Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Sfruttare il potere di guarigione dei cavalli per la demenza



Sfruttare il potere di guarigione dei cavalli per la demenzaIl facilitatore Dennis Werkmeister interagisce con uno dei cavalli coinvolti nello studio Connected Horse Research, lanciato alla UC Davis in ottobre 2016. (Foto: Connected Horse)Un programma innovativo che ha aiutato le persone con demenza, facendoli interagire con i cavalli, sarà lanciato a fine Ottobre alla University of California di Davis, dopo un test eseguito alla Stanford University.


La Facoltà di Veterinaria, l'Alzheimer Disease Center della Facoltà di Medicina della UC Davis e il gruppo no-profit Connected Horse collaboreranno su una sperimentazione clinica, che abbina dei cavalli con delle persone con demenza in fase iniziale e con lieve deterioramento cognitivo e i loro caregiver, nella speranza di migliorare il comportamento e la capacità di comunicazione dei pazienti.


"Governare e far camminare i cavalli può avere un effetto terapeutico sulle persone con perdita di memoria, che spesso si sentono isolate e ansiose, mentre la loro memoria sta scemando", ha detto Nancy Schier Anzelmo, fondatrice di Alzheimer's Care Associates di Rocklin e docente del dipartimento di gerontologia alla California State University di Sacramento.


La Schier Anzelmo e la consulente di invecchiamento Paula Hertel hanno progettato la ricerca, compreso lo studio pilota con 10 partecipanti della Stanford University della scorsa primavera. I risultati iniziali dicono che le persone erano più stimolate e mostravano espressioni facciali più positive alla fine dei laboratori con i cavalli. I facilitatori dello studio hanno anche notato che i partecipanti con demenza erano più in grado di seguire le istruzioni e le indicazioni sociali di quanto non fossero all'inizio dello studio pilota.


"I cavalli hanno questa capacità innata di percepire la comunicazione non verbale e di rimandarla", ha detto la Hertel. "I partecipanti imparano da questo; guardano cosa fanno i cavalli e modificano il loro comportamento e imparano a lavorare con un cavallo. Non si può costringere un animale di 500 chili a fare qualcosa, è realmente un'attività di collaborazione".


Lo stress di una diagnosi di demenza spesso impone un pedaggio sia al paziente e al suo partner, ha detto la Hertel, il programma è progettato per aiutare entrambe le persone della relazione. "Le persone rimangono bloccate in questo ruolo, sentendosi etichettate e il loro senso di autostima e fiducia si erode", ha detto. "Il partner di cura si prende ora quel ruolo di protettore e caregiver. L'equilibrio del rapporto cambia davvero. Lo stress è reale per tutti".


L'Alzheimer, la forma più comune di demenza, colpirà una persona ogni nove oltre i 65 anni entro il 2050, il numero di persone con Alzheimer potrà quasi triplicare, da 5,2 a 13,8 milioni, in base ai dati del 2016 dell'Alzheimer's Association. Con questo in mente, è importante pensare a dei modi più creativi ed efficaci per servire i pazienti affetti da demenza, ha detto Sarah Tomaszewski Farias, ricercatrice del Centro Alzheimer della UC Davis, che lavorerà nello studio.


I programmi con i cavalli sono usati per trattare i bambini con autismo, i veterani e gli ex detenuti, ha detto, ma le persone con demenza devono ancora sottoporsi a tali studi. "In questo momento non ci sono trattamenti disponibili per le persone con Alzheimer", ha detto la Farias. "Non abbiamo nulla che altera realmente il decorso della malattia. Quindi è importante identificare il modo di migliorare la vita delle persone che convivono con la malattia, e di coloro che sono a loro contatto. Questo è davvero ciò che intende fare questo tipo di programma".

 

 


Fonte: Sammy Caiola in The Sacramento Bee (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.