Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è un collegamento tra l'amiloide dell'Alzheimer e il glaucoma dell'occhio?

 Eye with glaucoma with translation

Il glaucoma è la causa più comune di cecità irreversibile nel mondo. Si stima che entro il 2040 ci saranno circa 112 milioni di persone nel mondo con il glaucoma, la maggior parte in Africa e in Asia. Il meglio che la scienza medica può fare al momento è identificarla presto e rallentare o arrestare la sua progressione.


La malattia colpisce il nervo ottico, che di norma invia segnali dall'occhio al cervello. Con il glaucoma, questo nervo non funziona correttamente. Il primo segno è la perdita della visione periferica, che diventa gradualmente visione a tunnel e, infine, cecità.


Il fattore di rischio più importante per lo sviluppo del glaucoma è la pressione alta all'interno del bulbo oculare. Ridurre questa pressione è attualmente l'unico modo per trattare il glaucoma, con collirio, trattamento laser o intervento chirurgico.


Il tipo più comune di glaucoma è il glaucoma primario ad angolo aperto, che in genere inizia in vecchiaia. La perdita della vista è evidente solo in una fase avanzata della malattia. È più comune nelle popolazioni di origine africana che in quelle di origine europea o asiatica. Nelle popolazioni africane comincia ad un'età più giovane e progredisce più velocemente. La prevalenza del glaucoma primario ad angolo aperto negli africani da 40 a 80 anni è del 4,2% circa.


La causa e i meccanismi alla base di questa condizione sono poco chiari. Ma sappiamo che i familiari di persone affette hanno molta più probabilità di contrarre la malattia. Abbiamo condotto uno studio per individuare i fattori di rischio genetici del glaucoma primario ad angolo aperto nelle popolazioni africane.


Identificare il glaucoma associato a fattori genetici potrebbe rendere più facile identificare i pazienti a rischio prima che sviluppino la malattia. Potrebbe anche mettere in luce la causa e sbloccare nuovi trattamenti. Abbiamo trovato una nuova associazione genetica che può aiutarci a raggiungere questi obiettivi.

 

Conoscenza e lacune esistenti

La maggior parte del glaucoma primario ad angolo aperto è ereditata in maniera complessa. In altre parole, una sola mutazione in un singolo gene non è sufficiente per provocare la malattia. Piuttosto ci sono piccole varianti in diversi geni che contribuiscono ad un aumento del rischio per la malattia.


I fattori di rischio genetici sono stati identificati mediante studi di associazione. In questi studi migliaia di individui affetti sono confrontati con un numero anche maggiore di individui non affetti. Questo identifica le associazioni tra alcuni geni e il glaucoma o le caratteristiche associate al glaucoma (come la pressione alta all'interno dell'occhio). Ogni associazione fornisce informazioni sulle malattie.


La maggior parte di questi studi sono stati effettuati su popolazioni europee. L'indagine genetica sulle popolazioni africane è impegnativa perché c'è molta più diversità all'interno dei genomi africani.


Il genoma è l'insieme completo di materiale genetico che ci portiamo in tutte le cellule del corpo. I geni sono le parti del genoma che contengono le istruzioni per produrre proteine. Tutti i genomi degli esseri umani sono quasi identici, ma sono presenti piccole variazioni. Sono queste 'varianti' che determinano la nostra individualità.


Più è antica una popolazione, più tempo c'è stato perché sviluppasse 'varianti' e più diversità genetica ci sarà in quella popolazione. Questa diversità implica che le popolazioni africane sono utili negli studi sui legami tra geni e malattie, come il glaucoma.

 

Abbiamo trovato nuove associazioni

Il nostro gruppo di ricercatori (Genetics of Glaucoma in People of African Descent Consortium) ha recentemente pubblicato uno studio di associazione su quasi 10.000 pazienti con glaucoma primario ad angolo aperto di origine africana.


Abbiamo identificato una nuova associazione, con un gene chiamato APBB2, che è presente in tutte le popolazioni, ma la variante associata al glaucoma è stata trovata solo negli africani.


Abbiamo dimostrato che questa variante genetica provoca una maggiore deposizione di amiloide sia nell'occhio e nella parte del cervello responsabile della visione. L'amiloide è una proteina che è tossica per il tessuto cerebrale ed è associata alla demenza di Alzheimer e di altri tipi.


Non possiamo ancora dire con certezza che la deposizione di amiloide causa il glaucoma, ma questo sembra probabile. Se ulteriori studi potranno dimostrarlo, allora i farmaci che sono stati sviluppati per trattare le demenze potrebbero essere utili per trattare il glaucoma primario ad angolo aperto.


Non ci sono prove che il glaucoma sia più frequente nei soggetti con demenza o viceversa. Ma questo studio ha trovato un collegamento genetico che potrebbe aiutare a spiegare come si danneggiato il nervo ottico nel glaucoma.


Recentemente abbiamo confermato questo collegamento genetico direttamente in una grande analisi dei dati provenienti da diversi studi in tutto il mondo. L'analisi ha individuato altri tre geni che sono noti per causare le demenze di tipo Alzheimer e che sono associati anche con il glaucoma primario ad angolo aperto.

 

Come potrebbe cambiare la gestione del glaucoma

La scoperta delle associazioni genetiche di una malattia ereditaria è un passo importante. Essa individua percorsi biologici che possono causare la malattia.


In una condizione complessa come il glaucoma primario ad angolo aperto, è probabile che ci siano vari percorsi diversi coinvolti, tutti che finiscono con danneggiare il nervo ottico. Solo lo studio di popolazioni multiple ci darà un quadro reale di tutte le associazioni genetiche.


Ci possono essere già trattamenti disponibili che influenzano le funzioni biologiche di questi geni associati, che possono poi essere usati per trattare il glaucoma. In alternativa, i nuovi trattamenti che puntano queste funzioni potrebbero essere sviluppati specificamente per il glaucoma.


Conoscere le associazioni genetiche in popolazioni specifiche permetterà di focalizzare la prevenzione e il trattamento su coloro che avranno maggiori benefici, risparmiando di spesa e gli effetti collaterali per quelli che non li avranno.


In ultima analisi la genetica potrebbe aprire la strada alla medicina di precisione nel glaucoma: adattare la cura al singolo paziente.

 

 

 


Fonte: Susan Williams, docente di Oftalmologia all'Università di Witwatersrand (Sud Africa)

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.