Se state pensando che la vecchietta che sta guidando a 60 km all'ora in corsia di sorpasso non dovrebbe essere al volante, potreste avere ragione.
Studi al Rhode Island Hospital, e altrove, hanno dimostrato che la nostra abilità di guida declina con l'età, e per quelli con problemi cognitivi come la demenza, può essere anche peggio.
Per misurare le prestazioni di un individuo, comprese quelle degli anziani, si usa spesso un test standard su strada, simile a quello degli adolescenti per ricevere il foglio rosa e la patente di guida. Ma i ricercatori del Centro Alzheimer e Disordini di Memoria del Rhode Island Hospital hanno fatto un ulteriore passo in avanti, installando telecamere nei veicoli personali dei soggetti del test, per due settimane, e hanno quindi confrontato la loro prestazione con i risultati dei test standard. Lo studio è pubblicato nel numero di Novembre 2012 del Journal of Geriatrics Society.
"Molti anziani non amano guidare lontano dalla loro casa, a loro piace rimanere in una zona conosciuta", ha detto l'autore Jennifer Davis, Ph.D., del dipartimento di psichiatria del Rhode Island Hospital. "Non guidano per molti km, e spesso evitano di guidare di notte. Portarli fuori da quella zona di comfort e metterli in un ambiente dove si eseguono i test ufficiali (che ha insiti rischi di conseguenze che potrebbero potenzialmente cambiare la vita, come la perdita della patente) può portare ad ansia significativa, in grado di per sé di alterare la loro capacità di guida".
La Davis e i suoi colleghi hanno lavorato con un istruttore di guida indipendente che ha completato i test standard a 103 anziani, alcuni sani e alcuni con decadimento cognitivo lieve. I ricercatori hanno poi osservato i guidatori nel loro stato naturale di guida: nel loro veicolo mentre svolgono le loro attività quotidiane. L'istruttore di guida ha confrontato i video con i risultati dei test di ogni partecipante e ha scoperto che la maggior parte degli autisti ha avuto risultati migliori durante la guida dei propri veicoli.
Senza sorpresa, gli individui con deficit cognitivo hanno fatto più errori sia sulla prova su strada che sulla loro guida naturale, rispetto agli anziani cognitivamente sani. Tuttavia, i partecipanti con deterioramento cognitivo avevano un maggior numero di errori più gravi sul test standard rispetto alla loro guida naturale, suggerendo che il test standard può essere cognitivamente più impegnativo della guida naturale. "E' naturale preoccuparsi degli anziani al volante, tanto più quando sembrano avere problemi di memoria o cognitivi, o hanno avuto tale diagnosi formale", ha detto la Davis.
"Ma molte delle persone del nostro studio guidano in modo sicuro. Avere una diagnosi di Alzheimer non dovrebbe portare a una revoca automatica della patente di guida di un individuo", ha detto. "Piuttosto, si deve sottolineare l'importanza di monitora la guida di una persona anziana, in modo che possa mantenere tranquillamente la propria mobilità e indipendenza il più a lungo possibile".
I ricercatori fanno notare che questo è il primo studio a confrontare esami di guida standard con la guida naturale, ed auspicano ulteriori studi.
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Fonte: Materiale della Lifespan, via EurekAlert!, a service of AAAS.
Riferimento:Jennifer D. Davis, George D. Papandonatos, Lindsay A. Miller, Scott D. Hewitt, Elena K. Festa, William C. Heindel, Brian R. Ott. Road Test and Naturalistic Driving Performance in Healthy and Cognitively Impaired Older Adults: Does Environment Matter? Journal of the American Geriatrics Society, 2012; DOI: 10.1111/j.1532-5415.2012.04206.x.
Pubblicato in ScienceDaily il 5 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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