Nuove stime per l'anno 2010 indicano che in Cina c'erano 9,19 milioni di persone con demenza nel 2010, rispetto ai 3,68 milioni del 1990, e 5,69 milioni con Alzheimer rispetto ai 1,93 milioni del 1990. La Cina aveva quindi più individui con Alzheimer nel 2010 rispetto a qualsiasi altro paese del mondo.
I precedenti studi sembra che avessero notevolmente sottovalutato il vero onere della demenza in Cina, in gran parte a causa della limitata disponibilità di dati. Tuttavia, questo studio ha esaminato una gamma molto più ampia di fonti di dati di studi precedenti, tra cui molti rapporti in lingua cinese.
I risultati suggeriscono che le stime globali dell'Alzheimer potrebbero dover essere riviste al rialzo di almeno 5 milioni di casi, quasi del 20%. Secondo i principali autori, il Dr Kit Yee Chan, e i Professori Harry Campbell e Igor Rudan, della Medical School della University of Edinburgh, "tra le molte malattie non trasmissibili che hanno bisogno di attenzione in tutto il mondo, si prevede che sarà la demenza ad avere il massimo impatto economico e sociale. Il numero di casi di demenza e di Alzheimer in Cina potrebbe rappresentare la più grande sfida per i sistemi sanitari e sociali per trovare risposte adeguate e convenienti".
I risultati mostrano che la prevalenza di demenza (a parità di età) è maggiore per le donne rispetto agli uomini, ma non differisce significativamente tra i residenti urbani e rurali, e l'Alzheimer ha modelli similari. Questi risultati hanno importanti implicazioni politiche, perché l'aspettativa di vita delle donne cinesi è considerevolmente più lunga ed esse rappresentano quasi il 75% della popolazione di oltre 85 anni.
I problemi presentati da un numero crescente di casi di demenza possono essere esacerbati in Cina dal cambiamento della struttura demografica e dalla migrazione interna di larga scala; giovani adulti che migrano dalle aree rurali alle aree urbane si traducono in un gran numero di anziani nelle regioni rurali, soprattutto donne che vivono sole.
Secondo gli autori, la ricerca e l'attenzione dei media in Cina sono tradizionalmente focalizzati su malattie con elevati tassi di letalità, come le malattie cardiovascolari e il cancro. C'è una generale mancanza di consapevolezza sulla demenza, che ha importanti conseguenze: le persone non cercano aiuto medico per la demenza, così spesso come dovrebbero, e viene data poca informazione per il riconoscimento e la gestione della demenza a tutti i livelli del servizio sanitario.
"E' improbabile che sia sufficiente una risposta solo dai servizi sanitari sotto pressione, e sarà necessaria una azione sociale più ampia e soluzioni innovative", dice il co-autore professor Wei Wang, della Edith Cowan Medical University in Australia, e della Capital Medical University di Pechino in Cina. "Dovrebbero essere fornite risorse adeguate a livello nazionale, locale, familiare e individuale per affrontare questo problema in rapida crescita, e sono necessarie campagne di sensibilizzazione per contrastare le idee comuni sbagliate sulla demenza - compreso che non è molto comune nella popolazione cinese, che è una parte normale di invecchiamento, o che è meglio non sapere nulla perché nulla può essere fatto per essa".
Fonte: The Lancet numero monotematico 2013 dedicato alla Cina
Pubblicato in MedicalXpress (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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