Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Danni di Alzheimer invertiti dalla stimolazione cerebrale profonda

La riduzione del volume cerebrale nelle persone con Alzheimer può essere invertita in alcuni casi: scuotendo la degenerazione dei tessuti con impulsi elettrici. E riducendo anche il declino cognitivo associato alla malattia.

"Nell'Alzheimer è noto che il cervello si restringe, in particolare l'ippocampo", spiega Andres Lozano del Western Hospital di Toronto in Ontario, Canada. Inoltre, scansioni cerebrali mostrano che il lobo temporale, che contiene l'ippocampo, e un'altra regione chiamata cingolo posteriore utilizzano meno glucosio rispetto al normale, suggerendo che si sono spente. Entrambe le regioni hanno un ruolo importante nella memoria.

After deep brain stimulation near the formix, the hippocampus grew in two out of six people with Alzheimer's <i>(Image: UBH Trust/STONE/Getty)</i>After deep brain stimulation near the formix, the hippocampus grew in two out of six people with Alzheimer's <i>(Image: UBH Trust/STONE/Getty)</i>
Dopo la stimolazione cerebrale profonda vicino al  fornice, l'ippocampo è crescito in due dei sei volontari con Alzheimer (Immagine: UBH Trust/STONE/Getty)

Per cercare di invertire questi effetti degenerativi, Lozano e il suo team si è rivolto alla stimolazione cerebrale profonda, l'invio di impulsi elettrici al cervello tramite elettrodi impiantati. Il gruppo ha inserito elettrodi nel cervello di sei persone a cui era stato diagnosticato l'Alzheimer almeno un anno prima. Hanno messo gli elettrodi accanto al fornice (un fascio di neuroni che trasporta i segnali da e verso l'ippocampo) e li ha lasciati lì, inviando piccoli impulsi di energia elettrica 130 volte al secondo.

Successivi test un anno dopo hanno mostrato che la riduzione dell'uso del glucosio da parte del lobo temporale e della cingolata posteriore era stata invertita in tutte le sei persone (Annals of Neurology, DOI: 10.1002/ana.22089).

I ricercatori hanno cominciato a studiare gli effetti sull'ippocampo. Alla conferenza annuale della Society for Neuroscience a Washington DC la settimana scorsa hanno annunciato che, pur avendo visto un restringimento dell'ippocampo in quattro dei volontari, la regione è cresciuta negli altri due partecipanti. "Non solo l'ippocampo non si è ridotto, ma è diventato più grande - del 5 per cento in una persona e l'8 per cento nell'altra", dice Lozano. E' un risultato "straordinario", aggiunge. I test hanno dimostrato che questi due individui sembrano avere delle funzioni cognitive migliori del previsto, anche se negli altri quattro volontari non è successo.

Anche se Lozano non è sicuro esattamente di come funziona il trattamento, il suo recente lavoro sui topi del suo team suggerisce che la stimolazione elettrica potrebbe guidare la nascita di nuovi neuroni nel cervello. La stimolazione cerebrale profonda nei topi innesca anche la produzione di proteine che incoraggiano i neuroni a formare nuove connessioni.

I ricercatori stanno ora iniziando un test che coinvolge circa 50 persone, anche se John Ashford Wesson della Stanford University in California, si chiede quanto pratico è questo approccio quando ci sono milioni di persone affette da Alzheimer. Lozano sottolinea che circa 90.000 persone in tutto il mondo con malattia di Parkinson hanno già ricevuto la stimolazione cerebrale profonda. L'incidenza dell'Alzheimer è solo cinque volte quella del Parkinson, dice. "Se può essere utilizzato per il Parkinson, può essere utilizzato nell'Alzheimer".

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato da Jessica Hamzelou in NewScientist.com il 23 novembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)