Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova strategia di farmaci per l'Alzheimer

Ricercatori dell'Università di Houston (UH) raccomandano una nuova strategia per lo sviluppo di farmaci per curare il cancro, la sclerosi multipla, l'Alzheimer e le malattie cardiovascolari.

In una revisione richiesta pubblicata nel numero di ottobre di Nature Reviews Drug Discovery, gli scienziati del Centro per i recettori nucleari e di segnalazione cellulare (CNRCS) dell'UH, delineano i risultati di anni di ricerca a seguito della scoperta nel 1996 da parte del gruppo del beta recettore di estrogeni (ERβ) .

"Sappiamo da tempo che gli ormoni sessuali femminili (estrogeni) influenzano una serie di funzioni nel corpo umano", ha affermato il dr. Jan-Åke Gustafsson, professore all'UH e direttore del CNRCS. "Solo di recente, noi e altri, abbiamo scoperto che uno dei recettori degli estrogeni (l'ERβ) è un bersaglio potenziale per il trattamento del morbo di Alzheimer e altre malattie croniche". Gustafsson è meglio conosciuto come uno dei maggiori esperti sui recettori degli estrogeni, essendo accreditato del rilevamento di ERβ durante il suo mandato al Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia. A Houston dal 2009, Gustafsson ha selezionato un team di esperti per approfondire la sua scoperta iniziale. In questa ultima recensione, il team è stato invitato a condividere i risultati più recenti della loro ricerca.

I due recettori degli estrogeni, l'alfa (ERα) e il beta (ERβ), producono i loro effetti sulle cellule attraverso l'attivazione di ormoni in circolo nel corpo. L'influenza di questi recettori nel corpo umano si estende su diverse funzioni quali la fertilità, il metabolismo, e il sistema cardiovascolare e nervoso. A causa del loro ampio ruolo sulla salute umana, questi recettori rappresentano un bersaglio ideale per farmaci e trattamenti terapeutici.

Studi condotti a seguito della scoperta di Gustafsson dell'ERβ, hanno mostrato interessanti differenze nella distribuzione dei tessuti e nella regolazione dei geni rispetto al ruolo di ERα. Da allora c'è stato uno sforzo intenso in entrambe le università e nell'industria per svilupparestrumenti di ricerca specifici per l'ERβ e terapie potenziali per una moltitudine di condizioni.

Un esempio riuscito di utilizzo dell'ERβ come bersaglio del farmaco ha dimostrato come il recettore sia una cellula che combatte efficacemente il cancro nel tessuto cancerogeno del seno. Un più attento esame delle linee di cellule umane di cancro al seno ha stabilito che, mentre l'ERα da solo può stimolare lo sviluppo di tumori, la presenza combinata di ERα e ERβ ha ridotto e impedito lo sviluppo tumorale. "Questi modulatori sono sperimentati nel trattamento del tumore al seno e dell'osteoporosi", ha detto Gustafsson. "Ora stanno spingendo i limiti della loro influenza per sviluppare nuovi trattamenti e, in definitiva, salvare vite umane".

I ricercatori del CNRCS continuano ad esaminare i due sottotipi del recettore degli estrogeni in diversi modelli animali della malattia, concentrandosi sull'identificazione di opportunità terapeutiche. L'ERβ rimane l'obiettivo più probabile per l'espansione oltre i trattamenti del cancro al seno. L'ampia partecipazione dell'ERβ presenta le maggiori probabilità di impatto su altre malattie. I primi risultati indicano che l'attivazione selettiva dell'ERβ può rappresentare una terapia sicura, che modifica la malattia, per il trattamento dell'Alzheimer.

Hanno collaborato Konrad F. Koehler e Stefan Nilsson di Karo Bio, una società farmaceutica in Svezia. La ricerca di Gustafsson è finanziata dal Texas Emerging Technology Fund, dalla Robert A. Welch Foundation e dal Cancer Prevention and Research Institute del Texas.

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


 

Fonte: Materiale della Huston University.

Riferimento: Stefan Nilsson, Konrad F. Koehler, Jan-Åke Gustafsson. Development of subtype-selective oestrogen receptor-based therapeutics. Nature Reviews Drug Discovery, 2011; 10 (10): 778 DOI: 10.1038/nrd3551.

Pubblicato in ScienceDaily il 20 Ottobre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.