Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nuovo modo di pensare a demenza e sesso

Le persone che vivono con una demenza non fanno sesso. O lo fanno in modo strano. Oppure in modo pericoloso, tale da essere contenuto.


Quando si parla di demenza e sessualità, abbondano i linguaggi negativi e gli avvertimenti apocalittici. La popolazione che sta invecchiando è descritta dai media come 'bomba a tempo di casi di stupro'. Gli operatori sanitari spesso rispondono con metodi punitivi all'attività sessuale nelle strutture di assistenza. E i diritti sessuali delle persone che vivono con una demenza sono in gran parte ignorati nelle linee di condotta delle strutture di cura, nella formazione professionale e nelle linee guida cliniche.


Come ricercatrici sociali, sosteniamo che è urgente una nuova morale nell'assistenza della demenza, che faciliti l'espressione sessuale. La nostra ricerca all'Università di Toronto e all'Istituto di Riabilitazione di Toronto, studia la personificazione, la relazionalità, l'etica e la demenza.


Siamo motivate ​​da una preoccupazione condivisa per il focus riduttivo nella cura della demenza sulle necessità fisiche fondamentali e dal nostro desiderio di promuovere una cultura più umana e arricchente della vita nell'assistenza. Abbiamo studiato come la sessualità delle persone che vivono con demenza siano scarsamente sostenute negli ambienti residenziali a lungo termine come le case di cura.

 

Sesso e demenza nei media

Quando vediamo persone con demenza e il sesso collegati nei media, di solito sono casi di rilievo mediatico di presunti abusi. Un esempio è il processo legale di Henry Rayhons, un legislatore dello Iowa, ritenuto non colpevole di abuso sessuale sulla moglie che a quel tempo aveva una demenza, in una casa di cura. Un altro esempio è la più ampia indagine sugli abusi sessuali nelle case di cura in Ontario.


Pur essendo tali indagini vitali per la sicurezza degli ospiti nelle case di cura a lungo termine, raramente vediamo l'espressione sessuale valorizzata o considerata fondamentale per la fioritura umana. La nostra ricerca ha esaminato quanto queste rappresentazioni negative delle sessualità delle persone che vivono con demenza sono presenti anche all'interno di ambienti residenziali a lungo termine come le case di cura.


Gli operatori e gli amministratori spesso mantengono atteggiamenti negativi e giudicanti sulla demenza e sulla sessualità in anzianità. Quando sono di fronte all'attività sessuale, possono intervenire con minacce e punizioni. E le politiche di assistenza a lungo termine, la formazione professionale e le linee guida cliniche tendono a ignorare i diritti sessuali delle persone affette da demenza.

 

Il problema dell'etica biomedica

Le sessualità delle persone che vivono con demenza è considerata preoccupante in parte perché le politiche di assistenza a lungo termine sono delineate dall'etica biomedica. Questo approccio etico si basa su quattro principi fondamentali: autonomia, beneficio, non maleficio e giustizia. Questi principi favoriscono l'intervento nell'espressione sessuale degli ospiti se può causare danni a loro stessi o danni e offese agli altri.


Tuttavia, questo approccio stabilisce il livello di interferenza dei professionisti in modo eccessivo. Può limitare l'espressione sessuale volontaria degli ospiti che vivono con demenza nelle case di cura.


L'etica biomedica ignora anche gli aspetti performativi, incarnati e relazionali del ragionamento etico. Presuppone che le persone siano esseri razionali autonomi. Essa presuppone anche che l'espressione di sé, compresa la sessualità, derivi solo dal processo decisionale cognitivo e riflessivo. Dato che la demenza comporta una progressiva compromissione cognitiva, le persone che vivono con essa possono essere ingiustamente discriminate da questo approccio al processo decisionale sessuale.

 

Dovere di supportare l'espressione sessuale

Usiamo un modello di cittadinanza relazionale per creare un'etica alternativa in cui la sessualità è vista come un'autoespressione incarnata. È un'etica che riconosce gli esseri umani come incarnati e incorporati in un mondo di vita. E che vede la sessualità come parte importante dell'essere umano.


Questa nuova etica amplia gli obiettivi della cura della demenza. I professionisti sanitari non hanno più il dovere di proteggere le persone con demenza dai danni. C'è anche il dovere di sostenere il loro diritto all'espressione sessuale.


Noi sosteniamo che le politiche istituzionali, le strutture e le pratiche mediche devono sostenere anche l'espressione sessuale. Dovrebbero facilitare i diritti sessuali. Dobbiamo anche introdurre l'istruzione per i professionisti sanitari e più ampie iniziative pubbliche e politiche per contrastare lo stigma associato alla sessualità e alla demenza.


Anche le attività sociali e di svago che supportano l'espressione sessuale e lo sviluppo di relazioni intime sono essenziali nelle case di cura.


Naturalmente è ancora importante la protezione da un contatto indesiderato o da un danno sessuale. Tuttavia, la libertà di espressione sessuale dovrebbe essere limitata solo quando è necessario per proteggere la salute e la sicurezza degli individui coinvolti.

 

 

 


Fonte: Alisa Grigorovich, docente post-dottorato alla University of Toronto e Pia Kontos Scienziata Senior e Professore Associato, della University of Toronto

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.