori sono spesso individui della cerchia sociale delle vittime - familiari, caregiver o amici - ma possono anche essere estranei. Quando gli anziani subiscono una frode finanziaria, in genere perdono più soldi delle vittime più giovani. Tali perdite possono avere conseguenze devastanti, soprattutto perché gli anziani hanno un tempo limitato per recuperare, il che riduce drasticamente indipendenza, salute e benessere.


Ma gli anziani sono stati ampiamente trascurati nella ricerca su questo tipo fiorente di criminalità. Siamo psicologi che studiano cognizione sociale e processo decisionale e il nostro laboratorio di ricerca all'Università della Florida ha lo scopo di comprendere i fattori che modellano la vulnerabilità all'inganno nell'età adulta e in vecchiaia.

 

Definizione di vulnerabilità

Lo sfruttamento finanziario comporta varie tattiche di sfruttamento, come coercizione, manipolazione, influenza indebita e, spesso, qualche tipo di inganno. La maggior parte delle ricerche attuali si concentra sulla capacità delle persone di distinguere tra verità e bugie durante la comunicazione interpersonale. Tuttavia, l'inganno avviene in molti contesti, sempre più su Internet.


Il nostro laboratorio conduce esperimenti di laboratorio e studi sul mondo reale per misurare la suscettibilità in varie condizioni: giochi di investimento, scenari di menzogna/verità, e-mail di phishing, messaggi di testo, notizie false e falsi profondi (deepfake), i video fabbricati o le immagini create con l'intelligenza artificiale.


Per studiare come le persone rispondono all'inganno, usiamo mezzi come sondaggi, scansione cerebrale, comportamento, movimento degli occhi e frequenza cardiaca. Raccogliamo anche biomarcatori legati alla salute, come essere portatori di varianti geniche che aumentano il rischio di Alzheimer, per identificare le persone con particolare vulnerabilità.


E il nostro lavoro mostra che la capacità di un anziano di rilevare l'inganno non dipende solo dalle sue caratteristiche individuali, ma anche da come viene puntato.

 

Fattori di rischio individuali

Cognizione, capacità sociali/emotive e salute del cervello migliori sono tutti fattori associati a una minore suscettibilità all'inganno. Le funzioni cognitive, come la rapidità con cui il nostro cervello elabora le informazioni e quanto bene le ricordiamo, declinano con l'età e impattano sul processo decisionale. Ad esempio, tra gli over-70, il calo del pensiero analitico è associato alla capacità ridotta di rilevare notizie false.


Inoltre, una bassa funzione di memoria nell'invecchiamento è associata a una maggiore suscettibilità al phishing via email. Secondo una ricerca recente, questa correlazione è specificamente pronunciata tra gli anziani portatori di una variante genica che è un fattore di rischio genetico per lo sviluppo dell'Alzheimer. In effetti, alcune ricerche suggeriscono che una maggiore sfruttabilità finanziaria può servire come marcatore precoce del declino cognitivo legato alla malattia.


Anche le influenze sociali ed emotive sono cruciali. L'umore negativo può enfatizzare la capacità di qualcuno di rilevare bugie, mentre l'umore positivo in età avanzata può compromettere la capacità di una persona di rilevare notizie false. La mancanza di supporto e la solitudine aggravano la suscettibilità all'inganno. L'isolamento sociale durante la pandemia di Covid-19 ha portato ad una maggiore dipendenza dalle piattaforme online e gli anziani con alfabetizzazione digitale inferiore sono più vulnerabili alle email e chiamate da robot (robocall) fraudolente.


Infine, le risposte del cervello e del corpo di un individuo hanno un ruolo fondamentale nella suscettibilità all'inganno. Un fattore importante è la consapevolezza interocettiva: la capacità di leggere accuratamente i segnali del nostro corpo, come una 'impressione viscerale'. Questa consapevolezza è correlata a un migliore rilevamento delle bugie negli anziani.


Secondo uno studio preliminare, gli anziani sfruttati finanziariamente avevano una dimensione significativamente più piccola dell'insula, una regione del cervello cruciale per integrare i segnali corporei con quelli ambientali, rispetto agli anziani che erano stati esposti alla stessa minaccia ma che l'avevano scongiurata. L'attività ridotta dell'insula è anche correlata a maggiori difficoltà a cogliere segnali che rendono qualcuno meno affidabile.

 

Tipi di frodi efficaci

Non tutto l'inganno è ugualmente efficace per tutti. I nostri risultati mostrano che il phishing via e-mail che si basa sulla reciprocità - la tendenza delle persone a ripagare ciò che un'altra persona ha dato loro - era più efficace sugli anziani.


Gli adulti più giovani, d'altra parte, avevano maggiori probabilità di cadere nelle e-mail di phishing che impiegavano la scarsità: la tendenza delle persone a percepire un'opportunità come più preziosa se viene detto che la sua disponibilità è limitata. Ad esempio, una e-mail potrebbe avvisarti che una raccolta di monete degli anni '50 è diventata disponibile a un prezzo ridotto speciale se acquistata entro 24 ore.


Ci sono anche prove che con l'età, abbiamo maggiori difficoltà a rilevare il 'lupo nei vestiti di pecora': qualcuno che appare affidabile, ma non lo è. In un gioco d'azzardo basato su carte, abbiamo scoperto che, rispetto alle controparti più giovani, gli anziani hanno maggiori probabilità di scegliere mazzi di carte presentati con facce dall'aspetto affidabile, anche se quei mazzi comportavano perdite costanti. Anche dopo aver capito un comportamento inaffidabile, gli anziani hanno mostrato maggiori difficoltà a superare le loro impressioni iniziali.

 

Ridurre la vulnerabilità

Identificare chi è particolarmente a rischio di sfruttamento finanziario nell'invecchiamento è cruciale per prevenire la vittimizzazione. Crediamo che gli interventi dovrebbero essere progettati su misura, anziché con un approccio unico per tutti.


Ad esempio, forse degli algoritmi di apprendimento automatico potrebbero un giorno determinare i tipi più pericolosi di messaggi ingannevoli che alcuni gruppi incontrano, come messaggi di testo, e-mail o piattaforme di social media, e dare avvertimenti immediati. I consumatori neri e ispanici hanno maggiori probabilità di essere vittime, quindi c'è anche un disperato bisogno di interventi che risuonino in quelle comunità.


Gli sforzi di prevenzione trarrebbero beneficio da un approccio olistico per aiutare gli anziani a ridurre la vulnerabilità alle truffe. La formazione in alfabetizzazione finanziaria, sanitaria e digitale è importante, ma lo sono anche i programmi per affrontare la solitudine.


Le persone di tutte le età devono tenere a mente queste lezioni quando interagiscono con contenuti online o estranei, e non solo in quel momento: sfortunatamente, lo sfruttamento finanziario viene spesso da persone vicine alla vittima.

 

 

 


Fonte: Natalie C. Ebner (prof.ssa di psicologia) e Didem Pehlivanoglu (ricercatrice post-dottorato in psicologia), Università della Florida

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



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