Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proliferazione nei laghi dei batteri implicati anche nell'Alzheimer

Gli organismi chiamati di solito «alghe blu-verdi» sono proliferati molto più rapidamente di altre alghe nei laghi di tutto il Nord America e dell'Europa nel corso degli ultimi due secoli, e in molti casi il tasso di crescita è bruscamente accelerato dalla metà del 20° secolo, secondo un team internazionale di ricercatori guidato da scienziati della McGill University.


Il loro studio, pubblicato ieri sulla rivista Ecology Letters, rappresenta il primo esame su scala continentale dei cambiamenti storici nei livelli di cianobatteri, il termine scientifico dei batteri fotosintetici che formano la schiuma blu-verde sulla superficie di stagni e laghi durante i mesi caldi estivi.


Le fioriture di cianobatteri rappresentano una grave minaccia per le fonti di acqua potabile, perché alcune specie contengono tossine dannose per il fegato o per il sistema nervoso.


"Abbiamo scoperto che in molti laghi le popolazioni di cianobatteri si sono ampliate veramente molto, dall'avvento dei fertilizzanti industriali e con la rapida crescita urbana", dice Zofia Taranu, che ha guidato lo studio come dottorando del Dipartimento di Biologia della McGill. "Anche se sapevamo già che i cianobatteri preferiscono condizioni calde e ricche di sostanze nutritive, il nostro studio è il primo a dimostrare che l'effetto delle sostanze nutritive, come il fosforo e l'azoto, è superiore a quello del riscaldamento globale".

 

Laghi alpini interessati

Anche se l'aumento di cianobatteri nei bacini agricoli sviluppati era in linea con le loro aspettative, gli scienziati provenienti da Francia, Italia, Spagna, Regno Unito, Malesia e Canada sono stati sorpresi di trovare che i cianobatteri sono aumentati anche in molti laghi alpini remoti.


In questi siti le temperature più calde e il carico di nutrienti provenienti da fonti atmosferiche hanno probabilmente avuto un ruolo più grande degli scarichi agricoli diretti.


In alcune regioni le fioriture algali dense sono diventate un punto fermo estivo per la copertura mediatica, e una crescente preoccupazione dei proprietari di case ed esercizi commerciali lungolago, ma fino ad ora c'erano pochi dati sul fenomeno in termini di sintesi a lungo termine e su larga scala.


Questo ha lasciato spazio ai dubbi sul fatto che le fioriture algali nocive fossero davvero in aumento, o se le comunità fossero semplicemente meglio attrezzate per individuare e segnalare le fioriture quando si verificano.


"Il rapido aumento dei cianobatteri, individuato nello studio punta al potenziale aumento parallelo della concentrazione di cianotossine nocive", dice la Taranu, che ora è postdottorato alla Université de Montréal. "Anche se le specie potenzialmente tossiche non sintetizzano sempre tossine, degli studi hanno dimostrato che uno dei migliori predittori delle concentrazioni di tossine nei laghi è la grande abbondanza di cianobatteri".

Proliferazione nei laghi dei batteri implicati anche nell'Alzheimer
I cianobatteri possono produrre tossine che causano danni al fegato o al sistema nervoso. I sintomi più comuni di esposizione acuta alle fioriture algali nocive sono il rash cutaneo (esentema) o l'irritazione, la gastroenterite e il distress respiratorio. Esposizioni croniche a basse dosi nel corso della vita possono provocare anche tumori epatici o alterazioni del sistema endocrino.


Studi preliminari suggeriscono anche che una cianotossina isolata di recente può diventare più concentrata attraverso la catena alimentare e può essere associata alla formazione di patologie neurodegenerative progressive come l'Alzheimer, il Parkinson e la SLA. Anche se quest'ultimo lavoro è ancora controverso tra gli scienziati, "i nostri risultati sottolineano l'importanza di ulteriori ricerche in questo campo", dice la Taranu.

 

Collaborazioni necessarie per affrontare il problema

"Il nostro lavoro dimostra che dobbiamo lavorare di più come società per ridurre gli scarichi di nutrienti nelle acque superficiali", dice Irene Gregory-Eaves, professore associato di biologia alla McGill e co-autrice dello studio. "Dato che il problema principale è il carico diffuso di nutrienti (al contrario degli scarichi depurati), abbiamo bisogno di stabilire collaborazioni per affrontare questo problema complesso. Ad esempio, si stanno formando partnership tra scienziati di acqua dolce e agricoltori, e di più ne devono essere fatte, per trovare un equilibrio tra la massimizzazione dei rendimenti delle colture e la riduzione al minimo dell'eccesso di fertilizzanti".

 

********
La ricerca è stata finanziata in parte dal Natural Sciences and Engineering Research Council of Canada, dal Fonds de Recherche du Québec e dalla Canada Foundation for Innovation.

 

 

 

 

 


Fonte: McGill University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Zofia E. Taranu, Irene Gregory-Eaves, Peter R. Leavitt, Lynda Bunting, Teresa Buchaca, Jordi Catalan, Isabelle Domaizon, Piero Guilizzoni, Andrea Lami, Suzanne McGowan, Heather Moorhouse, Giuseppe Morabito, Frances R. Pick, Mark A. Stevenson, Patrick L. Thompson, Rolf D. Vinebrooke. Acceleration of cyanobacterial dominance in north temperate-subarctic lakes during the Anthropocene. Ecology Letters, 2015; DOI: 10.1111/ele.12420

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.