Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sensori quantici nel cervello potrebbero individuare la demenza

Aikaterini Gialopsou with quantum scannerLa ricercatrice Aikaterini Gialopsou e lo scanner che ha permesso lo studio.Nuovi sensori quantici altamente sensibili per il cervello possono in futuro essere in grado di identificare malattie cerebrali come la demenza, la SLA e il Parkinson, individuando un rallentamento della velocità con cui i segnali viaggiano nel cervello.


I risultati della ricerca guidata da fisici quantistici della Università di Sussex sono pubblicati su Scientific Reports.


Gli scanner quantistici sviluppati dagli scienziati possono rilevare i campi magnetici generati quando i neuroni sparano. Misurando i cambiamenti momento per momento nel cervello, monitorano la velocità in cui i segnali si muovono attraverso di esso.


Questo elemento temporale è importante perché significa che un paziente potrebbe essere scansionato due volte a diversi mesi di distanza per verificare se l'attività nel cervello sta rallentando. Tale rallentamento può essere un segno di Alzheimer o di altre malattie del cervello. In questo modo, la tecnologia introduce un nuovo metodo per individuare i biomarcatori dei primi problemi di salute.


Aikaterini Gialopsou, dottoranda della Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche all'Università del Sussex e di Brighton è la prima autrice della ricerca. Della scoperta lei dice:

"Abbiamo dimostrato per la prima volta che i sensori quantici possono produrre risultati molto accurati in termini di spazio e di tempo. Mentre altre squadre hanno dimostrato i benefici in termini di localizzare i segnali nel cervello, questa è la prima volta che i sensori quantici hanno dimostrato di essere così accurati in termini di tempistica dei segnali.

"Questo potrebbe essere davvero significativo per i medici e i pazienti interessati dallo sviluppo dei disturbi del cervello".


Si ritiene che questi sensori quantici siano molto più accurati rispetto agli scanner EEG o fMRI, in parte per il fatto che i sensori possono essere più vicini al cranio. La vicinanza maggiore dei sensori al cervello può non solo migliorare la risoluzione spaziale, ma anche la risoluzione temporale dei risultati. Questo doppio miglioramento della precisione, tempo e spazio, è molto significativo in quanto significa che i segnali cerebrali possono essere monitorati in modi inaccessibili ad altri tipi di sensori.


"È la tecnologia quantistica che rende questi sensori così accurati", spiega il prof. Peter Kruger, che guida il laboratorio Quantum Systems and Devices all'Università di Sussex. "I sensori contengono un gas di atomi di rubidio. Raggi della luce laser sono fatti brillare sugli atomi, e quando gli atomi sperimentano cambiamenti in un campo magnetico, emettono luce in modo diverso. Le fluttuazioni nella luce emessa rivelano i cambiamenti nell'attività magnetica nel cervello. I sensori quantici sono accurati all'interno di millisecondi, e in diversi millimetri".


La tecnologia dietro gli scanner è chiamata magnetoencefalografia (MEG). La combinazione tra tecnologia MEG e questi nuovi sensori quantici ha sviluppato un modo non invasivo per sondare l'attività nel cervello. A differenza degli scanner del cervello esistenti - che inviano un segnale nel cervello e registrano ciò che ritorna - la MEG misura passivamente ciò che si verifica all'interno dall'esterno, eliminando i rischi per la salute di alcuni pazienti attualmente associati all'invasività degli scanner.


Attualmente gli scanner MEG sono costosi e ingombranti, rendendoli difficili da usare nella pratica clinica. Questo sviluppo della tecnologia dei sensori quantici potrebbe essere cruciale per trasferire gli scanner dagli ambienti di laboratorio altamente controllati agli ambienti clinici del mondo reale.


"È la nostra speranza con questo sviluppo" aggiunge la Gialopsou. "Scoprendo questa maggiore funzione degli scanner quantici del cervello, abbiamo aperto la porta a ulteriori sviluppi che potrebbero portare una rivoluzione quantistica nella neuroscienza. Ciò conta perché, sebbene gli scanner siano solo all'inizio dello sviluppo, ci possono essere sviluppi futuri per arrivare alla diagnosi precoce di malattie cerebrali, come la SLA, la sclerosi multipla e persino l'Alzheimer. Questo è ciò che ci motiva come squadra".

 

 

 


Fonte: Alice Ingall in University of Sussex (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Aikaterini Gialopsou, Christopher Abel, T. James, Thomas Coussens, Mark Bason, Reuben Puddy, Francesco Di Lorenzo, Katharina Rolfs, Jens Voigt, Tilmann Sander, Mara Cercignani, Peter Krüger. Improved spatio-temporal measurements of visually evoked fields using optically-pumped magnetometers. Scientific Reports, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.