Un nuovo studio suggerisce che l'Alzheimer può contribuire negli Stati Uniti ad un numero di decessi simile a quelli per le malattie cardiache o il cancro.
La ricerca è pubblicata dal 5 Marzo 2014 in Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.
Attualmente, l'Alzheimer è sesto nella lista delle principali cause di morte negli Stati Uniti, secondo i «Centers for Disease Control and Prevention» (CDC), mentre le malattie cardiache e il cancro sono il numero uno e due, rispettivamente. Questi numeri sono basati su quanto riportato sui certificati di morte.
"L'Alzheimer e le altre demenze sono sotto-citate sui certificati di morte e sulle cartelle cliniche", ha detto l'autore dello studio Bryan D. James, PhD, del Medical Center alla Rush University di Chicago. "I certificati di morte elencano spesso la causa immediata della morte, come la polmonite, anziché considerarne la demenza come una causa di fondo". James ha aggiunto che il tentativo di identificare una singola causa di morte non esprime sempre la realtà del processo di morte per la maggior parte degli anziani, poichè spesso ne sono corresponsabili vari problemi di salute. "Le stime generate dalla nostra analisi indicano che le morti per Alzheimer superano di gran lunga i numeri riportati dal CDC e quelli elencati sui certificati di morte", ha detto James.
Per lo studio, 2.566 persone over 65 hanno ricevuto una verifica annuale per la demenza, con età media di 78 anni. La ricerca ha scoperto che dopo una media di otto anni, 1.090 partecipanti erano morti. In totale, 559 partecipanti senza demenza all'inizio dello studio hanno sviluppato l'Alzheimer. Il tempo medio dalla diagnosi alla morte era di circa quattro anni. Dopo la morte, è stato confermato l'Alzheimer tramite autopsia per circa il 90 per cento di coloro che ne erano clinicamente diagnosticati.
Il tasso di mortalità è più di quattro volte superiore dopo una diagnosi di Alzheimer nelle persone da 75 a 84 anni e quasi tre volte maggiore negli over 85. Più di un terzo di tutte le morti in questi gruppi di età erano attribuibili all'Alzheimer. James dice che questo si traduce in una stima di 503.400 morti per Alzheimer nella popolazione degli Stati Uniti con più di 75 anni nel 2010, che è 5-6 volte superiore al numero di 83.494 riportato dal CDC, basato sui certificati di morte.
"Determinare i veri effetti della demenza in questo paese è importante per sensibilizzare l'opinione pubblica ed individuare le priorità di ricerca riguardo a questa epidemia", ha detto James.
Lo studio è stato sostenuto dal National Institute on Aging e dal Dipartimento dell'Illinois della Salute pubblica. Gli autori ringraziano i partecipanti al «Religious Orders Study» e al Rush Memory and Aging Project.
Fonte: American Academy of Neurology (AAN) (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: B. D. James, S. E. Leurgans, L. E. Hebert, P. A. Scherr, K. Yaffe, D. A. Bennett. Contribution of Alzheimer disease to mortality in the United States. Neurology, 2014; DOI: 10.1212/WNL.0000000000000240
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |