Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteina puntata da un farmaco per diabete collegata a rischio ridotto di Alzheimer

I meccanismi associati a un particolare farmaco per il diabete possono anche aiutare a proteggere dall'Alzheimer, riferisce uno studio condotto da ricercatori del Karolinska e pubblicato in Neurology Reports. I risultati indicano che la proteina puntata dal farmaco può essere un candidato interessante per il trattamento della malattia.

Il morbo di Alzheimer (MA) sta diventando sempre più comune, ma non ci sono farmaci per influire sul decorso della malattia e lo sviluppo di nuovi farmaci è un processo lento, costoso e complesso.


Una strategia alternativa è quindi trovare farmaci già approvati che possano rivelarsi efficaci contro la malattia e dare loro una nuova area di applicazione. I farmaci per il diabete sono stati avanzati come possibili candidati, ma finora gli studi che li hanno testati per il MA non hanno prodotto risultati convincenti.


Nel presente studio, i ricercatori del Karolinska Institutet hanno usato metodi genetici per studiare questo scenario più da vicino.

 

Simile agli effetti del farmaco

"Le varianti genetiche all'interno o nelle vicinanze dei geni che codificano le proteine ​​obiettivo di un farmaco possono causare cambiamenti fisiologici simili agli effetti del farmaco", afferma il primo autore dello studio Bowen Tang, dottorando del Dipartimento di epidemiologia medica e biostatistica del Karolinska Institutet. "Usiamo tali varianti per testare il potenziale di riutilizzo di farmaci già approvati".


I ricercatori hanno iniziato identificando varianti genetiche che imitano l'effetto farmacologico dei farmaci per il diabete, in particolare abbassando la glicemia. Ciò è stato fatto attraverso un'analisi dei dati di oltre 300.000 partecipanti della UK Biobank.


L'analisi ha identificato varianti in due geni che insieme codificano la proteina bersaglio di una classe di farmaci antidiabete chiamati sulfaniluree (o sulfoniluree). I ricercatori hanno convalidato queste varianti mostrando, tra gli altri fenomeni, la loro associazione con un rilascio più elevato di insulina, un rischio inferiore di diabete di tipo 2 e un indice di massa corporea più elevato, il che è coerente con gli effetti del farmaco.


I ricercatori hanno quindi esaminato il legame tra le varianti genetiche identificate e il rischio di MA. Lo hanno fatto analizzando i dati raccolti in precedenza da oltre 24.000 persone con MA e 55.000 controlli. Hanno scoperto che le varianti genetiche nei geni della sulfanilurea erano legate a un rischio inferiore di MA.

 

La proteina è anche espressa nel cervello

"I nostri risultati suggeriscono che la proteina bersaglio delle sulfaniluree, il canale KATP, può essere un obiettivo terapeutico per il trattamento e la prevenzione del MA", afferma l'autrice senior dello studio Sara Hägg, docente del Dipartimento di epidemiologia medica e biostatistica del Karolinska Institutetetet. "Questa proteina è espressa nel pancreas, ma anche nel cervello, e sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno la biologia sottostante".


Il metodo di analisi applicato nello studio è chiamato 'randomizzazione Mendeliana', che usa la conoscenza delle varianti genetiche negli individui come una sorta di randomizzazione naturale, metodo simile a uno studio clinico randomizzato. Gli individui nati con alcune varianti protettive che imitano l'effetto di un determinato farmaco possono quindi essere studiati per la loro associazione a una malattia.

 

 

 


Fonte: Karolinska Institutet (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bowen Tang, Y Wang, X Jiang, M Thambisetty, Luigi Ferrucci, K Johnell, Sara Hägg. Genetic Variation in Targets of Anti-diabetic Drugs and Alzheimer Disease Risk: A Mendelian Randomization Study. Neurology, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)