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Strumento online si è dimostrato efficace nel valutare il rischio di demenza

Gli autori sperano che il nuovo strumento possa essere usato per rendere più facile ai medici di base e ai pazienti ottenere informazioni sui fattori di rischio della demenza.

I ricercatori della University of New South Wales (UNSW) di Sydney e di Neuroscience Research Australia (NeuRA) hanno sviluppato e valutato uno strumento per calcolare il rischio di demenza, con risultati iniziali promettenti. Lo strumento online richiede circa 20 minuti per essere completato e fornisce un rapporto sul rischio di demenza personalizzato che i pazienti possono discutere con il proprio medico.


Da quando ha sviluppato lo strumento di rischio CogDRisk nel 2022, il team ne ha valutato il successo, testandolo su 4 insiemi di dati esistenti, e pubblicando i risultati sul Journal of Prevention of Alzheimer's Disease. Nella loro analisi, hanno scoperto che CogDRisk è efficace nel prevedere la demenza.


"Ci sono molte informazioni sui fattori di rischio per la demenza nella letteratura accademica", afferma la prof.ssa Kaarin Anstey della Facoltà di Psicologia dell'UNSW e di NeuRA. “Ma c'è un divario tra conoscere i rischi e essere effettivamente in grado di valutare se hai o meno il rischio e quindi sapere cosa fare al riguardo. CogDrisk è stato sviluppato per affrontare questo".

 

Raccolta dei fattori di rischio per la demenza

Studi clinici senza successo per il trattamento della demenza hanno portato all'esigenza urgente di prevenirla.


“La prevenzione è ora riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una delle aree chiave della ricerca. Alzheimer's Disease International e la maggior parte dei piani d'azione nazionali per la demenza includono la riduzione del rischio di demenza", afferma la prof.ssa Anstey.


Ma mentre ci sono molti studi diversi sui fattori di rischio per la demenza in tutto il mondo, non c'è necessariamente accordo su quali sono questi fattori. Per risolvere questo problema, il team ha usato metodi statistici per combinare tutti i fattori di rischio citati nella letteratura esistente.


"Allora abbiamo fatto una revisione sistematica, per ottenere tutti i diversi fattori di rischio per la demenza: quelli che erano robusti e quelli che erano modificabili e che potevano essere valutati attraverso uno strumento per auto-riferirli"
, afferma la prof.ssa Anstey.


Alcuni dei principali fattori di rischio modificabili che aumentano il rischio di demenza includono attività fisica insufficiente, obesità in mezza età, pressione arteriosa alta in mezza età, fumo e cattiva alimentazione: "L'intero processo ha richiesto diversi anni, abbiamo pubblicato la revisione e poi abbiamo dovuto sviluppare lo strumento di valutazione del rischio stesso".

 

Valutazione dello strumento su coorti diverse

Spesso gli strumenti di valutazione del rischio sono sviluppati su una singola coorte e quindi si adattano a un determinato insieme di dati e a una popolazione, ma non funzionano bene se applicati ad altre popolazioni. Questo studio ha analizzato 4 coorti diverse da studi medici esistenti, con dati demografici variabili e un totale di oltre 9.500 partecipanti.


I dati delle coorti sono stati abbinati a fattori cruciali di rischio e di protezione valutati nello strumento CogDRisk, includendo se le persone avevano diabete, depressione e insonnia, informazioni sulla loro dieta e le abitudini alimentari e quanta attività fisica facevano. Il team è stato quindi in grado di abbinarli alle registrazioni dei casi di demenza che si sono verificati all'interno della stessa coorte.


"La nostra analisi statistica mostra che è uno strumento molto robusto e generalizzabile", afferma la prof.ssa Anstey. “Funziona in diversi paesi e con dati diversi. Ed è anche abbastanza completo, include molti dei nuovi fattori di rischio non considerati finora".

 

La sfida di prevedere la demenza e gli usi futuri del CogDRisk

Prevedere la demenza è più difficile che prevedere alcune altre malattie, in parte perché progredisce su 20 o 30 anni e può esserci una forte componente genetica.


“È una malattia multi-causa, ma ci sono alcuni fattori di rischio modificabili. La maggior parte delle persone vuole sapere quali sono i propri fattori di rischio e vuole fare qualcosa su di loro una volta conosciuti"
, afferma la prof.ssa Anstey.


Il team che ha sviluppato lo strumento spera che possa essere usato negli ambienti sanitari per rendere più facile al medico di base e ai pazienti ottenere informazioni sulla riduzione del rischio.


“Non solo i fattori di rischio sono molti, ma la demenza stessa è molto complessa e i medici di base sono molto impegnati. Quindi stiamo cercando di sviluppare metodi per rendere più facile al pubblico e al medico ottenere le informazioni giuste".


Per il seguito, la prof.ssa Anstey sta cercando di tradurre lo strumento online in lingue diverse, per renderlo accessibile a più persone: “E stiamo anche cercando di sviluppare una forma breve dello strumento. Quindi sta accadendo molto nella traduzione della ricerca, nonché nello spazio di traduzione del linguaggio a cui stiamo lavorando".

 

 

 


Fonte: Lilly Matson in University of New South Wales (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Kootar, ...[+11], KJ Anstey. Validation of the CogDrisk Instrument as Predictive of Dementia in Four General Community-Dwelling Populations. The Journal Of Prevention of Alzheimer's Disease, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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