Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possiamo attivare le cellule immunitarie del cervello per rallentare l'Alzheimer

microglia and neurons

Uno studio appena pubblicato su Nature Aging ha dimostrato che le grandi cellule immunitarie del cervello chiamate microglia, che si trovano nel sistema nervoso centrale, possono rallentare la progressione del morbo di Alzheimer (MA).


Sono grandi mangiatrici che uccidono i virus, le cellule danneggiate e gli agenti infettivi che incontrano. Sappiamo da tempo che le microglia possono essere attivate in diversi modi in diverse malattie neurologiche come il MA e il Parkinson. A seconda di come sono attivate, possono sia guidare che rallentare lo sviluppo delle malattie.


I ricercatori dell'Università di Lund e del Karolinska Institutet hanno ora dimostrato che un certo tipo di attivazione delle cellule microgliali innesca i meccanismi infiammatori di protezione nel sistema immunitario:

“La maggior parte delle persone probabilmente pensa che l'infiammazione nel cervello sia qualcosa di brutto e che dovresti inibire il sistema infiammatorio in caso di malattia. Ma l'infiammazione non deve per forza essere negativa”, afferma Joana B. Pereira, ricercatrice della Lund University e del Karolinska Institutet, prima autrice dello studio.


Una delle proteine ​​che si trova sulla superficie delle cellule microgliali è la TREM2. Quando si verifica una mutazione insolita in questa proteina, aumenta il rischio di sviluppare il MA. Tuttavia, quando la proteina è attivata, può invece essere protettiva. Vale a dire che il recettore TREM2 sembra percepire i prodotti residui di cellule che si sono disintegrate nel cervello, provocandone l'attivazione.


I ricercatori hanno scoperto che, quando la TREM2 è attivata nelle persone con MA, nelle cellule cerebrali si accumulano meno strutture filiformi formate dalla proteina tau.

"Ciò a sua volta implica che lo sviluppo della malattia è più lento come pure il deterioramento delle capacità cognitive del paziente", afferma Oskar Hansson, professore di neurologia dell'Università di Lund e medico senior all'ospedale universitario di Skåne.


In alcuni studi sugli animali, si era osservato in precedenza che le cellule microgliali possono mangiare proteine ​​tau e quindi pulire ciò che è anormale nel cervello. Oskar Hansson crede che ciò potrebbe essere alla base di ciò che sta accadendo anche in questo studio, che è condotto nell'uomo.


Oskar Hansson pensa anche che i risultati dello studio siano particolarmente interessanti, dato che diverse aziende farmaceutiche stanno ora sviluppando anticorpi che possono attivare la TREM2 in particolare e spera in un futuro metodo di trattamento per il MA.


“Oltre a cercare di trovare terapie per ridurre le proteine ​​amiloide-beta e tau, questo lo vedo come un terzo principio di trattamento. Forse in futuro i pazienti potranno ricevere un cocktail di farmaci che, oltre a ridurre l'amiloide-beta, aumentino anche gli anticorpi TREM2 e quindi rallentino il decorso della malattia”, conclude Oskar Hansson.

 

 

 


Fonte: Lund University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JB Pereira, ...[+8], O Hansson. Microglial activation protects against accumulation of tau aggregates in nondemented individuals with underlying Alzheimer’s disease pathology. Nature Aging, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.