Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato il meccanismo cerebrale che rafforza i ricordi, rendendoli duraturi

Trovato il meccanismo cerebrale che rafforza i ricordi rendendoli duraturiIl Dr Chris Bird e il suo team hanno identificato le aree cerebrali il cui schema di attivazione si abbina in modo significativo quando si vede un video e poi lo si ricorda.Ripetere subito le informazioni dopo averle apprese può essere tutto ciò che serve per rendere permanente un ricordo, secondo uno studio della Università del Sussex.

Gli psicologi hanno scoperto che l'area del cervello attivata quando si forma un ricordo è la stessa che si attiva quando ci si ripete quel ricordo.

I risultati, pubblicati il 27 ottobre 2015 sul Journal of Neuroscience, hanno implicazioni per ogni situazione in cui è importante il ricordo preciso di un evento, come la testimonianza per un incidente o un crimine.

Lo studio dimostra che la regione del cervello nota come cingolo posteriore - una zona spesso danneggiata nell'Alzheimer - ha un ruolo cruciale nella creazione della memoria permanente.

Questa regione non solo ci aiuta a ricordare i dettagli episodici di un evento, ma integra anche il ricordo nella nostra conoscenza e comprensione, rendendolo resistente alla dimenticanza.

Lo studio ha coinvolto 26 partecipanti che hanno visto brevi video di circa 40 secondi con un elemento narrativo. Ad esempio, quello chiamato «vicini cattivi» raffigurava due uomini che si facevano scherzi a vicenda.

Per 20 dei video, i partecipanti hanno avuto circa 40 secondi dopo ogni video per ripassare in testa o ad alta voce i dettagli del video. Per i restanti sei video, non è stato dato questo periodo di ripetizione.

Due settimane più tardi i partecipanti erano ancora in grado di ricordare molti dettagli dei video che avevano ripassato, mentre i dettagli dei video non ripetuti erano in gran parte dimenticati.

La risonanza magnetica ha rivelato che la stessa area del cervello - il cingolo posteriore - è associata con i benefici delle ripetizioni. In questa area, il grado in cui l'attività cerebrale si abbina tra il momento della visione e quello del ripasso dei video, predice la qualità del ricordo dei video una settimana più tardi.

Il primo ricercatore Dr Chris Bird ha detto:

"Sappiamo che i ricordi recenti possono essere persi prima che sia trascorso un periodo di consolidamento. In questo studio abbiamo dimostrato che un breve periodo di ripasso ha un enorme effetto sulla nostra capacità di ricordare eventi complessi e realistici per periodi di 1-2 settimane.

"Abbiamo anche collegato questo effetto di ripasso all'elaborazione in una particolare parte del cervello, il cingolo posteriore.

"I risultati hanno implicazioni per tutte le situazioni in cui il richiamo preciso di un evento è importante, come la testimonianza di un incidente o di un crimine. La memoria dell'evento sarà notevolmente migliorata se il testimone ripassa la sequenza degli eventi appena possibile in seguito".

Il gruppo di ricerca del dr Bird sta conducendo nuove ricerche per studiare come questi processi si collegano alla perdita di memoria nell'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: University of Sussex (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Chris M Bird, James L Keidel, Leslie P Ing , Aidan J Horner and Neil Burgess. Consolidation of Complex Events via Reinstatement in Posterior Cingulate Cortex. Journal of Neuroscience, October 2015, 35(43):14426-14434. doi:10.1523/JNEUROSCI.1774-15.2015

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.