Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I ricordi di lungo periodo sono mantenuti da proteine di tipo prionico

I ricordi di lungo periodo sono mantenuti da proteine di tipo prionicoI ricordi sono conservati a lungo termine con l'aiuto delle proteine prioniche CPEB. Prioni CPEB si aggregano e mantengono le sinapsi che hanno registrato il ricordo [le 'spine' nell'immagine inferiore]. Quando i prioni CPEB non sono presenti o sono disattivati, le sinapsi crollano e la memoria si dissolve [immagine sopra]. Fonte: laboratorio di David Sulzer PhD, Columbia University Medical Center.Una ricerca del laboratorio del premio Nobel Eric Kandel alla Columbia University ha trovato ulteriori prove di un sistema nel cervello che conserva con costanza i ricordi per lunghi periodi di tempo.


E, paradossalmente, usa gli stessi meccanismi che causano la malattia della mucca pazza, la kuru, e altre malattie degenerative del cervello.


In quattro articoli pubblicati su Neuron e Cell Reports, il laboratorio del Dr. Kandel dimostra che delle proteine simili ai prioni (quelli che stanno dietro la malattia della mucca pazza nei bovini e la malattia di Creutzfeld-Jakob nell'uomo) sono fondamentali per il mantenimento della memoria a lungo termine nei topi, e probabilmente in altri mammiferi. Gli autori principali delle quattro ricerche sono Luana Fioriti, Joseph Stephan, Luca Colnaghi e Bettina Drisaldi.


Quando sono creati dei ricordi a lungo termine nel cervello, vengono stabilite delle nuove connessioni tra i neuroni, per immagazzinare la memoria. Ma quei collegamenti fisici devono essere mantenuti perchè la memoria persista, altrimenti si disintegrano e la memoria scompare in pochi giorni. Molti ricercatori hanno cercato le molecole che mantengono la memoria a lungo termine, ma la loro identità era finora rimasta ignota.


Queste molecole della memoria sono la versione normale delle proteine ​​prioniche, secondo la ricerca condotta dal premio Nobel Eric Kandel MD, professore universitario e di Scienze del Cervello, condirettore del Mortimer B. Zuckerman Mind Brain Behavior Institute della Columbia, direttore del Kavli Institute for Brain Science, e ricercatore senior dello Howard Hughes Medical Institute alla Columbia.


I prioni (nome derivato da particelle di proteine ​​infettive) sono una classe unica di proteine. A differenza di altre proteine, non solo sono in grado di auto-propagarsi, ma anche di indurre altre proteine ​​ad assumere la loro forma alternativa. Quando i prioni si formano in una cellula, in particolare in un neurone, provocano danni raggruppandosi in aggregati appiccicosi che interrompono i processi cellulari.


Gli aggregati da prioni sono altamente stabili e si accumulano nei tessuti infetti, causando danni ai tessuti e la morte cellulare. La cellula morente rilascia le proteine prioniche, che vengono poi prese da altre cellule - e sono quindi considerate infettive. Queste proteine anomale sono note per essere la causa della malattia della mucca pazza (encefalopatia spongiforme bovina). Inoltre sono stati collegati a varie malattie neurodegenerative, tra cui l'Alzheimer, il Parkinson e la corea di Huntington.


Al contrario, le proteine prioniche funzionali possono avere un ruolo fisiologico nella cellula e non contribuiscono alle malattie.


Kausik Si e il Dr. Kandel hanno inizialmente identificato i prioni funzionali nella lumaca gigante di mare (Aplysia) e hanno scoperto che essi contribuiscono al mantenimento della memoria. Più di recente, il laboratorio di Kandel ha cercato e trovato una proteina simile nei topi, chiamata CPEB3.


In uno dei molti esperimenti descritti nel lavoro di Luana Fioriti, i ricercatori hanno sfidato topi a navigare ripetutamente in un labirinto, inducendo negli animali un ricordo di lungo termine. Ma quando i ricercatori hanno eliminato il gene CPEB3 dall'animale, due settimane dopo che il ricordo era stato prodotto, la memoria è scomparsa.


I ricercatori hanno poi scoperto come funziona il CPEB3 all'interno dei neuroni per conservare la memoria a lungo termine. "Come i prioni che causano malattie, quelli funzionali sono di due tipi, una forma solubile e una che crea aggregati", ha detto Kandel. "Quando apprendiamo qualcosa e formiamo ricordi di lungo termine, si stabiliscono nuove connessioni sinaptiche, e i prioni solubili in quelle sinapsi sono convertiti in prioni aggregati. I prioni aggregati attivano la sintesi proteica necessaria per mantenere la memoria".


Fino a quando questi aggregati sono presenti, dice Kandel, i ricordi a lungo termine persistono. Gli aggregati di prioni si rinnovano da sè stessi reclutando continuamente negli aggregati i prioni solubili appena prodotti. "Questa operazione continua di manutenzione è cruciale", ha detto il dottor Kandel. "Ti permette, ad esempio, di ricordare il primo amore per il resto della tua vita".


Negli esseri umani esiste una proteina simile, il che suggerisce che lo stesso meccanismo è all'opera nel nostro cervello, ma sono necessarie ulteriori ricerche. "E' possibile che abbia lo stesso ruolo nella memoria, ma lo sapremo solo quando sarà stato esaminato", ha detto il dottor Kandel. "Ci sono probabilmente altri componenti regolatori coinvolti. La memoria a lungo termine è un processo complicato, quindi dubito che questo sia l'unico fattore determinante".

 

**********
Questo lavoro è stato finanziato dal Howard Hughes Medical Institute e dai National Institutes of Health.

 

 

 

 


Fonte: Columbia University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. Luana Fioriti, Cory Myers, Yan-You Huang, Xiang Li, Joseph S. Stephan, Pierre Trifilieff, Luca Colnaghi, Stylianos Kosmidis, Bettina Drisaldi, Elias Pavlopoulos, Eric R. Kandel. The Persistence of Hippocampal-Based Memory Requires Protein Synthesis Mediated by the Prion-like Protein CPEB3. Neuron, 2015; 86 (6): 1433 DOI: 10.1016/j.neuron.2015.05.021
  2. Bettina Drisaldi, Luca Colnaghi, Luana Fioriti, Nishta Rao, Cory Myers, Anna M. Snyder, Daniel J. Metzger, Jenna Tarasoff, Edward Konstantinov, Paul E. Fraser, James L. Manley, Eric R. Kandel. SUMOylation Is an Inhibitory Constraint that Regulates the Prion-like Aggregation and Activity of CPEB3. Cell Reports, 2015; 11 (11): 1694 DOI: 10.1016/j.celrep.2015.04.061
  3. Joseph S. Stephan, Luana Fioriti, Nayan Lamba, Luca Colnaghi, Kevin Karl, Irina L. Derkatch, Eric R. Kandel. The CPEB3 Protein Is a Functional Prion that Interacts with the Actin Cytoskeleton. Cell Reports, 2015; 11 (11): 1772 DOI: 10.1016/j.celrep.2015.04.060
  4. Ferdinando Fiumara, Priyamvada Rajasethupathy, Igor Antonov, Stylianos Kosmidis, Wayne S. Sossin, Eric R. Kandel. MicroRNA-22 Gates Long-Term Heterosynaptic Plasticity in Aplysia through Presynaptic Regulation of CPEB and Downstream Targets. Cell Reports, 2015; 11 (12): 1866 DOI: 10.1016/j.celrep.2015.05.034

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.