Comunicato stampa - La Eisai Co Ltd di Tokyo e la Biogen di Cambridge/Massachusetts hanno annunciato gli ultimi dati sul lecanemab, un anticorpo protofibrilla* anti-amiloide (Aβ) per il trattamento del morbo di Alzheimer (MA) iniziale, presentati alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer's Association (AAIC) 2024. Il lecanemab a doppia azione è l'unico trattamento MA precoce disponibile atto a sostenere la funzione neuronale eliminando le protofibrille altamente tossiche che continuano a causare lesioni neuronali e morte anche dopo che le placche sono state eliminate dal cervello. (Ndt: si ricorda che il farmaco non è stato approvato per l'Europa, dati gli effetti collaterali indesiderati che superano i benefici attesi).
Tre anni di trattamento continuo con lecanemab hanno ridotto il declino clinico di -0,95 su CDR-SB dimostrando continui benefici significativi, clinici e personali, per i pazienti con MA iniziale
Il Clarity AD era un studio globale di fase 3 controllato con placebo, in doppio cieco, a gruppo parallelo e randomizzato su 1.795 persone con MA iniziale (gruppo lecanemab: 10 mg/kg di trattamento IV bi-settimanale: 898 individui, gruppo placebo: 897). Il 95% dei pazienti che ha completato lo studio di base (18 mesi) ha scelto di continuare nello studio di estensione in aperto (OLE). Nello studio Clarity AD di base, la variazione media dal basale tra il gruppo trattato con lecanemab e il gruppo placebo era -0,45 (p = 0,00005) sull'obiettivo primario della scala cognitiva globale e funzionale Clinical Dementia Rating-Sum of Boxes (CDR-SB).
Sui tre anni di trattamento tra studio di base e OLE, il lecanemab ha ridotto il declino cognitivo sul CDR-SB di -0,95 rispetto al declino atteso in base al gruppo Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative (ADNI). Un cambiamento da 0,5 a 1 del punteggio CDR nei settori Memoria, Affari di comunità e Casa/Hobby è la differenza tra lieve compromissione e perdita di indipendenza, come la capacità delle persone di essere lasciati soli, ricordare eventi recenti, partecipare alle attività quotidiane, completare faccende domestiche, funzionare in modo indipendente e impegnarsi in hobby e interessi intellettuali.
La sicurezza conta.
Non sono stati osservati nuovi risultati di sicurezza con un trattamento continuo di lecanemab per 3 anni. La maggior parte delle 'anomalie di scansione correlate all'amiloide' (ARIA) si sono verificate nei primi sei mesi di trattamento. Dopo i primi sei mesi, i tassi di ARIA sono bassi e simili ai tassi ARIA del placebo. La maggior parte dei pazienti che avevano ARIA ha avuto valutazioni CDR-SB dopo l'evento. Le analisi di sensibilità hanno mostrato che le ARIA non hanno avuto alcun impatto sulla cognizione o sulla funzione. Da questi risultati le ARIA non sono state associate alla progressione accelerata a lungo termine. Come indicato nell'etichetta FDA del prodotto, l'incidenza e i tempi delle ARIA variano tra i trattamenti.
Più del 50% dei pazienti che hanno iniziato il trattamento nella prima fase del MA ha continuato a mostrare miglioramenti dopo tre anni di trattamento lecanemab
Lo studio Clarity AD includeva un sotto-studio opzionale PET tau e ha usato la sonda MK6240 PET tau per identificare i pazienti senza tau o con basso accumulo di tau nel cervello. Quando la tau inizia ad accumularsi nel cervello, la cognizione e la funzione iniziano a declinare; pertanto, i pazienti senza tau o tau basso nel cervello rappresentano una fase iniziale del MA.
Dopo tre anni di trattamento lecanemab, il 59% di questi pazienti (24 su 41) ha mostrato un miglioramento o nessun declino e il 51% (21 su 41) ha mostrato un miglioramento rispetto al basale sul CDR-SB. Sulla scala di misurazione ADAS-Cog14, il 63% dei pazienti ha mostrato miglioramenti o nessun declino e il 61% ha mostrato un miglioramento. Sull'ADCS MCI-ADL, il 63% dei pazienti ha mostrato miglioramenti o nessun declino e il 59% ha mostrato miglioramenti. Ciò suggerisce che un inizio precoce del trattamento con lecanemab può avere un impatto positivo significativo sulla progressione della malattia e può fornire benefici continui ai pazienti con MA precoce sul lungo termine.
Anche dopo l'eliminazione della placca, il MA continua a progredire quando viene fermato il trattamento
Lo studio 201 è uno studio multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase 2B condotto in 856 pazienti con MA iniziale. Pazienti appropriati hanno partecipato all'OLE dopo un periodo senza trattamento di 9-59 mesi (media: 24 mesi) dopo lo studio centrale di 18 mesi. Durante il periodo senza trattamento l'effetto clinico del lecanemab si è mantenuto, ma il tasso di declino nei pazienti che hanno fermato la terapia è tornato al tasso di declino dei pazienti sul placebo misurato da CDR-SB. Ciò indica che anche dopo che la placca Aβ viene rimossa, il MA continua a progredire e ritorna al tasso di declino del placebo quando si ferma il trattamento.
Dopo la rimozione della placca, lecanemab a doppia azione continua a avere un impatto positivo sui biomarcatori nel corso del trattamento
I biomarcatori fluidi del MA cruciali Aβ42/40, pTau181, pTau217 e la proteina acida fibrillare gliale (GFAP) sono indicatori più sensibili dello sviluppo di amiloide e tau rispetto alla PET amiloide e hanno dimostrato di ri-accumularsi a un ritmo più veloce quando si interrompe il trattamento. I dati di modellazione dello studio 201 (fase 2), del Clarity AD (fase 3) e dei rispettivi studi OLE, hanno mostrato che l'emivita dell'effetto di trattamento sui biomarcatori fluidi plasmatici rapporto Aβ42/40, pTau181 e GFAP, si perde entro 0,5 anni, 1,6 anni e 1,7 anni, rispettivamente, mentre l'emivita dell'effetto del trattamento sulla placca amiloide si perde gradualmente in 12,1 anni.
Quando è stato ripreso il trattamento con lecanemab nello studio 201 OLE dopo il periodo senza trattamento, il rapporto dei biomarcatori fluidi Aβ42/40, pTau181, pTau217 e GFAP sono migliorati. Questi risultati suggeriscono che il MA continua a progredire quando il trattamento viene interrotto, anche dopo che la placca è stata eliminata. I pazienti continuano ad avere benefici restando nel trattamento poiché il lecanemab mantiene il miglioramento dei biomarcatori fluidi della patofisiologia amiloide.
Fonte: Eisai Co Ltd (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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