Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'uso regolare di lassativi può aumentare il rischio di demenza

Le persone che usano regolarmente lassativi, un trattamento comune per la costipazione, possono avere un rischio più alto del 50% di sviluppare la demenza rispetto alle persone che non li usano, secondo uno studio pubblicato il 22 febbraio 2023 su Neurology®.


I ricercatori hanno anche scoperto che le persone che hanno usato solo lassativi osmotici, un tipo di lassativo che attira l'acqua nel colon per ammorbidire le feci, avevano un rischio ancora maggiore. Altri tipi di lassativo sono quelli di massa o idrofili, gli emollienti e gli stimolanti o di contatto. Lo studio NON dimostra che i lassativi causano demenza, mostra solo un'associazione.


"La costipazione e l'uso di lassativi sono comuni in mezza età e in età avanzata"
, ha affermato l'autore dello studio Feng Sha PhD, del Shenzhen Institute of Advanced Technology dell'Accademia cinese delle scienze di Guangdong /Cina. “Tuttavia, l'uso regolare di lassativi può cambiare il microbioma intestinale, influenzando potenzialmente la segnalazione nervosa dall'intestino al cervello o aumentando la produzione di tossine intestinali che possono influenzare il cervello. La nostra ricerca ha scoperto che l'uso regolare dei lassativi da banco era associato a un rischio maggiore di demenza, in particolare nelle persone che usavano diversi tipi di lassativi o lassativi osmotici".


Sha ha osservato che i lassativi osmotici e quelli stimolanti non sono raccomandati per un uso continuo, eppure alcune persone lo fanno. Lo studio ha coinvolto 502.229 persone presenti nel database UK Biobank con un'età media di 57 anni che non avevano la demenza all'inizio dello studio. Di questo gruppo, 18.235 individui (3,6%) hanno riferito di usare regolarmente lassativi da banco. L'uso regolare è stato considerato quello di quasi tutti i giorni della settimana nel mese prima dello studio.


In un periodo medio di 10 anni, 218 di coloro che usavano regolarmente lassativi (1,3%) hanno sviluppato la demenza, mentre tra coloro gli altri, 1.969 persone (0,4%) l'hanno sviluppata. Dopo aver adattato i dati per fattori come età, sesso, istruzione, altre malattie, uso di farmaci e una storia familiare di demenza, i ricercatori hanno scoperto che le persone che usavano regolarmente lassativi avevano un rischio più alto del 51% di demenza complessiva rispetto chi non li usava regolarmente.


Il rischio di demenza aumentava anche con il numero di tipi di lassativi usati. Per le persone che usavano un solo tipo di lassativo, l'aumento del rischio era del 28%, rispetto al 90% per chi ne assumeva 2 o più tipi. Tuttavia, tra le persone che ne usavano un solo tipo, solo quelli che usavano lassativi osmotici avevano un rischio più elevato, con un aumento del 64% rispetto a quelli che non usavano lassativi.


"È cruciale trovare dei modi per ridurre il rischio di demenza di una persona identificando i fattori di rischio che possono essere modificati
. Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare ulteriormente il collegamento scoperto dalla nostra ricerca tra lassativi e demenza", ha affermato Sha. "Se i nostri risultati saranno confermati, i professionisti medici potrebbero incoraggiare le persone a trattare la costipazione con cambiamenti allo stile di vita come bere più acqua, aumentare le fibre alimentari e aggiungere più attività nella loro vita quotidiana".


Una limitazione dello studio è che non erano disponibili le informazioni di dosaggio dei lassativi, quindi i ricercatori non hanno potuto esplorare la relazione tra vari dosaggi e la demenza.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Z Yang, ...[+11], J Tang. Association Between Regular Laxative Use and Incident Dementia in UK Biobank Participants. Neurology, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)