Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Superare lo stigma: come togliere le barriere nel parlare della salute del cervello

Circa 4 medici di base su 5 si considerano in prima linea nella salute del cervello negli Stati Uniti, dove sono il primo punto di contatto per i pazienti preoccupati della perdita di memoria e molto probabilmente sono i primi a rilevare e valutare i pazienti che hanno un lieve deterioramento cognitivo, il morbo di Alzheimer (MA) o una demenza correlata.

In un nuovo studio di cui è autore senior, Malaz Boustani MD/MPH, scienziato di Regentrief Research, ha scoperto che le prime conversazioni sulla salute del cervello tra i medici e i loro pazienti sono rare a causa dello stigma attorno a una diagnosi di MA o di una demenza correlata. Nelle sue parole:

"Proprio come con l'epidemia di HIV/AIDS degli anni '80 o la paura pubblica del cancro negli anni '70, le diagnosi di MA e delle relative demenze sono cariche di stigma. Stiamo esaminando lo stigma precedente e il modo in cui possiamo sfruttare le opportunità della tecnologia dell'informazione corrente per sviluppare strumenti, processi e strategie che creano una richiesta di conversazione sulla salute del cervello nelle cure primarie e per de-stigmatizzare la diagnosi di MA e di demenza correlata.

"Lo stigma attorno al MA e alle demenze correlate crea una barriera tra medici e pazienti che impedisce di conversare sulla salute del cervello o sulle preoccupazioni cognitive. Per creare gli strumenti, i processi e le strategie necessari e potenzialmente efficaci, dobbiamo superare lo stigma che circonda una conversazione sulla salute del cervello o sulla preoccupazione cognitiva".

I risultati dello studio hanno anche rivelato che:

  • sia i medici che i pazienti sono titubanti ad avviare queste conversazioni:
  • le evidenze per informare gli interventi sulla salute del cervello sono spesso poco comunicate, e
  • i fattori sociali e culturali incidono sull'impegno clinico tra i medici di base e i loro pazienti.

Lo studio suggerisce che, quando si sospetta la compromissione cognitiva, il linguaggio e l'approccio alla conversazione tra medico e paziente sulla salute del cervello o su una preoccupazione cognitiva, dovrebbero essere adattati al contesto sociale e culturale del paziente.

Ad esempio, un programma di istruzione guidato da un infermiere, basato sulla fede, tagliato culturalmente sul MA e le demenze correlate, e il rilevamento precoce, sono in genere accolti positivamente dai membri della comunità nera. Sebbene questa educazione sia fornita in ambiente di gruppo anziché in incontri individuali, i messaggi culturalmente rilevanti sviluppati nell'ambito di questi programmi possono servire da guida per i medici per conversare della salute cerebrale.

Questo punto è particolarmente importante, dato che lo stigma e le differenze socioculturali possano influire negativamente sui comportamenti che tendono alla salute relativi alle difficoltà cognitive, e scoraggiare l'inclusione nella ricerca clinica e i progressi nella cura clinica.

"Una conversazione sulla salute del cervello quando vai a vedere il tuo medico, che è responsabile della tua salute in generale, dovrebbe essere un evento normale", ha affermato il dott. Boustani. “Perché dovresti parlare dei reni o del fegato, del cuore, dei polmoni, dei muscolo, delle ossa e non anche del tuo cervello, che è l'organo più prestigioso o prezioso e quello che non hai possibilità di riguadagnare se lo perdi?".

Come approccio alternativo per i medici che si impegnano con i loro pazienti, i ricercatori hanno identificato l'Agile Diffusion Process (processo di diffusione agile), che fornisce un quadro per facilitare assorbimento e diffusione rapidi di soluzioni basate sull'evidenza, .

L'Agile Diffusion Process ha due concetti:

  • Il primo è la 'spinta/incoraggiamento', che si riferisce a un piccolo cambiamento nell'ambiente che può influenzare positivamente i comportamenti e le scelte degli individui. Un esempio potrebbe essere un poster semplice e facilmente implementabile su una parete della clinica, che incoraggia i pazienti a porre domande sulla loro cognizione.
  • Il secondo concetto è definito 'domanda di mercato'. Questo componente dell'approccio è l'idea della richiesta di mercato di un intervento basato sull'evidenza prima dell'implementazione e del potenziamento all'interno di un'organizzazione. Un esempio è l'improvviso aumento della domanda di telemedicina nel 2020 all'inizio della pandemia di Covid-19. In meno di una settimana, l'utilizzo della telemedicina è passato da meno del 5% a oltre il 90%.

Il dott. Boustani raccomanda di considerare i processi e i concetti agili quando si cerca di parlare inizialmente della cognizione a livello di professione o di sistema sanitario:

"I medici possono avere un ruolo vitale nel fare conversazioni precoci sulla salute del cervello e sulle preoccupazioni cognitive nell'ambito dell'assistenza sanitaria di routine, molto prima che compaiano i sintomi. È così importante per noi parlare della salute del cervello con il nostro medico. Abbiamo bisogno che i medici parlino di routine della salute del cervello, perché, alla fine, non c'è salute senza salute del cervello".

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Borson, [+3], M Boustani. Understanding barriers to and facilitators of clinician-patient conversations about brain health and cognitive concerns in primary care: a systematic review and practical considerations for the clinician. BMC Prim. Care, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.