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Come gestire una persona con Alzheimer intermedio che si tira i capelli?

Gli individui con morbo di Alzheimer (MA), corea di Huntington, morbo di Parkinson, demenza da corpi di Lewy e altre forme di demenza a volte sviluppano comportamenti ripetitivi, come tirarsi i capelli (o altri peli del corpo).


Questa condizione è nota come tricotillomania ed è caratterizzata dall'impulso ripetuto di tirarsi i capelli dal proprio cuoio capelluto, dalle sopracciglia, dalle ascelle e dalle braccia, o da tutto il corpo. È in genere più comune nelle donne che negli uomini.


Non è chiaro il legame tra la tricotillomania e il MA o gli altri disturbi correlati alla demenza. La condizione è considerata una forma di comportamento ossessivo-compulsivo, e spesso inizia durante l'infanzia e può essere un disturbo per tutta la vita. Eppure, molte persone riferiscono che tirarsi i capelli è una cosa che avviene per la prima volta nelle persone che hanno la demenza.


Gli esseri umani hanno un bisogno naturale e profondamente radicato di movimenti ripetitivi, che sono partiti dalle sensazioni ritmiche degli spintoni nel grembo della madre. Inoltre, questi modelli ritmici sono continuati quando la madre dondolava il figlio, un movimento profondamente calmante e confortante per lui. Queste sensazioni ritmiche offrono comfort e sollievo dall'ansia.


Anche se questi movimenti ripetitivi sono naturali, può essere preoccupante e potenzialmente dannoso per le persone incanalare questi bisogni tirandosi i capelli. C'è una serie di possibili cause primarie nell'insorgenza della tricotillomania.


Poiché la comunicazione con il malato di MA o altra demenza è molto impegnativa, spesso questi comportamenti di tirarsi i capelli insorgono quando quella persona sta cercando di esprimere un bisogno o un dolore. Il comportamento può anche essere un mezzo per ricevere attenzione, trasmettendo che qualcosa non va.


Proprio come il dondolio può essere calmante, così può esserlo il tirarsi i capelli. Diventa un mezzo di far fronte a varie emozioni che l'individuo non riesce a verbalizzare. Se il tuo caro tende a tirarsi i capelli dopo essersi arrabbiato, allora potrebbe essere un modo inconscio di scaricare la tensione.


La depressione, la noia e la deprivazione sensoriale sono estremamente comuni nel processo della malattia. I caregiver hanno difficoltà a fornire attività appropriate e significative per impegnare e stimolare la persona con demenza. Pertanto, la persona cara potrebbe creare le proprie sensazioni fisiche come strattonare, torcere, aggrovigliare o tirarsi i capelli.


O potrebbe essere un modo per distrarsi dal disagio. Presta particolare attenzione ai segni premonitori di dolore, come smorfie, lamenti o mancanza di respiro. E se li noti, segnalali al medico del tuo caro per predisporre il miglior trattamento. Inoltre, verifica con il suo medico che non ci sia alcun problema medico sottostante che causa il comportamento di tirarsi i capelli.


Prova a minimizzare i comportamenti di tirarsi i capelli, rendendo meno accessibili le aree da cui la persona si tira i cappelli o i peli, come farle indossare maniche lunghe o un cappello, se possibile. Distrai la persona con battiti ritmici e incoraggiala a dare tocchi con le dita dei piedi o a battere le mani. Fai un massaggio confortevole alle mani e aumenta gli stimoli sensoriali, fornendo cose da odorare, gustare, toccare e vedere.


Un'altra misura efficace è dare una spazzola con setole morbide. Spazzolare i capelli spesso soddisfa un bisogno simile a tirare i capelli e può essere molto rilassante. Inoltre, prova a sviare l'attenzione sui capelli, offrendo alcune attività significative e propositive, quelle che gradisce particolarmente.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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