Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule immunitarie sono protagoniste della salute del cervello

Le scoperte di uno studio potrebbero informare terapie più mirate per l'Alzheimer e altre malattie correlate a tessuti ricchi di lipidi.

Transcription factors regulate clearance processes in microgliaI fattori di trascrizione BHLHE40 e BHLHE41 regolano i processi di pulizia nelle cellule immunitarie, comprese le microglia. (Fonte: Lab Alison M. Goate)

Usando nuovi strumenti genetici e genomici, i ricercatori del Mount Sinai di New York hanno fatto luce sul ruolo delle cellule immunitarie chiamate macrofagi nei tessuti ricchi di lipidi come il cervello, facendoci capire un p' di più il morbo di Alzheimer (MA) e altre malattie. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, è un passo avanti nella comprensione della regolazione delle cellule immunitarie e il suo impatto sulla progressione della malattia.


I ricercatori inizialmente hanno studiato dei geni che controllano i macrofagi, chiamati microglia quando si trovano nel cervello, in particolare in risposta al danno dei tessuti grassi come il cervello. Si ritiene che microglia/macrofagi associati alla malattia siano protettivi, poiché partecipano alla rimozione di rifiuti ricchi di lipidi derivati dal danno tissutale. Pertanto, i ricercatori volevano trovare fattori che promuovono l'attività di 'rimozione della spazzatura' di queste cellule.


Hanno identificato due geni influenti, BHLHE40 e BHLHE41, e hanno usato la tecnologia avanzata di editing genetico (CRISPR-Cas9) per disattivarli nelle cellule coltivate in laboratorio. Queste cellule sono state quindi trasformate in microglia. Le microglia risultanti prive di BHLHE40 e BHLHE41 assomigliavano a quelle associate alla malattia presenti nel MA, mostrando una migliore capacità di eliminare i rifiuti ricchi di colesterolo. La conferma proveniva da esperimenti su macrofagi periferici umani coltivati e microglia di topi privi di questi geni.


"Con la nostra analisi dei dati di celle singole di più organi, abbiamo scoperto regolatori cardine della funzione delle cellule immunitarie essenziali per la salute del tessuto", ha detto Alison M. Goate DPhil, prof.ssa e presidente di Genetica e Scienze Genomiche del Mount Sinai. "I nostri modelli avanzati hanno ulteriormente validato il ruolo critico dei fattori di trascrizione BHLHE40 e BHLHE41, proteine che regolano l'espressione genica legandosi a specifiche sequenze di DNA, nel controllare la risposta delle cellule immunitarie, individuando potenziali bersagli di intervento terapeutico".


In seguito, i ricercatori indagheranno se le microglia senza BHLHE40 e BHLHE41 possono aiutare a eliminare le proteine amiloidi dannose. In uno degli esperimenti, i ricercatori alleveranno in un piatto delle cellule cerebrali, come neuroni e astrociti, con mutazioni dannose di MA e testeranno se le cellule immunitarie senza BHLHE40 e 41 influenzano i livelli di amiloide-beta, di neurodegenerazione e di risposta delle citochine (neuroinfiammazione). In un altro, inietteranno le cellule immunitarie con e senza BHLHE40 e 41 in topi modello di MA per vedere come influenzano lo sviluppo delle placche di tipo MA.


“Vogliamo vedere come queste cellule, in particolare quelle senza i due geni, influiscono sui fenotipi legati al MA, sia nel piatto che nei topi modello. Nei topi, prevediamo che le microglia senza BHLHE40 e 41 elimineranno le placche di amiloide-beta in modo più efficace delle microglia di controllo che hanno livelli normali di BHLHE40 e 41. Inoltre, stiamo esplorando come la mancanza di questi geni nelle cellule immuni cerebrali potrebbe influire sugli altri tipi di cellule nel cervello, come neuroni e astrociti", conclude la dott.ssa Goate.

 

 

 


Fonte: The Mount Sinai (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: A Podleśny-Drabiniok, [+8], AM Goate. BHLHE40/41 regulate microglia and peripheral macrophage responses associated with Alzheimer’s disease and other disorders of lipid-rich tissues. Nat Commun, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.