Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La penna digitale è uno strumento di previsione della demenza migliore di un medico?

La penna digitale è uno strumento di previsione della demenza migliore di un medico?Un nuovo strumento di previsione della demenza potrebbe diagnosticare in anticipo la demenza, e con maggiore precisione, usando la tecnologia della penna digitale.


L'innovazione in realtà si basa su un metodo tradizionale di screening per il deterioramento cognitivo, noto come test di disegno dell'orologio. I soggetti sono invitati a disegnare un orologio che mostra le 11:10, e quindi a copiare un orologio pre-disegnato che mostra la stessa ora.


Il test dimostra le prestazioni della persona quando si tratta di comprensione verbale, di memoria e di conoscenza spaziale, ed è usato per rilevare l'Alzheimer e il Parkinson.


Il team che sta dietro l'ultimo studio della penna digitale voleva trovare un modo per automatizzare il test, non solo per accelerare la diagnosi, ma rimuovere la soggettività del medico e contribuire potenzialmente a guidare diagnosi anticipate utilizzando indicatori più dettagliati.


Utilizzando la Anoto Live Pen, che misura la posizione di una punta a sfera 80 volte al secondo con una fotocamera incorporata, il team (dal MIT Computer Science e Artificial Intelligence Laboratory, del Lahey Hospital e di diverse altre università negli Stati Uniti) è riuscito a raccogliere i dati di 2.600 test effettuati nel corso di nove anni. La penna è stata usata in tutti questi test, il che significa che è stata raccolta una quantità incredibile di dati, dai movimenti precisi degli utenti fino a ogni piccola esitazione.


Il team ha usato questi dati per costruire un software specializzato e creare il Clock Drawing Test digitale (dCDT). Hanno trovato che è molto più preciso nel fornire una diagnosi di quella originale analogica, che si basa su un'interpretazione soggettiva dei disegni da parte del medico. Questo vantaggio potrebbe dipendere in parte dal fatto che la dCDT registra più del semplice disegno finito, produce altri marcatori che si basano sul processo di disegno dell'orologio.


Ad esempio, il team ha scoperto che le persone con deficit di memoria passano molto più tempo a pensare al disegno prima di metterlo nero su bianco, rispetto a quelli senza il disturbo. Anche quelli con Parkinson ci mettono molto più tempo a disegnare gli orologi, e li fanno di dimensione minore. Si tratta di due esiti mai tenuti in conto dal CDT normale.


"Abbiamo migliorato l'analisi in modo che sia automatizzata e obiettiva", ha detto Cynthia Rudin del MIT. "Con la giusta attrezzatura, è possibile ottenere risultati dove si vuole, in modo rapido, e con maggiore precisione". La speranza è che il test possa risparmiare ore di lavoro per la diagnosi di un disordine, o potenzialmente una diagnosi errata. Questo è di vitale importanza, considerando il tempo che può richiedere la diagnosi dei disturbi neurologici come l'Alzheimer, per tutta la serie di test e processi diversi.


Con l'apprendimento degli algoritmi usati nella dCDT, dovuto ai nuovi dati che sono acquisiti, il team spera anche di riuscire a rilevare nuovi marcatori che stanno scoprendo, più veloci - come esitazione e tecnica di disegno - per consentire una diagnosi ancora più precoce, sulla base di migliaia di risultati di test effettuati nel corso degli anni.


"Anche se i nostri modelli richiedono ulteriori test per la validazione, essi offrono la possibilità di un miglioramento sostanziale nel rilevare il deterioramento cognitivo prima di quanto attualmente possibile, uno sviluppo con notevole impatto potenziale nella pratica", scrive il team.

 

 

 


Fonte: Liat Clark in Wired.co.uk (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)