Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rapporto Irlanda: i fattori di rischio per l'AD sono ignorati dal sistema sanitario

Più di 1.000 persone (*) che vivono con Alzheimer [in Irlanda] avrebbero potuto evitare la malattia se fosse stata data più attenzione ai principali fattori di rischio, come ad esempio livelli bassi di istruzione e stili di vita insalubri, secondo un nuovo rapporto.


Anche se non tutte le varianti di demenza possono essere prevenute, ci sono sette fattori di rischio comuni:

  1. basso livello di istruzione,
  2. diabete,
  3. fumo,
  4. depressione,
  5. inattività fisica,
  6. obesità in mezza età,
  7. pressione alta.


L'avvertimento è contenuto nel rapporto 'Salute del Cervello e Prevenzione della Demenza in Irlanda' commissionato dalla Alzheimer Society of Ireland e realizzato dall'Istituto di Sanità Pubblica in Irlanda.


Esso sottolinea che attualmente ci sono 48.000 persone che vivono con demenza in Irlanda, ma questo numero è previsto che diventi di circa 140.000 dal 2041. Circa 4.000 persone svilupperanno la demenza solo il prossimo anno, 11 persone al giorno.


La relazione sottolinea il bisogno di usare la 'salute del cervello' nel delineare le politiche governative orientate a minimizzare la dispersione scolastica e promuovere uno stile di vita sano, che, si crede, potrebbe rivelarsi significativo nel ridurre il rischio della demenza a livello di popolazione.


L'aumento dei livelli di istruzione non solo può ritardare i primi sintomi di demenza, ma può anche rallentare lo sviluppo della condizione. Nel 2011 i livelli bassi di istruzione sono stati un fattore potenziale per il 18% della prevalenza della demenza in Irlanda. I risultati indicano che, se il livello basso di istruzione fosse ridotto del 10% nel corso della vita della popolazione, questo potrebbe risparmiare 715 casi.


Se il fumo fosse ridotto dello stessa percentuale potrebbe ridurre 594 casi. Più esercizio fisico potrebbe tagliare 615 casi, mentre quasi il 6% dei casi di demenza potrebbe potenzialmente essere evitato se l'obesità nella mezza età fosse ridotta.


Tina Leonard della Alzheimer Society ha detto:

"La politica di prevenzione e di promozione della salute deve cominciare a includere la demenza. L'attuale promozione della salute in Irlanda ignora fattori di rischio modificabili per la demenza. Per esempio, la Politica No Tabacco del Dipartimento della Sanità evidenzia le associazioni tra fumo e mortalità prematura, tumori e malattie respiratorie, ma non le connessioni assodate tra il fumo e la demenza".

"Chiediamo al governo di prestare attenzione a questi risultati e di mobilitare approcci di sanità pubblica ora, mentre lottiamo per ridurre la prevalenza della demenza".

 

 

 


Ndt: (*) Se la proporzione Irlandese (1.000 evitabili su 48.000 diagnosticati) fosse valida per l'Italia, dove secondo Alzheimer Europe nel 2013 c'erano più di 1.270.000 persone con una diagnosi di demenza, 26.500 italiani avrebbero potuto evitare di contrarre la malattia.

Se poi includiamo quelli che, secondo il CNR, non ricevono la diagnosi (40%), arriviamo al numero totale stimato di persone con demenza di 2.120.000, e quindi ci sarebbero 44.000 italiani che potrebbero evitare l'onere della malattia, per loro, le famiglie e i caregivers. In tutto forse più di 130/140 mila persone con una qualità di vita migliore ... se la situazione del rapporto Irlandese fosse valida per l'Italia. 

 

 

 


Fonte: Eilish O'Regan in Independent.ie (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.