Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Arruola delle guide per navigare nel viaggio del caregiving

 Cosa è la 'fase di accumulazione' del caregiving?

Mentre la fase 'iniziale' del caregiving ha molto a che fare con «riempire la valigia» di accettazione, e con la preparazione al viaggio del morbo di Alzheimer (MA), la seconda fase, 'accumulazione', è come arrivare in una terra straniera e acquistare molti souvenir. Il caregiver, che già trascina bagagli pesanti, cerca di orientarsi, di imparare la configurazione della terra di per sé, di afferrare tutto ciò che ha davanti e capire il linguaggio della malattia.


Questa fase è caratterizzata dal diluvio simultaneo di servizi, agenzie e programmi offerti al caregiver. Oltre a prendersi cura della persona cara, il caregiver deve organizzare documenti, moduli e informazioni di contatto, richiedere servizi, coordinare gli appuntamenti, pianificare gli incontri, valutare i criteri di ammissibilità ai programmi, incontrare professionisti sanitari di persona e per telefono, e superare le carenze dell'assistenza.


Spesso, in questa fase, sentimenti di frustrazione, confusione e indecisione su dove rivolgersi sembrano ostacolare il tentativo del caregiver di raggiungere una guida professionale, per non perdersi in questo terreno sconosciuto e straniero.


Muoversi tra tutte le risorse e i servizi di supporto al MA può essere scoraggiante, ma i caregiver possono capire e conoscere meglio la malattia contattando le organizzazioni nella comunità e professionisti sanitari che possono servire da 'guide turistiche' sicure e di fiducia in questo viaggio unico del MA.


Le organizzazioni di MA locali e nazionali, i gestori di casi geriatrici e gli assistenti sociali, possono tutti offrire le giuste indicazioni per l'assistenza, per stabilire priorità a breve termine e raccomandare modi e contatti per la pianificazione a lungo termine. Inoltre, attraverso queste agenzie e professionisti, i caregiver possono trovare supporto emotivo.


Acquisire conoscenza sul tipo di demenza, come MA, demenza vascolare o demenza da Corpi di Lewy, può aiutare i caregiver a far fronte alle varie sfaccettature del processo della malattia. Navigare in questo processo di malattia 'straniera' richiede tempo.


Acquisire conoscenze, ottenere risorse e unirsi a gruppi di supporto e auto-mutuo-aiuto sono tutti modi in cui il caregiver diventa più sicuro e a proprio agio nelle nuove attività e responsabilità che accompagnano il viaggio.


Adattare l'ambiente alle esigenze della persona cara è necessario non solo per motivi di sicurezza, ma anche per preservare la salute e il benessere di quell'individuo. Ad esempio, correggere la sicurezza della casa, rimuovendo i pericoli di inciampo, aumentando l'illuminazione in aree strategiche, installando blocchi adeguati su porte e finestre, posizionando meccanismi di sicurezza su stufe e forni e rimuovendo tutti i materiali pericolosi e le armi da fuoco, può garantire la protezione dell'individuo interessato e ridurre il rischio di cadute o incidenti gravi.


Sviluppare routine quotidiane, ed essere costanti, è essenziale per aiutare l'individuo interessato a far fronte al danno cognitivo. Le routine regolari sono immagazzinate nella memoria a lungo termine e, poiché in genere la demenza danneggia prima la memoria a breve termine, le routine spesso rimangono comprensibili e familiari anche nelle fasi intermedie della malattia.


I caregiver possono coinvolgere i loro cari in attività familiari che gradiscono e incoraggiare la partecipazione a compiti quotidiani, come faccende domestiche, cucina, giardinaggio, ecc. Mantenere attivo l'individuo più a lungo possibile può rafforzare un senso di indipendenza, oltre a costruire autostima e promuovere il benessere.


Nella fase di accumulazione, i caregiver hanno numerose opportunità per capire meglio questo nuovo ambiente del MA e più possono imparare, meglio si abitueranno a tutte le cose 'straniere' nel caregiving.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.