Sono seduto qui considerando quante ore alla settimana io lavoro al mio lavoro come caregiver di Alzheimer.
Devo essere qui tutto, o la maggior parte, del tempo a tenere d'occhio o a prendermi cura di Dotty (ndr: madre di Bob, con Alzheimer). 24 ore al giorno, 168 ore a settimana, 8.760 ore l'anno. Non proprio. Sono fortunato, Dotty dorme tutta la notte. Così togliamo dieci ore al giorno. 70 ore alla settimana. Restano 5.260 ore lavorate all'anno.
Quante ore all'anno lavora una persona tipica? 40 ore a settimana? 50 ore? Quante ore in un anno? 1.800? Non dimenticate di togliere i fine settimana, le vacanze, e i giorni festivi per un lavoratore tipico. Vacanze. Come ti suona questa parola in questi giorni?
Così il caregiver tipico lavora 5.260 ore l'anno o più. Il lavoratore tipico lavora 1.800 ore l'anno o più. Naturalmente ci sono caregiver che lavorano di giorno, e poi tornano a casa e si assumono i compiti e le responsabilità di un caregiver.
Avete mai sentito quel "Grazie a Dio è Venerdì"? Mai sentito dire al lavoratore tipico dire che non vede l'ora che arrivi il weekend? Mai sentito raccontare a un lavoratore tipico la vacanza che ha appena fatto in Giamaica (o altro posto qualsiasi)?
Mi chiedo se amici, parenti e famiglie di un caregiver tipico dell'Alzheimer abbiamo mai preso in considerazione il numero di ore che un caregiver lavora ogni settimana. Spesso più di 16 ore al giorno, per sette giorni alla settimana, per 365 giorni all'anno? Mi chiedo se le confrontano a quelle che loro lavorano ogni settimana?
Mi chiedo se pensano mai a se stessi - io non ho potuto farlo. Mi chiedo se, dopo aver pensato che non hanno potuto, riescono a unire i puntini? Non hanno mai pensato, "meglio che aiuto la persona che fa questo lavoro impossibile, che non avrei mai potuto fare io stesso"? Mi chiedo se abbiano mai riflettuto mentre sono comodi di notte, o mentre si divertono nel fine settimana, se sarebbe il caso di prendersi la responsabilità del caregiving? Oppure, si limitano a staccare la spina? Me lo chiedo.
Bob deMarco per Alzheimer's Reading Room, 26 dicembre 2010