Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ridurre lo stigma, la vergogna legata alle parole Alzheimer e demenza

Carol Frahm scrive: Sapevo quando ho stretto la mano al Dr. Taylor che era uno di quei momenti che avrei ricordato a lungo. Richard Taylor è uno psicologo di formazione, ma non solo per questo il nostro incontro è stato profondo. Taylor aveva uno studio privato ed è un ex professore universitario. Ora è un autore e un difensore.

La sua missione: terminare la stigmatizzazione leagata alle parole "Alzheimer" e "demenza". Spazzare via la paura che tanti si sentono quando sentono queste parole. Ispirare tutti noi a trattare ogni persona che riceve la diagnosi come un essere vivente completo e aiutarlo a trovare uno scopo nella vita.

Taylor aveva 58 anni quando la figlia infermiera è venuta a visitarlo e ha notato dei cambiamenti. Test diagnostici hanno confermato l'inizio di demenza. Ora ha 66 anni. Nel mese di novembre, era a Milwaukee per avviare la discussione e la pianificazione di un piano d'azione formale in Wisconsin. Ha parlato con eloquenza di una stanza piena di professionisti che lavorano con persone che convivono con questa malattia. No, volevo dire "disabilità". Così Taylor vuole chiamarla - e ha ragione.

Ha parlato per più di 30 minuti. Senza usare una sola nota. Si è fermato un paio di volte, probabilmente per cercare una parola o un pensiero. Guardava e agiva proprio come tu e io.

Ha candidamente ammesso mentre parlava che lui probabilmente non avrebbe ricordato il suo discorso più tardi nello stesso giorno. La sua speranza è che tutti quelli che lo ascoltavano, ricorderanno e raccontaranno della sua missione agli altri che incontrano. Taylor non vuole vivere nel passato. Vuole vivere nel presente e avere uno scopo. Sa che ha bisogno di aiuto, ed è ciò su cui sta contando perchè assieme possiamo fare qualcosa per gli altri e per la comunità.

Aiutarli. Aiutarli a non avere paura di dire: "Ho la demenza". Aiutarli a trovare supporto medico competente e compassionevole. Aiutarli a trovare la "qualità della vita del momento", anche se non riusciranno a ricordare quel momento mai più. Aiutarli a mostrare per tutti noi il coraggio di vivere e far fronte a questo handicap. Aiutarli a vivere al massimo delle loro capacità.

Come assistente familiare, capisco queste lotte. Per lungo tempo, temevo che mia madre potesse allontanarsi da casa. Nessuno può dirti quando succederà. Sei costantemente lacerato tra il desiderio di proteggere la persona amata e di voler che faccia tutto quello che è capace di fare.

Non molto tempo dopo che a mia madre è stata diagnosticata la demenza, ero a un incontro con persone che conoscevo da molto tempo. Uno di loro ha nominato la parola "A" nella conversazione, e le osservazioni che ne sono derivate hanno reso chiaro per me che la condivisione della diagnosi di mia madre non era qualcosa che volevo fare, anche se queste erano brave persone che si prendevano cura di noi due.

Molte persone scelgono di tenere riservate la loro lotte con la demenza, ma, onestamente, abbiamo bisogno di più di persone come Richard Taylor, che sono disposti a raccontare la loro storia - disposti a mostrare al mondo quanto hanno da dare.

Dopo la sua diagnosi, Taylor ha lasciato la sua pratica e ha iniziato ad insegnare in una università, dove è stato eletto insegnante dell'anno. Dopo quattro anni, si rese conto che aveva bisogno di un sostegno aggiuntivo con il lavoro amministrativo. Ha condiviso la sua diagnosi quando ha fatto la domanda di uno studente per aiutarlo. Non solo non ha ottenuto tale aiuto, ma invece è stato sollevato dal suo compito.

Come cultura, dobbiamo mettere da parte le nostre paure ed abbracciare le esigenze e le capacità degli individui e delle famiglie che devono affrontare questo viaggio. Il viaggio può essere lungo e crudele, ma può anche insegnarci molte lezioni sulla vita. Richard Taylor, e tutti coloro che condividono questa disabilità, meritano il meglio che possiamo offrire loro.

 

 Carol Frahm è una caregiver familiare e gestisce il Servizio anziani dei Servizi Sociali Luterani presso il Centro Comunitario Thompson di Appleton

PostCrescent.com, 22 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.