Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donanemab, il farmaco per l'Alzheimer, non fa 'miracoli', è corretto che il SSN inglese non lo rimborsi

drugs in glass flask

Si è vista frustrazione in alcuni giornali quando è stato annunciato che un nuovo farmaco per rallentare la progressione del morbo di Alzheimer (MA) non sarebbe stato reso disponibile sul SSN (in Inghilterra, mentre nel resto d'Europa non è proprio approvato): "Il farmaco miracoloso di MA bloccato sul SSN per il costo", è stato il titolo di uno, e un altro ha titolato: "Il farmaco 'miracolo' di Alzheimer sarà bloccato dal NHS da oggi a causa del costo".


Alla fine di agosto, il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) del Regno Unito, che fornisce una guida clinica per il SSN, aveva respinto un altro trattamento di MA chiamato lecanemab. La risposta dei media a quel tempo era stata simile.


Un milione di persone nel Regno Unito ha la demenza e questo numero dovrebbe salire a 1,4 milioni entro il 2040. Non abbiamo farmaci che rallentano la progressione di questa malattia invalidante, i cosiddetti "farmaci modifica-malattia", solo farmaci che curano i sintomi. È chiaro che abbiamo bisogno di nuovi farmaci, quindi il Nice ha preso la decisione sbagliata?


Scaviamo un po' di più nella logica della decisione di Nice. Il farmaco 'miracoloso' a cui alcuni giornali si riferivano è il donanemab, un anticorpo che si aggrappa alle placche amiloidi nel cervello e le rimuove. Queste placche sono i tratti distintivi del MA, ma non sappiamo se sono la causa di MA o una conseguenza. (Alcune persone hanno un'abbondanza di queste placche ma non hanno il MA).


Alla fine di ottobre, il Nice ha rifiutato di approvare questo farmaco nel SSN per il trattamento del MA iniziale. Ciò nonostante l'autorità di regolamentazione del Regno Unito, la Medicines and Healthcare Regulatory Authority (MHRA), avesse approvato il donanemab. Come possiamo spiegare le diverse decisioni dei due enti pubblici? E quale dei due ha fatto bene? Possiamo comprendere le decisioni nel contesto dei diversi ruoli di MHRA e NICE.


In sostanza, l'MHRA esamina le prove scientifiche e decide se il farmaco è sicuro ed efficace. Punta a valutare se i benefici superano i rischi. Se è così, il farmaco è approvato per l'uso nel Regno Unito. Il Nice si concentra sullo sviluppo di linee guida per supportare l'adozione di nuovi trattamenti, considerando al contempo un rapporto qualità-prezzo per il contribuente insieme alla sicurezza e all'efficacia.  Non sappiamo quanto costerà il donanemab nel Regno Unito. Negli Stati Uniti, il prezzo di listino è di £ 25.000 per paziente all'anno. Si pensa che circa 70.000 persone nel Regno Unito sarebbero idonee per il trattamento con donanemab.


Questi farmaci, donanemab e lecanemab, sono dati con infusione ogni 2 o 4 settimane e ci sono costi aggiuntivi relativi a questo e al monitoraggio necessario. Per trattare con successo i pazienti nelle prime fasi del MA, queste persone devono prima essere identificate. Quindi devono essere create delle nuove cliniche diagnostiche specialistiche per testare e confermare la potenziale malattia sottostante. Ciò potrebbe includere test genetici e test di prelievo lombare (per cercare amiloide elevata nel liquido spinale).


Le infusioni del farmaco devono essere avviate in cliniche specialistiche con personale e strutture qualificate disponibili per la somministrazione di routine. Tutto ciò aumenterà potenzialmente l'onere della gestione dei farmaci sul paziente e su qualsiasi caregiver familiare, che già può essere difficile.


Il Nice ha concluso che il donanemab rallenta il tasso di declino dei sintomi, ma non è una cura. Non sappiamo abbastanza sugli effetti a lungo termine o sull'efficacia in termini di costi di questo trattamento. Il Nice ha consultato vari gruppi di esperti sull'effetto del donanemab e il consenso è stato che è modesto, nella migliore delle ipotesi.


La principale misurazione degli esiti usata nello studio clinico è stata la scala integrata di valutazione del MA a 76 settimane. La scala, che misura sia la cognizione che il funzionamento quotidiano, varia da 0 a 144. Un cambiamento significativo è considerato 5 punti per le persone con MA che hanno lieve compromissione cognitiva e 9 punti per le persone con MA che hanno una demenza lieve.


Il cambiamento nella scala dall'inizio dello studio a 76 settimane è stato di -10,19 nei pazienti che hanno ricevuto donanemab rispetto a -13,11 nei pazienti che hanno ricevuto un placebo. Questa differenza di 2,92 è inferiore a quella che si considera un cambiamento significativo per i pazienti. Detto questo, il donanemab non è certamente un farmaco 'miracoloso' e descriverlo in questo modo può dare false speranze a persone vulnerabili con la demenza e ai loro caregiver familiari.

 

Effetti collaterali sostanziali 

L'onere di effetti collaterali del donanemab è sostanziale e come tutti i nuovi farmaci, possono essere identificati altri effetti collaterali quando viene usato nella pratica quotidiana. Una preoccupazione particolare è costituita da gonfiore e sanguinamenti sul cervello.


Negli studi umani, gonfiore del cervello e sanguinamenti si sono verificati nel 37% dei pazienti sul donanemab rispetto al 15% sul placebo. Complessivamente, il 13% dei pazienti su donanemab ha interrotto il trattamento a causa degli effetti collaterali rispetto al 4% sul placebo. Sebbene le conseguenze siano generalmente lievi, può portare a gravi problemi, come convulsioni. Sono rischi anche le reazioni di ipersensibilità, che includono gonfiore delle labbra, del viso, della lingua, della gola e di altre parti del corpo e difficoltà di respirazione.


Molte famiglie nel Regno Unito sono toccate dal MA e comprendono appieno la necessità di cure efficaci. Per le famiglie, un chiaro bisogno è l'assistenza sociale e il supporto. Un governo dopo l'altro ha identificato la necessità di investire e riformare l'assistenza sociale. Questa deve essere la priorità, piuttosto che spendere denaro per farmaci a beneficio discutibile.

 

 

 


Fonte: Ian Maidment (professore di farmacia clinica, Aston University) in The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.